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Morbid: The Seven Acolytes – Recensione

Morbid: The Seven Acolytes: Soulsike con visuale isometrica. Questo genere è olto apprezzato dalla critica e dal pubblico anche grazie alle meccaniche di gioco che sono radicate in questo tipo di produzioni.Questo titolo unisce le meccaniche dei soulslike con la visuale isometrica. La componente GDR viene accantonata, tranne per le statistiche delle armi e l’inserimento dei bonus passivi che vengono dati con l’esperienza accumulata.

Questo titolo viene definito un soulslike perchè vuole raccontare una sorta di storia silenziosa, in grado di raccontare le cose che sono accadute in passato e quelle che stanno accadendo attaverso gli ambienti e le descrizioni presenti nei vari oggetti. Purtroppo, i ragazzi di Still Running, secondo noi non sono riusciti a raggiungere completamente il loro obiettivo. Non si riesce a capire sempre quali motivazioni portano il giocatore a compiere determinate azioni.

Ambientazione

L’ambientazione del gioco è convincente. Morbid: The Seven Acolytes ha una sua identità estetica. Una terribile piaga ha corrotto il mondo che è caduto in rovina insieme a tutte le creature che lo abitano. Igni squarci trasuda orrore tramite la sua pixel art. I paesaggi, inanimi, trasudano morte e desolazione.

Il level design non è tra i migliori, risulta confusionario, non è facile navigare all’interno della mappa. Vi capiterà di non riuscire a distinguere le strade da percorrere. Non sono presenti tante variazioni per le singole aree, infatti ho trovato un pò di difficoltà ad orientarmi. Il modo in cui è stata impostata la mappa non da molte indicazioni.

Il nostro protagonista ha a sua disposizione un attacco leggero, un attacco pesante e la schivata più un attaco a distanza con un arma da fuoco. Purtroppo i comandi risultano un pò legnosi e appesantiscono la riuscita del combat system rendendolo frustrante e poco gestibile. Il personaggio è lento, le animazioni hanno dei tempi di recupero elevati tranne durante la schivata. L”attacco risulta pesante, i combattimenti in generale si riducono ad un hit and run tedioso. I boss non sono forniti di tantissimi attacchi e sono difficili da leggere. Tutto ciò non aiuta a rendere l’avventura molto apprezzata.

La lore del gioco è minuziosamente raccontata ma le quest secondarie molto meno. Infatti per quest’ultime ci sono si e no un paio di linee di dialogo e sono segnalate in un menu che nn ci aiuta a comprendere cosa accade. Purtroppo i menu non sono molto facili da utilizzare, sono un pò troppo macchinosi sia per quanto riguarda la chiarezza che l’organizzazione. Esempio: le rune da applicarealle armi si sovrappongono allo sprite dell’arma, tutto ciò non ci fa capire bene quanti potenziamenti abbiamo a disposizione.

Colonna sonora

La colonna sonora è limitata, quasi per tutto il gioco, ad una melodia di sottofondo cupa e diegetica all’atmosfera. Forse con qualche accortenza in più sarebbero riusciti ad aumentare gli stimoli al giocatore per continuare il gioco.

Combat system

L’idea di fondo di Morbid: The Seven Acolytes è interessante cosi come l’atmosfera generale e la lore. Il combat system non è calibrato come si deve nei tempi delle animazioni. Risulta, come abbiamo gia detto, legnoso nei comandi. Il gioco credo che sarà più gradevoli agli appassionati del genere rispetto ai meno appassionati.


Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.