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Neversong tra sogno e realtà – Recensione

Oggi andaremo a parlare di Neversong un gioco Singleplayer, platform avventura, indie sviluppato da Atmos Games e pubblicato da Serenity Forge, disponibile su tutte le piattaforme ad un prezzo di circa 15 euro. Il titolo è anche disponibile su Apple Arcade. Inizialmente era stato chiamato “Once Upon a Coma“. Il titolo venne finanziato con una compagnia Kickstarter

Il gioco si ispira liberamente ai classici come Hollow Knight e Limbo, un misto tra sogno e realtà in quanto saremo un ragazzo di nome Peet che risvegliato dal coma sta cercando la sua ragazza a Neverwood.

Inizialmente vediamo una breve cutscene in rime, una sorta di riassunto della trama e riesce a far percepire l’area cupa e i momenti di spensieratezza del titolo. Peet ha passato la sua infanzia in un orfanotrofio, si fidanza con Wren. I due dopo un pò dcidono di andare a visitare un manicomio abbandonato, si intrufolano e incontrano un uomo dal volto bianco e deforme. L’uomo rapisce Wren e Peet per lo spavento entra in uno stato comatoso.  Risvegliandoci ci ritroveremo in un mondo apperentemente normale ma ben presto scopriremo che in questo mondo tutti gli adulti sono scomparsi e diventati tutti zombie. Il nostro compito è quello di riportare la “normalità” e salvare la ragazza.

All’inizio dell’avventura ci risveglieremo a casa di Wren, la sua ragazza è al piano inferiore. E’ disponibile un pianoforte con cui protremmo divertici a suonare. Suonando il pianoforte con lo spartito giusto possiamo ottenere dei premi. Gli spartiti li troveremo in giro nel corso dell’avventura. Inizialmente potremo girovagare per la cittadina, interloquire con amici e chiedere ” dov’è Wren”.

Nel gioco esploreremo fino a 6 location con altrettanti boss, agli inizi sarà la mazza da baseball la nostra compagna di avventure che potremmo già ottenere fin dalle prime fasi di gioco.

Altri collezionabili saranno le carte che ci daranno benefici anche da indossare. Nella nostra avventura ci accompagnerà Bird, una lucciola che dovremmo liberare per poter proseguire.

L’avventura è ricca di enigmi che porteranno il nostro eroe a fare e rifare più volte gli stessi percorsi. Come abbiamo detto si rispira ai classici del genere, anche per superare certi ostacoli infatti occorrerà l’aiuto dei nostri compagni NPC che ci aiuterrano a sorpassarli o attirare alcune creature.

Gli NPC per l’appunto saranno anche loro il punto focale dell’avventura, in quanto oltre ai vari aiuti ci indicheranno i percorsi e gli oggetti utili per poter proseguire. Infatti oltre alla nostra fidata mazza da baseball avremo altre armi e altri oggetti.

In fatto di longevità posso affermare che il gioco si aggira intorno alle 4-5 ore abbondanti, non è molto ma posso affermare che è breve e intenso. Di conseguenza allo stesso tempo la longevità è correlata in quanto si possono avere enigmi sia semplici sia complessi.

I comandi del gioco come il sopracitato Limbo sono a 2 pulsanti ossia Salto e Interazione. I menù di gioco sono pressochè semplificati al massimo, in quanto abbiamo solo la gestione del volume, situaszione diversa invece se si va nell’ inventario, perché una gestione migliore e capibile.

Nel complesso il reparto grafico è ottimo sia come artwork degli sfondi sia per quanto riguarda la resa dei personaggi, l’ambientazione cupa rende tutto ciò molto ben fatto e curato nei minimi dettagli.

L’ambientazione è il punto focale e quindi il sonoro deve rendere l’idea di immersività e di situazioni tristi, ma allo stesso tempo deve far mantenere l’attenzione al giocatore e ci riesce benissimo.

Conclusione

Un titolo che tutto sommato vale la pena giocare, audio ottimo, musiche ed effetti abbastanza inquietanti. E’ un titolo semplice, punta molto sulla trama. Combat system non molto profondo, puzzle non sempre semplici. Storia sia triste che spensierata con personaggi ben caratterizzati. Il prezzo è abordabile ed è un gioco adatto a tutti.

 


kattund

Sono cresciuto col Nintendo 64 in una mano e Mario 64 nell'altra per poi passare per un breve periodo alla PS1. Adoravo fifa e tomb raider ma poi ho ritrovato mario e amici con la wii. No Lara non l'ho mai abbandonata. Dalla wii un crescendo di emozioni e collezionismo che mi ha portato all' invasione degli amiibo.