Lust For Darkness è sicuramente un titolo che non ci aspettavamo – Recensione.
Lust for Darkness è un’avventura dalle tinte oscure ispirato alle atmosfere delle opere di H.P. Lovecraft, distribuitoda Playway sviluppato dai ragazzi di MovieGames.
Lust For Darkness è sicuramente un titolo che non ci aspettavamo.
La prima impressione all’avvio del gioco è stata: “ ma siamo seri? Su Nintendo Switch?”
Ebbene si! Lust For Darkeness è il primo capitolo di una trilogia di avventure grafiche
in prima persona, horror e con contenuti altamente espliciti. Quindi, cari genitori,
attenzione ai vostri frugoletti quando vi chiedono 12,99€ per il Nintendo Eshop. LUST
vi farà entrare in un mondo di perversione sessuale, misticismo, investigazione e
anche molti enigmi da risolvere.
Tra Misticismo e…. Sesso
In Lust for Darkness siamo chiamati ad investigare sulla scomparsa di Amanda,
compagna del nostro protagonista Jonathan che ci accompagnerà per tutta la durata
del gioco.
Amanda è scomparsa in circostanze piuttosto misteriose: infatti nel prologo del gioco
siamo invitati a giocare nei suoi panni e vediamo che è stata rinchiusa in una specie di
“Casa del Piacere” dove non mancano riferimenti ad atti sessuali altamente perversi
con relativi oggetti del piacere come dildo,sex machine ecc.
L’azione si sposta subito sul nostro “detective” che riceve una lettera alquanto
sospetta, che lo invita ad investigare sulla scomparsa della sua adorata Amanda nella
villa degli Yelverton.
Una volta lì, Jonathan scopre una vera e propria setta, adorante la divinità del
Lusst’gaah, dimensione non terrena dove si può accedere soltanto tramite il piacere
della carne e con il raggiungimento dell’orgasmo.
Il nostro obbiettivo sarà liberare Amanda ed indagare sui misteri della Yelverton
Mansion e sul culto di Lusst’gaah con enigmi da risolvere e fasi stealth da superare; in
tutto ciò non mancheranno i cosidetti “Jumpscare” davvero ben riusciti.
Bene ma non benissimo…
Benché la trama di LUST sia abbastanza avvincente e ricca di contenuti, di certo non si
può gridare al miracolo per quanto riguarda alcune fasi del gioco e del gameplay, come
ad esempio l’esplorazione: infatti in questa fase ci ritroveremo ad osservare oggetti
che ai fini del gioco non servono praticamente a nulla se non per dare un tocco di
interattività con gli ambienti oppure per far si che il giocatore costruisca una specie di
“lore” esaminando gli oggetti presenti nella Mansion.
Le fasi Stealth del gioco sono fatte abbastanza bene, anche se il fatto che non ci sia un
tasto per “accucciarsi” non immedesima abbastanza il giocatore sull’azione che sta
svolgendo.
Il “ Piacere” di farlo come vuoi e quando vuoi….
LUST non è sicuramente un gioco perfetto,ma sicuramente ha un trama abbastanza
avvincente da portare il giocatore a divorarlo in poche ore.
Dal punto di vista tecnico, si comporta egregiamente, con qualche calo di frame nelle
scene più intense e qualche texture a bassa risoluzione, ma nulla che vada ad influire
drasticamente sull’esperienza di gioco.
Noi lo abbiamo giocato sia in modalità portatile che in fisso e in entrambe le situazioni
fluisce molto bene; in tutta sincerità vi consigliamo però di giocarlo in modalità
portatile, muniti di un bel paio di auricolari.
Recensione a cura di Stefano Tacconi.