Monarchy – Recensione
Monarchy – Recensione
Per vincere una dura battaglia da veri eroi occorrono due valori fondamentali: coesione e strategia. Questi due aspetti sono gli aspetti di un nuovo gioco indie rilasciato il 6 novembre 2024 sulle console PlayStation 5, Switch, Xbox Series X/S e su Steam.
Intitolato Monarchy, l’opera è stata prodotta e pubblicata dallo studio Brain Seal Entertainment. La società si porta alle spalle una certa esperienza con la serie di RPG da tavolo Dark Quest e con altri progetti interessanti (es. lo shooter roguelite Geometry Survivor).
Su loro concessione abbiamo ricevuto il codice della versione Switch per analizzarla appositamente per voi. Scopriremo insieme se è un prodotto che merita o se ha qualcosa che non va. Speriamo anche che possiate divertirvi con il gioco alla mano.
GAMEPLAY
Monarchy è un gioco strategico e gestionale in cui i giocatori controllano un re (o una regina in base alle loro preferenze). Il re, mostrato sempre a cavallo e all’ inizio con un solo arciere al seguito, deve costruire villaggi e conquistare terre.
In questo modo, può creare le basi per un regno in cui poter governare. La creazione dei villaggi parte dall’allestimento della tenda del governante. In seguito, tramite un sistema di opzioni molto semplice, bisognerà creare le sedi degli artigiani, quelle dei falegnami e molto altro.
Ovviamente non mancherà la possibilità di allestire cantieri per la costruzione di castelli. Queste operazioni richiedono anche un po’ di denaro per essere approfondite. Nel corso dell’ avventura, infatti, si potranno guadagnare monete uccidendo animali o aprendo forzieri.
La grana serve per reclutare dei mercenari (arcieri o spadaccini), pagare i maniscalchi per la realizzazione delle armi, pagare i falegnami per tagliare gli alberi, con il cui legno si può costruire un avamposto, pagare la lavorazione del castello e far arrivare merci e manodopera.
Sempre il denaro può anche essere lasciato ai poveri, in modo che possano passare dalla nostra parte, e speso per acquistare macchine d’assedio. Più il giocatore paga più efficiente sarà il sistema di difesa. Pertanto, cercate di non dimenticarlo.
Monarchy è dotato di un sistema di giorno e notte. Non appena calano le tenebre, un gruppo di banditi arriva per saccheggiare il villaggio ed assaltare la tenda del sovrano. Quindi auguratevi di non lasciare la vostra base indifesa non appena partirete per allargare il vostro regno.
Infatti Monarchy, pur essendo un gioco lineare dal punto di vista strutturale, consente anche di andare a conquistare altri territori. Questa missione richiede anch’essa un po’ di attenzione. Il sovrano non è armato. Quindi deve portarsi con sé alcuni dei mercenari arruolati.
Quest’ ultimi attaccano il nemico in automatico, ma non devono essere esposti facilmente al nemico. Se, infatti, tutto l’esercito cade in guerra, al re non resta altra chance che ritirarsi per evitare di perdere tutte le sue monete e di essere ucciso.
Anche in questo caso la strategia conta su tutto, anche se, talvolta, può essere imprecisa la mira degli arcieri. Oltretutto il nostro cavallo non può correre sempre dato che bisogna anche farlo riposare. Questa caratteristica può creare frustrazione, specialmente senza una stamina.
Se, però, correte solo quando è necessario, riuscirete a scampare dai pericoli. Nel gioco si possono esplorare anche delle caverne e assaltare dei castelli, ma ogni livello termina solo se viene alzata una bandierina con una vasta quantità di monete.
Le meccaniche appena riassunte sono molto semplici da intuire, ma sono ben legate tra loro. Come segnalato da molti utenti, che hanno visto i trailer del gioco prima della sua uscita, le dinamiche ricordano molto quelle di un altro gioco indie, ossia Kingdom of Two Crowns.
In effetti, ora che abbiamo giocato il titolo, possiamo confermare queste voci. Tuttavia Monarchy non fa chissà quanto per introdurre qualcosa di nuovo rispetto alla sua fonte d’ispirazione, portandosi dietro uno dei pochi difetti che contraddistingueva l’opera in questione: la sua ripetitività.
Per tutto il gioco, a parte le solite operazioni da compiere, non c’ è molto altro da fare. Pertanto, se amate le esperienze in single player, non aspettatevi qualcosa di ricco per voi. Invece, se volete solo divertirvi con un amico, allora siete capitati nel posto giusto.
Come Kingdom of Two Crowns, Monarchy presenta una modalità cooperativa in split screen. In questo modo, sia la difesa dei villaggi che la conquista dei nuovi territori possono essere gestite con più facilità rispetto a quanto avviene nell’ esperienza in single player.
Malgrado ciò, la presenza di soli 5 livelli rende molto breve il titolo per i giocatori più accaniti. Per tale ragione potete completarlo anche in un’ oretta in base alle vostre skill. Un’ altra nota dolente riguarda la gestione della notte da parte del gioco.
Non fraintendete questa piccola critica, ma risulta molto strano il fatto che l’ oscurità scenda ogni volta che si esce dai villaggi. In ogni caso, il gioco gestisce le ambientazioni anche in base ad un sistema stagionale, che rende un po’ variegate le ambientazioni di default.
COMPARTO TECNICO
Il lato propriamente tecnico di Monarchy non è molto problematico. Durante il nostro periodo di prova non abbiamo riscontrato difettI gravi inerenti alle prestazioni. Una sola cosa da risolvere riguarda l’opzione “Continua” dopo il Game Over.
Infatti un bug non vi permette di ricominciare direttamente un livello da capo, ma di andarlo a selezionare nella lista degli altri livelli disponibili. Comunque, riconosciamo che la presentazione artistica poteva essere curata meglio.
Le ambientazioni non sono malaccio. Lo stile minimalista in pixel art ci sta molto bene per un gioco del genere, anche se il livello dei dettagli è molto semplice. Si tratta di un aspetto che non è forzatamente negativo.
Eppure non è la stessa qualità di resa offerta da altri giochi simili. Tra quest’ ultimi figura anche Kingdom Two Crowns, la cui grafica era più dettagliata. Ciononostante evitiamo di scendere nella questione per evitare paragoni superficiali.
Gli sfondi sono approssimativi, i livelli sono vuoti, il buio delle selve è fin troppo marcato e la presenza di poche location nel gioco (mascherata solo tramite le variazioni temporali o stagionali) crea un po’ di fastidio.
Almeno i personaggi, nonostante la legnosità delle loro animazioni, sono abbastanza piacevoli da vedere. Ad un occhio molto attento risulta persino che gli sviluppatori abbiano tratto influenza dallo stile di Scribblenauts.
Infine la musica non è sempre presente in base alle situazioni. Eppure, quando viene riprodotta, se all’inizio vi sembrerà emozionante, dopo un po’ di ore sarà troppo ripetitiva.
CONCLUSIONE
In conclusione, Monarchy è un buon gioco, anche se ci saremmo aspettati di più. Non sappiamo se le somiglianze con Kingdom Two Crowns verranno interpretate dal pubblico come un’ ispirazione completa o un plagio, ma non è questa la sede giusta per parlarne.
Le meccaniche, per quanto semplici, sono efficaci con un forte focus sulla strategia piuttosto che sull’ azione. La grafica poteva essere realizzata meglio e non è sempre perfetta, ma va bene così.
Peccato solo per il grado di rigiocabilità basso e per la ripetitività del gioco, a cui si può far fronte divertendosi in multiplayer. Monarchy è disponibile sull’ eShop a 14, 99 euro.