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Meg’s Monster – Recensione di una perla dell’Eshop Switch

Meg’s Monster è l’ultima fatica di Odencat, che è uno studio giapponese specializzato nello sviluppo di giochi di pixel art di alta qualità incentrati sulla narrazione. Lo studio credendo nel progetto ha deciso di tradurre Meg’s Monster in molte lingue incluso l’italiano. È molto raro che un produttore indipendente giapponese traduca le sue opere, ancor meno che offrano una localizzazione italiana. A mio avviso questa scelta è di per sé da premiare, ma prima scopriamo insieme se Meg’s Monster è un bel gioco!

Meg’s Monster – Recensione

Trama

La trama è simpatica e originale e si riflette nel gameplay. Il gioco dopo una breve introduzione ci scaraventa nel Sottomondo, una terra popolata da mostri e mutanti che mangiano umani a colazione. Tra questi Meg, una bambina, che viene trovata da un enorme orco chiamato Roy e dal suo migliore amico Golan. I due mostri scoprono qualcosa di davvero spaventoso: non appena la piccola si mette a piangere, il cielo si tinge di rosso e la terra comincia a tremare.  Le lacrime della bimba hanno il potere di scatenare l’apocalisse. L’unico modo di evitare la fine del mondo sembra essere ritrovare la madre di Meg, cosicché la piccola possa tornare a casa sana e salva.

La trama è narrata in modo buffo ma parte subito bene con Golan che è in contattato con un misterioso Professore, mentre Roy e Meg sono spiati da un misterioso consiglio di mostri che monitora le attività umane nel Sottomondo.

L’avventura di Meg è lineare e molto ben narrata e il focus sulla narrazione è così forte che anche durante i combattimenti i personaggi e gli avversari parleranno  durante gli scontri.

Meg’s Monster – Recensione

Gameplay

Meg’s Monster ha una struttura molto semplice, per procedere nel gioco scegliamo la nostra destinazione da una mappa. Possiamo scegliere se affrontare un evento secondario (verde) o procedere direttamente con trama principale (rosso). Di solito gli eventi secondari sono solo narrativi mentre quelli principali contengono scontri. Gli eventi secondari approfondiscono il mondo di gioco attraverso degli eventi che ci fanno scoprire meglio il funzionamento del Sottomondo oppure contengono qualche scena buffa come quando Golan fa giocare con dei pastelli a cera Meg per evitare che veda un cadavere umano oppure riproducono classiche scene genitore – figlio raccontate da un orco insensibile che proprio non riesce a capire i bisogni di un cucciolo umano. Ovviamente la dinamica tra i due si sviluppa ed è centrale nel gioco che in fondo è un racconto emotivo mascherato da Jrpg.

Meg’s Monster – Recensione

Combat system

Roy, il mostro che controlliamo, ha 99999 HP ed è quasi invincibile. Tuttavia, quando subisce danni, la bimba Meg, si spaventa perché non sopporta di vedere Roy farsi male. Se il suo indicatore raggiunge lo zero, piangerà e il mondo finirà. Ciò significa che Roy durante gli scontri oltre a occuparsi dei nemici deve tenere Meg serena, a volte il suo amico Golan gli dà una mano.

Durante il combattimento Roy può attaccare, giocare con Meg o difendersi col tempo Roy impara nuovi attacchi speciali che richiedono punti azione per essere utilizzati. Col procedere del gioco troveremo anche nuovi giocattoli che rincuorano Meg: i giocattoli possono essere usati una sola volta a scontro e molti, oltre a curare Meg, hanno anche altri effetti sul combattimento.

Il combat system è semplice ma abbastanza strategico da risultare sempre interessante e da tenerci sempre sul filo. Essendo Meg’s Monster lineare, gli sviluppatori hanno potuto tarare ogni scontro perfettamente siccome sanno benissimo con quali abilità e poteri affronteremo ogni scontro.

Meg’s Monster – Recensione

Grafica e audio

Meg’s Monster è realizzato in Pixel Art, con uno stile 16 bit molto semplice che svolge benissimo il suo lavoro ma non fa gridare al miracolo. La colonna sonora in chiptune è di grande qualità e curata da Reo Uratani noto per aver lavorato a Monster Hunter, Hi-Fi Rush e Atelier Ryza 2 e la partecipazione vocale di Laura Shigihara che ha lavorato a Plants vs Zombies, To the Moon, Rakuen e Deltarun. 


Conclusioni

Meg’s Monster è un gioco semplice che fa tutto bene. La storia è deliziosa, i personaggi cono sciroccati come in un romanzo di Terry Prachet  e la narrazione porta sempre a sorridere nonostante sia abbastanza intricata da farci voler vedere come va avanti. I combattimenti sono divertenti e hanno anche loro una buona componente narrativa perché spessissimo i nostri avversari sono molto ciarlieri.  È un gioco narrativo mascherato da jrpg che riesce a stregare il giocatore e a condurlo nel suo mondo..

Meg’s Monster è un gioco incentrato sulle relazioni, il ruolo del genitore, l’amicizia, il tradimento: una delle storie videoludiche più belle che abbia giocato negli ultimi anni.  Non posso che consigliarlo vivamente a chiunque. 

Un’esperienza che merita di essere giocata, la formazione è un processo a due vie e nel seguire la storia di Meg forse cresceremo anche noi.

 

Ecco una canzone dalla colonna sonora

 

 

 

Andrea

Gioco da sempre a tutto, partito con l'apple IIc, ho giocato su tutti i processori della serie 8086 per poi diventare Nintendaro per colpa degli emulatori. Ma ora Voglio solo HW originale oppure scoprire cosa può offire il cloud. Sono forse schizofrenico?