Momodora: Moonlit Farewell – Recensione
Momodora: Moonlit Farewell – Recensione
Sono passati 15 anni dall’inizio della serie metroidvania Momodora. Creata dallo sviluppatore brasiliano Guilherme Martins, detto Rdein, vanta 5 videogiochi indie fino ad oggi. L’ultimo capitolo è uscito l’11 gennaio 2024 su Steam.
Adesso sta finalmente per arrivare sulle console PS5, Nintendo Switch e Xbox Series X/S. Intitolato Momodora: Moonlit Farewell, ha una data di lancio fissata per il 6 febbraio. Il gioco è stato sviluppato da Bombservice e pubblicato da Playism.
Come nei precedenti capitoli, il gameplay è un misto di azione e di esplorazione con un’ enfasi sullo sblocco delle abilità e sui combattimenti. Affronterete un viaggio conclusivo, ma anche la miglior esperienza che la saga possa offrirvi. Fidatevi di noi!

TRAMA
La storia conclude le vicende della serie. Dopo 5 anni dagli eventi di Momodora III, il villaggio di Koho viene colpito da una grossa calamità. Qualcuno ha suonato una strana campana e dei demoni sono apparsi dal nulla portando con sé il caos.
Dopo quest’ incidente, la matriarca invia la sacerdotessa Momo Reinoi a investigare. La ragazza deve scoprire il colpevole, uccidere i demoni e proteggere sia Koho che la fonte della sua vita e della sua salute, ossia il Sacro Albero di Lun.

La storia è molto semplice. Chi non ha giocato i precedenti Momodora non dovrà preoccuparsi di recuperare qualcosa. Al massimo, potrà avere un assaggio della lore della serie solo comprando delle note presso un notaio appisolato.
Nel gioco appare anche Isadora Doralina, la protagonista ricorrente della serie che, però, qui non è giocabile. Inoltre va citata anche l’introduzione di nuovi dialoghi nella versione per console inerenti a dei retroscena.

GAMEPLAY
Momodora, come ogni metroidvania che si rispetti, mette il giocatore alle prese con un mondo labirintico. Qui il nostro compito è quello di guidare Momo nelle sue esplorazioni e nelle sue lotte contro i demoni,
Il sistema esplorativo è abbastanza solido e non è affatto lineare. Alcuni frangenti difficili possono essere ignorati senza problemi andando altrove. Ciò, però, non significa che potrete andare dappertutto sin da subito.
Alcune aree possono essere raggiunte solo sbloccando determinate abilità. Le skill donano alla protagonista dei nuovi poteri. Inizialmente può solo saltare, attaccare e schivare, ma in seguito otterrà il doppio salto, l’arrampicata e molto altro.

Il gioco non informa direttamente il giocatore sui percorsi da intraprendere. Pertanto dovete allenare la vostra mente per venire a capo di certe situazioni. Nonostante ciò, il gameplay è spesso anche permissivo.
Esistono nel gioco delle aree segnate con un punto di domanda, che fanno intuire la presenza di qualcosa di nascosto. Questa chicca si rivela molto utile per i giocatori moderni per la ricerca di oggetti o nuove skill.
Sono presenti anche le bacche, che permettono a Momo di aumentare le sue statistiche. Quest’ultime sono gli HP, la potenza, la stamina, necessaria per gli attacchi e le schivate, e il mana.

Il mana è la sostanza con cui potete curarvi suonando una campanella. Cercate di non sprecarla tutta per le situazioni più caotiche. Principalmente Momodora: Moonlit Farewell non è un gioco troppo difficile.
Potete trovare un selettore di due livelli di sfida: la modalità Facile, pensata per chi vuole godersi solo la storia, e la modalità Normale, pensata per chi pretende un livello di difficoltà maggiore.
Tuttavia non parliamo di un gioco brutale. I nemici hanno un set di attacchi limitato, fanno dei danni ragionevoli e sono facili da prevedere. Qualche difficoltà in più arriva con i boss, di cui, a forza di cose, dovete imparare il loro pattern.

Momo può usare delle armi corpo a corpo e un arco con delle frecce. Inoltre può utilizzare anche la schivata perfetta. Schivando al momento giusto un attacco nemico, la ragazza diventerà invincibile per qualche secondo (in base alla difficoltà scelta).
Il Game Over non comporta alcunché in termini di punizione. Il giocatore viene fatto semplicemente ripartire dall’ ultimo checkpoint in cui ha salvato (rappresentato anch’esso da una campana). I checkpoint del gioco sono pochi.
Di conseguenza, il giocatore verrà costretto a riesplorare interi biomi. Alla lunga una cosa del genere può frustare un po’, ma è anche giusto che ogni errore deve avere il suo prezzo da pagare.

Momodora: Moonlit Farewell mette a disposizione dei giocatori i Sigilli e gli Assistenti. I primi possono essere ottenuti liberando un’ area invasa da nemici e possono fornire dei potenziamenti utili per il combattimento.
In questo modo, potrete creare lo stile di lotta che più si addice a voi. Gli assistenti, invece, pur non facendo qualcosa di significativo, danno qualche aiuto o vantaggio al giocatore durante le battaglie o le fasi esplorative.
Quel che ne emerge è un gioco con un’ ottima struttura ludica e con un livello di rigiocabilità incrementato rispetto alla versione PC. Infatti, se l’avventura principale dura solo tra le 10 e le 15 ore, non disperate.

Su Switch, la console su cui abbiamo provato il gioco, trovate la modalità Boss Rush, che vi permette di riaffrontare tutti i boss del gioco uno alla volta. Per farlo vi basterà parlare con il personaggio NPC Pati. Inoltre troverete anche una sorpresa dopo i titoli di coda.
Nel gioco, è disponibile anche un inventario in cui ogni specie dei nemici sconfitti viene catalogata. Riuscirete a completarlo tutto? Per il resto, non abbiamo nulla di particolare su cui lamentarci per il gioco.
Pur essendo un metroidvania solido, è ottimo. L’unica pecca riguarda il fatto che i controlli, per quanto rispondano bene agli input, possono sembrare spesso lenti. Eppure la fluidità del gioco vi costringerà a chiuderci un occhio sopra.

COMPARTO TECNICO
Momodora: Moonlit Farewell è realizzato in pixel art. La tecnica viene usata qui al meglio delle sue potenzialità. Ogni pixel è curato in modo preciso. Le ambientazioni sono uniche e mistiche.
Vanno citati, per esempio, i sotterranei dell’Old Sanctuary o le Fairy Springs. Le location hanno una buona prospettiva, dei colori cupi e pastellati e dei nemici distinguibili nel design. Qualche elemento arriva anche dai precedenti giochi.
Eppure non compromette il valore della grafica. Momo, i boss e i personaggi NPC sono disegnati con un egregio stile anime. Le animazioni, inoltre, sono la dimostrazione di come anche con una grafica retrò si possano ottenere dei movimenti incredibilmente fluidi e dinamici.

Gli effetti particellari sono straordinari e le prestazioni non hanno dato problemi rilevanti. Le musiche, infine, sono ottime. Non sono mai martellanti e sono ben accordate con dei semplici effetti sonori.
In particolare, apprezzerete tantissimo il lato orchestrale. Nonostante ciò, è assente un doppiaggio vero e proprio per il gioco. I dialoghi, infatti, sono solo testuali e sono tradotti con un ottimo adattamento italiano.

CONCLUSIONI
Momodora: Moonlit Farewell non parla a chi vuole qualcosa di nuovo per i metroidvania. Sinceramente non è quello che vuole fare. Piuttosto per i fan della serie di Momodora rappresenta un degno finale.
Il gameplay è semplice sul piano architettonico, ma viene gestito molto bene con i suoi contenuti e con tutto l’equipaggiamento offerto al giocatore. Ci sono tante abilità da apprendere, tanti indizi da scovare e vari aiuti.
Il sistema di esplorazione è fantastico e il comparto tecnico è qualcosa di eccezionale sia in termini di grafica che di musica. Inoltre ci sono tutte le pretese per una partita in più. Se non avete ancora questa hidden gem, compratela subito.
La trovate sull’ eShop al prezzo di 16,49 €, anche se, fino al 26 febbraio, è sotto sconto del 10%. Quindi potete comprarlo a 14, 84 €.