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Monster Hunter Rise Sunbreak – Nuove minacce dal regno per la Next-Gen – Recensione

Monster Hunter Rise Sunbreak – Nuove minacce dal regno per la Next-Gen – Recensione

Monster Hunter Rise Sunbreak è una massiccia espansione del già celeberrimo Monster Hunter Rise, sviluppato e distribuito da Capcom, in uscita il 28 Aprile 2023 in versione migliorata per Ps4, Ps5, Xbox One e Xbox Series S/X. Già precedentemente uscito su PC e Nintendo Switch il 30 Giugno 2022, esordiendo con risultati molto positivi da parte della critica nazionale ed internazionale, posizionandosi come una delle espansioni più corpose in linea con la controparte Monster Hunter World: Iceborne. Il DLC è acquistabile su tutti gli store al prezzo di 39,99€ oppure 49,99€ in versione deluxe, senza però avere alcun formato fisico.


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In questa nuova storia, avremo modo di espandere gli orizzonti del già meraviglioso Monster Hunter Rise, con nuove location suggestive, nuove funzioni e nuovi personaggi che incontreremo sul nostro cammino; come per Monster Hunter World uscito nel 2018, con la sua espansione Iceborne uscita nel 2019, abbiamo esattamente una situazione analoga che si ripete, stavolta anche per Next-Gen dando la possibilità a tutti i fans di poter assaporare un’esperienza magnificamente orchestrata, facendo leva su una storia più presente e profonda di ogni altro capitolo mai pubblicato.

Parlare di trama in questo caso è importante, dato che il gioco non si basa semplicemente sul farming spietato che ha contraddistinto negli anni la serie ma possiamo ben constatare che Sunbreak in linea con Rise, cerca di far leva sulla possibilità di coinvolgere molti aspiranti cacciatori a cimentarsi in un hunting Game che abbia come punto forte una trama ben strutturata e decisamente meno scontata.

Questa nuova espansione infatti, potrebbe essere considerata un gioco vero e proprio in maniera del tutto a sé stante, dato che la quantità di contenuti aggiunti, eguagliano in maniera decisamente simile il gioco base. Come ovviamene ricorderanno i giocatori che hanno seguito il gioco dal Day One, purtroppo i contenuti endgame di Rise erano pochi sulla breve distanza, con una difficoltà decisamente ridotta, dando la possibilità ai neofiti di poter apprendere le basi per un qualcosa che Sunbreak ha completato, aggiungendo il Grado Maestro con rocambolesche cacce con mostri ben più ostici del normale.

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Personalmente giocando Sunbreak si capisce che il team di sviluppo a voluto creare l’esperienza definitiva per chi cerca un gioco completo di tantissime attività da svolgere con una difficoltà decisamente più alta rispetto al titolo base, facendo della narrativa un punto forte senza risparmiarsi in contenuti. Infatti è erroneo chiamarlo propriamente DLC in quanto compie un salto qualitativo eccellente.

Il nostro provato con la versione Ps5, attesta una grandissima attenzione per i dettagli e per le prestazioni che come visto su Monster Hunter Rise, vengono gestite al meglio per creare un’esperienza sempre migliore ed ottimizzata. 


 

Il Destino di Elgado è ora nelle nostre mani 

Le vicende, saranno narrate in una nuova località esclusiva, sita in una non ben nota località marittima, nei quali vi troveremo l’avamposto di Elgado; una nuova zona Hub in cui organizzeremo tutti i nostri preparativi per il viaggio, facendo nuove e vecchie conoscenze in un paesaggio che ricorderà vagamente il villaggio di Kamura con strutture che ci faranno sentire a casa.

Principalmente, gli eventi si collocano dopo il salvataggio del villaggio di Kamura da parte del nostro cacciatore che combattendo contro il Magnamalo e altri mostri inferociti dal fenomeno della “Furia”, rendendo un grandissimo servigio a tutti i cittadini, inoltre scoprendo alcuni dei misteri che si celano dietro le vicende narrate in precedenza.

Infatti non appena finita una missione urgente al villaggio, verremo assoldati da Dama Fyoraine, una emissaria del nuovo mondo, venuta a cercare aiuto per una questione della massima urgenza e priorità. Accompagnandoci nel nostro viaggio con spettacolari cut-scene che impreziosiscono l’esperienza in maniera significativa.

Verremo subito portati al cospetto dell’ammiraglio Galleus che sarà il nostro referente proprio come avvenuto in passato con il Maestro Fugen nel Villaggio di Kamura, introducendoci agli avvenimenti principali della nuova storyline. Infatti saremo convocati nel suddetto avamposto, dopo alcuni eventi che hanno portato i mostri del regno ad invadere il villaggio, in condizioni decisamente atipiche.

Questo è molto altro, lo lasceremo scoprire a voi, evitando spoiler e anticipazioni che se non avete ancora giocato il DLC, vi risparmiamo così da non rovinarvi la sorpresa.

GM vuol dire Grado Maestro ?

Le prime novità sostanziali che voglio descrivervi, sono esattamente quelle con cui entreremo in contatto già da subito. Il primo cambiamento è il decisivo aumento di difficoltà generale dei mostri che sin dalle prime battute di gioco metteranno in seria difficoltà i giocatori in erba che desiderano giocare in solitaria. In effetti si riscontrano degli aumenti drastici anche dai mostri che dapprima risultavano appetibili per un farming di pezzi e risorse.

 


Consiglio vivamente di prendere estrema confidenza con il moveset dei mostri da cacciare, che risulteranno leggermente differenti e decisamente più aggressivi del solito, alzando di parecchio l’asticella della difficoltà generale. Pensato come un’espansione probabilmente molto più multiplayer rispetto al predecessore, quindi dovendo studiare una buona build che sia efficace sin dalle prime fasi.


La seconda introduzione è l’aggiunta del Grado Maestro (GM) che si alzerà di livello nel momento in cui svolgeremo le missioni per l’avamposto di Elgado.

Con l’aumento del GM avremo a disposizione anche l’arsenale, tra armi e armature a grado GM sostanzialmente più potenti delle versioni base, con un aspetto estetico totalmente differente dal grado normale, invogliando quindi a craftare equipaggiamento GM con fattori estetici diversi dall’ordinario.

Nuove location e Nuovi Mostri

Inutile sottolineare che saranno disponibili, nuovi scenari e nuove mappe introdotte per l’occasione, ancora una volta ben strutturate e piene di scorciatoie e segreti da scoprire, ma soprattutto evocative. In particolare la Cittadella, composta anche da vari biomi e una zona con un castello in rovina.

Nonostante si torni a cacciare anche nelle mappe che già conoscevamo, le nuove zone sono un’aggiunta importante nel complessivo del gioco.

I nuovi mostri che popoleranno le terre di Elgado, oltre ad avere un grado di pericolosità più alto rispetto al normale (con le loro varianti potenziate), avranno la possibilità di infliggere nuovi status alterati, tra cui sentiamo di menzionare una sorta di assorbimento malefico, inflitto da parte dei Quiro, dei piccoli pipistrelli che accompagnano l’imponente Malzeno. In questo caso i giocatori non possono curarsi con gli oggetti, ma ogni volta che infliggono danno ne recuperano una parte sotto forma di punti ferita.

La situazione paradossale è che nel momento in cui ci si allontana, istintivamente, per potersi bere una pozione in tranquillità quando si hanno pochi punti ferita, in realtà bisogna aggredire i mostri finché lo status non viene eliminato.

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Questa come tante altre, saranno le difficoltà che caratterizzeranno la grande esperienza che Sunbreak che ha in serbo per noi, con un bestiario di Wyvern in continua espansione nonostante il gioco parta in maniera davvero lenta. Arrivando poi, ad un epilogo davvero hardcore che saprà soddisfare i cacciatori più esperti ed affamati di esperienze estreme ma penalizzerà moltissimo i neofiti che cercano un’esperienza più rilassata e meno punitiva. Infatti arrivati a fine avventura potremo affrontare delle cacce con un livello di sfida estremo, ingaggiando combattimenti pericolosamente complessi dato che basteranno appena un paio di colpi subiti per andare a tappeto.


L’esperienza generale risulta davvero stimolante per i veterani del genere che hanno un’idea precisa di come strutturare il proprio personaggio in base agli incontri che andrà ad affrontare ma tende ad essere un pelo estremo per i giocatori in erba che non hanno mai masticato più di tanto un genere che sa essere pacifico ma anche spietato. 

Anche qui consiglio vivamente di prendere atto del fatto che Sunbreak è stato pensato come esperienza definitiva di un titolo che regala moltissimo anche a livelli molto bassi. Quindi armarsi di pazienza e buon senso, sicuramente sarà il modo ideale per affrontare un’avventura di questa caratura. 


 

Sunbreak evolve l’esperienza in tutti i sensi

Con Sunbreak, avremo in dotazione due set di abilità scambio, contraddistinte da un rotolo di colore rosso (quello con cui si parte di default) e uno blu. In ognuno di questi set si possono mettere una serie di abilità scambio completamente differenti.

Durante la caccia infatti, si può passare da un set all’altro in qualsiasi momento, anche durante una combo. Nel farlo, tra l’altro, avrete la possibilità di effettuare una breve schivata nel momento subito successivo allo scambio.

Questa meccanica, che già cambia tutto l’approccio al combattimento, è supportata anche da una lista generosa di nuove abilità scambio che sono state aggiunte per ogni arma. Le nuove abilità scambio possono stravolgere l’utilizzo delle armi e, nelle mani dei giocatori, fornire una nuova serie di opzioni di gioco incredibili.

La creazione dei due rotoli di abilità scambio è inevitabilmente l’elemento più galvanizzante di Sunbreak. Le armi ora aprono ad un ventaglio enorme di possibilità inedite, e vi potrete sbizzarrire a creare la combinazione di abilità scambio più efficace possibile, rendendo la caccia molto più dinamica di quanto già non fosse prima.

 

Fauna Endemica aggiornata ed altre novità

Monster Hunter Rise: Sunbreak riserva però ancora altre sorprese, legate alle meccaniche di maneggio dell’ insetto filo alle azioni di esplorazione e all’incremento della fauna endemica con nuove specie in grado aiutarci in situazioni difficili e in nuovi modi di affrontare i feroci mostri del regno.

La ragnonetta per esempio, vi permetterà di afferrare le creature e strattonarle per mandare contro un muro e stordirle magari, o contro altri mostri per attivare la cavalcatura wyvern. Particolarmente interessante è l’utilizzo contro i mostri volanti (che sono molti in Sunbreak), visto che è possibile sbatterli a terra storditi, per poi scatenare un attacco di gruppo.

Parlando di cavalcatura wyvern, Sunbreak la rende più efficace con l’utilizzo di due insetti-filo che si possono recuperare. Nelle fasi finali di Rise, infatti, cavalcare un mostro era spesso poco efficace rispetto ad un attacco coordinato di gruppo, in termini di danni.

Adesso, grazie agli insetti-filo rossi e oro, iniziare una cavalcatura è una dinamica molto più attraente. Con l’insetto rosso tutti i danni fatti a cavallo di una creatura sono aumentati, mentre quello oro fa cadere molti più parti di mostri dalle creature che vengono attaccate dai giocatori a cavallo.

È ancora Next-Gen ?

Il titolo è stato sviluppato, con il motore grafico RE Engine, lo stesso usato per lo sviluppo di Devil May Cry 5, e già dai tempi dell’uscita su Nintendo Switch, ha sorpreso parecchio, viaggiando sui 30 fps fissi, senza alcun tipo di sgranatura o perdita di qualità grafica ma adesso, su console di ultima generazione, la grafica ha fatto un’ulteriore passo in avanti, eguagliando quella su PC , sopratutto sulla versione ps5 che comparata a quella Xbox Series X si è rivelata qualitativamente superiore sia in termini di frame rate che in termini di risoluzione, anche girando a 120 fps.

Tutto ciò è stato strutturato in modo impeccabile, con una pulizia delle texture magistrale, lasciando ben pochi dubbi, sulla qualità eccelsa di come è stato gestito il porting.

Sono state introdotte nei menu delle feature per la regolazione manuale avanzata della grafica, non solo permettendoci di gestire la qualità, il frame rate e i parametri di luminosità e contrasto ma anche quei parametri specifici che di solito nessuno ha la possibilità di variare perché presettati dal gioco stesso. Ad ogni modo, il gioco viene arricchito di dettagli, ombre e luci gestite quasi perfettamente dal protocollo HDR.

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Nulla da dire sul design di gioco che rimane perfetto così come è, dagli albori del suo debutto nell’ ormai lontano 2021, arricchito dalla possibilità di giocare con le risoluzioni e i frame rate molto performanti, poiché chi dispone di dispositivi video dalle alte prestazioni, potranno scegliere se far girare il gioco a 1080p x 120 fpsoppure a 4k x 60 fps.

Cosa che sembra rimanere stabile anche giocando in multiplayer, dove le cose si complicano in fatto di scene piene di elementi che appesantiscono parecchio il carico grafico, risultando piacevole, forse con qualche impercettibile perdita sui frame ma nulla di eccessivamente dannoso per l’esperienza complessiva.

In conclusione … 

Monster Hunter Rise: Sunbreak, non fa altro che riconfermare in maniera più prepotente e performante ciò che aveva già accennato nel gioco base. Accrescendo i contenuti con una storia scenografica ben scritta, inserendo sfide mai viste prima. Il titolo ruota intorno a meccaniche molto più tecniche e complete al fine di aiutarci a creare lo stile di gioco perfetto in un’ecosistema che all’inizio potrebbe essere completamente ostile.

Il titolo si fa amare dai veterani storici della saga ma potrebbe scoraggiare in maniera pesante già delle prime ore di gioco i giocatori meno esperti, trasformando le esperienze single player in veri e propri incubi alla dark souls.

Il comparto tecnico eccelle, come del resto già faceva nel gioco base, rilasciando piacevoli sensazioni visive, audio e di gameplay in generale.

“Un titolo che si fa amare subito oppure con il tempo, il tutto sta nel guardare il messaggio profondo che esso cela: spesso con la pazienza si vince ogni sfida”. 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.