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NanoApostle, un gioco difficile “da morire”- Recensione

 

NanoApostle, un gioco difficile “da morire”- Recensione

Che lo vogliate o no i videogiochi difficili vanno accettati. Possono far perdere la pazienza, ma possono anche regalare tante soddisfazioni se sono bilanciati e se sono coerenti nel level design.

Uno tra questi è NanoApostle, un gioco in single player apparentemente innocente, ma che non è il classico gioco anime che ti prende per mano. È qualcosa di estremamente infame e frustrante, ma anche di ottima qualità.

Sviluppato dallo studio taiwanese 18Light Game Ltd. e pubblicato da PQube, è uscito su Steam e Nintendo Switch il 12 settembre 2024, mentre per PS4, PS5, Xbox Series X/S e Xbox One è uscito il 24 aprile 2025.

 

TRAMA

Per quanto non sia la componente più importante del gioco, la trama è molto densa ed emozionante. Una bambina di nome Anita si sveglia in un centro di ricerca sotterraneo dove è stata sottoposta a degli esperimenti genetici.

Adesso si trova installata nel suo corpo un’ entità nanomeccanica senziente, “Apostle”. Con questa creatura potente e con l’aiuto di una ragazza di nome Wenny, deve cercare di sfuggire dal laboratorio.

Inoltre dovrà recuperare i suoi ricordi per capire che cosa c’è stato dietro al suo passato, che ha a che fare con un soldato. Con il tempo il modo in cui s’incastrano le vicende dei flashback e del presente si infittisce.

Le relazioni tra Anita e Wennie sono scritte molto bene, dato che fanno sorgere i propri difetti e le loro emozioni alla pari di un rapporto tra due sorelle. Il problema sta tanto nella modalità del racconto.

Fiumi di testo gettati nello schermo rendono prolissa la lettura dei dialoghi. Nonostante ciò, sono leggibili senza problemi o altrimenti possono essere skippati. Ogni ricordo e cutscene del gioco può essere rivisto in un’ area apposita del suo HUB.

 

GAMEPLAY

Il genere di NanoApostle non è inquadrabile con un’ unica “catalogazione”. Alcuni elementi sono tratti dal genere platform e dagli RPG. Quel che è certo è che è un gioco boss rush, incentrato solo sulla sconfitta di tutti i suoi boss.

Perché ciò dovrebbe rendere NanoApostle un gioco difficile? La risposta è semplice. Ogni boss è dotato di un’ IA assassina studiata in maniera logica, potente, veloce e pronta a far piangere i giocatori alle prime armi.

Le mosse avversarie sono organizzate secondo un pattern. Di conseguenza, vi verrebbe la voglia di impararle. E fin qui non c’è niente di male, se non fosse che queste bestie non sempre eseguono gli attacchi in modo concatenato.

In base alla posizione del giocatore nelle arene dei loro scontri, possono cambiare l’ordine delle loro azioni. Ciò vi costringerà a fare attenzione anche a “come”schivare a “quando” attaccare. In parole povere, dovete essere svelti e precisi.

Vale da sottolineare, inoltre, il fatto che le battaglie contro questi prototipi meccanici durano tanto. Non solo dovrete sconfiggerli per una volta. Dovrete sconfiggerli per due o più volte!!

Vi basta solo questo per capire l’inferno che vivrete sulla vostra pelle. La quantità delle cure inizialmente sarà limitata e, se vi curerete per tutta la prima fase di una battaglia, verrete annientati subito dopo.

Al di là del livello di sfida titanico, NanoApostle non è un gioco punitivo. Esiste un sistema di obiettivi, come per esempio quello sull’ accesso a una fase di un boss per 6 volte, quello che vi costringe a non prendere troppi danni e così via.

Queste missioni non solo motivano il giocatore a fare di meglio, ma gli permettono di ottenere i punti skill. Questi punti possono essere spesi in una tendina del menù per comprare delle abilità in chiave RPG. Così facendo otterrete dei vantaggi per la vostra battaglia.

Tuttavia si tratta di aiuti minori, ragion per cui, se volete davvero sconfiggere un boss, dovrete comunque impararlo. Le abilità possono essere aggiunte negli slot di un albero e sono dei buff con i loro bonus e i loro malus.

Per esempio una skill vi permette di essere più veloci, ma meno forti, un altra di respingere i proiettili con qualche limitazione, un’ altra ancora di ottenere più difesa eccetera eccetera.

Solo la build perfetta vi permetterà di avere qualche possibilità in più contro i boss. Oltre a essere ottenuti durante le battaglie, gli skill point possono essere vinti soddisfacendo tutti gli obiettivi dei test dell’ HUB del gioco.

Si tratta di livelli platform e con un po’ di beat ‘em up. Alcuni sono dei percorsi pieni di trappole infuocate, proiettili parabili e raggi circolari e letali. In altri, invece, dovete scappare da un labirinto uccidendo tantissimi nemici.

Il combat system è il vero fiore all’ occhiello della produzione. I controlli sempre dinamici e responsivi vi danno la possibilità di tastare un po’ di mosse facili da imparare, ma difficili da padroneggiare. Una tra queste è il parry.

Se farete in tempo a parare un attacco del nemico, potrete stunnarlo e avrete un breve lasso di tempo per ucciderlo con un colpo solo. Vi basti sapere, però, che non tutti i nemici possono essere shottati o stunnati con il parry.

Un’ altro attacco vi permette di rotolare per fare una schivata, mentre la mira vi servirà per sparare un laser contro i bersagli svuotando al massimo tre barre di “mana” da ricaricare poi con le combo dei colpi.

Potete anche usare un rampino in alcuni momenti dopo aver mandato a segno un parry. In alcuni casi dovrete usarlo per evitare a un boss di riprendere i sensi e per attaccarlo con una combo fino alla sua risposta.

In altri casi, durante i test del mondo HUB, dovrete usarlo per destreggiarvi tra dei lampioni che sparano palle di energia. Le tempistiche necessarie per completare NanoApostle variano in base alla vostra abilità. Tutti i boss del gioco sono solo 6.

Questo è un gran peccato se vi aspettavate più sfide. È vero che, come già detto, esistono degli obiettivi secondari, ma ciò alla fine si traduce in un gameplay ripetitivo, visto che dovrete sempre riaffrontare gli stessi boss o livelli.

 

COMPARTO TECNICO

NanoApostle viene raccontato con uno splendido stile anime con delle cutscene consistenti in una serie di frame fissi. Non ci sono animazioni. Il racconto delle scene procede come in un libro illustrato.

Qui i colori sono cupi e spesso pastellosi o addirittura in bianco e nero per la narrazione degli eventi passati. Altre scene, inoltre, prendono una piega piuttosto macabra e violenta. Sono le scene in game successive alla sconfitta di un boss.

Durano poco, ma vi permettono di uccidere la creatura sconfitta con un’ esecuzione sommaria sanguinolenta in modo da godere del loro dolore dopo tutti i controller distrutti e tutti i santi buttati giù.

I personaggi, durante i dialoghi, hanno degli artwork dai colori vivaci e dalla forte espressività. Ludicamente parlando, NanoApostle è un gioco dalla visuale a volo d’uccello e realizzato in chiave pixellosa. Le animazioni sono molto fluide.

Ciò è un favore per la dinamicità che contraddistingue il gioco. Nonostante ciò su Switch abbiamo notato in portatilità dei cali di frame. Non sono molto frequenti, ma si verificano quando ci sono troppi elementi a schermo.

Un’ esempio è la quantità di proiettili lanciati contro di noi dal secondo boss. Le ambientazioni minimaliste hanno degli ottimi dettagli per quanto pecchino in alcune cose. Sono un po’ vuote e, al di là di qualche differenza visiva, si assomigliano.

Inoltre la colorazione grigia, in aggiunta ad altri colori scuri, è ottima se viene usata per simboleggiare il senso di chiusura o di ignoto trasmesso dal gioco. Peccato, però, che in alcuni livelli sia troppo invasiva.

Almeno la località che funge da HUB è molto ben costruita con degli elementi di profondità e di luci e ombre. Le musiche non sono ripetitive, ma non sono la parte più incisiva di questa produzione. Anzi… sono piuttosto anonime.

Purtroppo il gioco non è in italiano. Ha dei testi solo in inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese, russo, coreano e cinese. Per il resto, non c’è alcun doppiaggio.

 

CONCLUSIONE

In conclusione, NanoApostle eccelle in tutto. Al di là di qualche problema tecnico e di un gameplay ripetitivo, vale l’acquisto, ma solo se siete dei masochisti. Il combat system è dinamico e intuitivo.

Inoltre la varietà degli effetti degli skill e la sperimentazione che ne consegue possono fare breccia nel vostro cuore. Lo stesso discorso vale per la trama con i suoi momenti piccanti e riflessivi.

Inoltre la presentazione, per quanto si possano piacere o meno alcune ambientazioni, mette in chiaro il grosso lavoro che c’è stato dietro. NanoApostle è disponibile su Nintendo Switch a 19, 99 euro, un prezzo più “permissivo” del gioco in sé.

 

https://www.youtube.com/watch?v=UyzjQJH-otk

 

 

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Lorenzo

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊

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