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Melobot – A Last Song – Un’affascinante epopea musicale – Recensione

Melobot – A Last Song – Un’affascinante epopea musicale – Recensione

Il panorama videoludico mondiale sta continuando a registrare diversi scossoni dovuti a licenziamenti nel settore. Tra titoli che non hanno riscosso il successo prefissato inizialmente, le compagnie stanno cercando di ripartire con diversi progetti in uscita nei prossimi mesi.

Infatti, dopo l’ottimo successo ottenuto da Astro Bot, titolo uscito recentemente in esclusiva su PlayStation 5, prossimamente sarà il turno di release del calibro di Assassin’s Creed Shadows, previsto per il 15 novembre su PlayStation 5, Xbox Series S/X e PC.

Ed è con questa piccola ma doverosa premessa, che in questa circostanza ci accingiamo a recensire un’affascinante produzione indie: stiamo parlando di Melobot – A Last Song. Tale release è disponibile dal 16 settembre 2024 su PlayStation 5, Xbox Series S/X e PC

Una esperienza musicale

Melobot – A Last Song propone al giocatore un’avventura davvero molto particolare, che fonde una narrativa accattivante mischiata ad un’esperienza musicale sorprendente. L’incipit narrativa è abbastanza classico, in una Terra ormai inabitata da quasi qualsiasi forma umana di vita, ci troveremo ad affrontare un’epopea dove per mezzo di un robot dovremo salvare il tutto prima che sia troppo tardi.

Infatti, il nostro obbiettivo sarà quello di salvare la flora e la fauna terrestre prima che l’inevitabile arrivi e spazzi via tutto ciò che è rimasto. Ma cosa siamo giunti a questo punto? Semplicissimo: all’inizio della nostra avventura vi verrà spiegato tramite degli esaustivi filmati in game che una misteriosa materia oscura ha corrotto diverse IA e le ha portate inesorabilmente alla pazzia tra loro.

In un’esperienza brillante, dove gli umani inizialmente avevano iniziato a fare scoperte particolari su alcuni tipi di piante, che erano in grado addirittura di riprodurre melodie musicali. Queste sono solo alcune delle brillanti scoperte che farete all’interno di questa narrativa, che per scelta non approfondiamo ulteriormente per non cadere in inutili spoiler.

Sappiate però che la storia di Melobot – A Last Song è davvero un colpo al cuore, dove gli sviluppatori sono riusciti a realizzare un’avventura brillante sotto tutti i punti di vista.

Un gameplay galvanizzante

Analizzando il sistema di gioco presente in Melobot – A Last Song, il team di sviluppo Anomalie Studio ha adottato un gameplay piuttosto basilare al netto di un’implementazione musicale brillante. Il nostro obbiettivo sarà come precedentemente sottolineato salvare il maggior numero di piante sulla mappa di gioco, divisa ad aree.

In questa avventura impersoneremo un simpatico robottino che per salvare le piante avvierà in determinate circostanze un salvataggio eseguendo un’azione, dove noi dovremo completare una combinazione di tasti per realizzare una melodia.

Questa modalità se così vogliamo definirla serve per salvare la nostra pianta selezionata, e successivamente avanzare nella storia. Naturalmente, come potrete immaginare ogni pianta avrà la sua melodia, e sarà possibile selezionare inizialmente una modalità di difficoltà.

Un mondo enigmatico

Oltre al sistema musicale, il mondo di gioco è davvero brillante, dove dovrete affrontare anche diversi nemici pronti a tutto pur di eliminarvi. Le varie location presenti in game sono divise in zone, e saranno accessibili solo dopo aver completato un’area per volta.

Sul fronte delle nuove zone, il robottino potrà utilizzare anche un diverso strumento musicale. Tante simpatiche implementazioni che ampliano non di poco l’impianto in game scelto dal team di sviluppo.

Ovviamente, il fulcro dell’esperienza rimane sempre il nostro obbiettivo principale ovvero salvare le piante prima che sia troppo tardi. La natura, e la musica in Melobot – A Last Song sono un tassello a dir poco fondamentale per tutta la struttura sia narrativa che di gioco della release.

Comparto tecnico molto ispirato su PlayStation 5

Sul lato puramente tecnico, Melobot – A Last Song si difende piuttosto bene. Noi in fase di recensione su PlayStation 5 non abbiamo constatato nessun problema potesse minare la nostra esperienza di gioco, anzi, abbiamo notato una cura davvero invidiabile per tutta la durante della nostra avventura.

Al netto di qualche piccolo caricamento lievemente lungo, Melobot – A Last Song è una produzione sorprendente, che vanta anche un comparto estetico di notevole qualità. Tutta l’esperienza è sottotitolata in italiano, notizia che farà senz’altro piacere a tutti coloro che avevano timore in una non localizzazione nella nostra lingua. Infine, il comparto sonoro è impreziosito da diverse tracce musicali di notevole qualità.

Conclusione

Melobot – A Last Song è l’ennesima dimostrazione di come il mercato indipendente sia piuttosto florido, dove sono presenti diverse produzioni di inestimabile qualità. Questa release vi terrà incollati allo schermo per diverse ore, con un’avventura sorprende e un comparto tecnico di notevole fattura. Il sistema di gioco è immediatamente intuitivo, e vi farà assaporare un magico mondo musicale in difesa della natura.

Tsubasa

Alessandro, in arte Tsubasa88. Intorno ai 10 anni riceve a Natale da sua nonna come regalo un Game Boy Pocket con Super Mario Land. Fan dalla prima ora di Super Mario, per tutta la sua vita Nintendo ha rappresentato un'autentica passione proseguita con il NES, continuata con il Super Nintendo e Nintendo 64, senza dimenticare le console portatili Game Boy Advance e arrivando ai giorni nostri con il New Nintendo 3DS XL insieme all'immancabile Nintendo Switch. Segue fin da piccolino anche tutto il mondo PlayStation e ama franchise del calibro di Final Fantasy e Kingdom Hearts.

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