Lost in Random – Il Dado Oscuro – Recensione
Lost in Random – Il Dado Oscuro – Recensione
Lost in Random di Zoink Games, un indie che ci fa sfidare il fato, dadi oscuri, regine malvagie e bambine coraggiose. Titolo dalle atmosfere gotiche, animate da una direzione artistica che si ispirata a Tim Burton. La nostra recensione è basata sull’esperienza di gioco su PlayStation 5, il gioco è disponibile per tutte le console e per PC.
“Benvenuto nel mondo di Random, un regno oscuro dove il futuro di ogni cittadino è determinato dal lancio di un dado. Verrai sconfitto dal tuo destino o accoglierai il caos e imparerai a usarlo a tuo favore? Mettiti in viaggio con Even e il suo fedele compagno, Dicey, per sfidare il caso e spezzare la maledizione di Random.”
Storia Lost in Random – Il Dado Oscuro – Recensione
Ci ritroviamo nel mondo di Random, dove i dadi erano anche uno strumento di scontro, un’arma surreale che veniva usata dagli abitanti del regno per degli scontri in delle apposite arene. Ma le fondamenta del regno furono trasformate dall’arrivo del Dado Oscuro e della Regina che affermò il suo dominio su tutto il reame. La regina requisì tutti i dadi e li distrusse diventando l’unica artefice del destino degli abitanti di Alea. La regina folle e cattiva controlla il misterioso Dado Nero. Da quel momento per sua scelta ogni bambino del regno deve lanciare il dado nel giorno del suo dodicesimo compleanno per determinare a quale dei suoi reami sarebbe appartenuto, stabilendo il suo destino. Ogni regno ha una propria identità distintiva, scenari evocati e originali, ognuno di essi è sviluppato attorno a uno specifico tema e cifra.
I regni sono sei come le facce del dado:
1 Primagora, vita piena di fatiche, povertà perenne dove gli abitanti sono condannati a trascorrere la loro vita caricando rottami e materiali di scarto su delle mistoriosi navi.
2 Borgodoppio dove gli abitanti cambiano personalità su ordine del dado della Regina.
3 Triscordia, regno caotico devastato dalla guerra civile.
4 Quattrobische, regno pieno di sale giochi clandestine.
5 Pentatropolis, regno con uno scenario industriale
6 Sest’Incanto, il Palazzo oscuro, molto lussuoso ma con la presenza della regina.
Even e Odd vengono separate dopo aver lanciato il Dado. Odd ottenne un sei ed Even ne esce devastata per essere stata divisa dal fratello. Dopo un anno Even riceve uno strano segnale e vuole scoprire se Odd è in pericolo e dopo un lungo viaggio arriva finalmente alla Valle dei Dadi e incontra una misteriosa creatura Dicey (un piccolo dado scampato alla distruzione) che diventa la sua compagna di avventura. Dicey nasconde in se il potere di alterare il mondo e il tempo.
Ed eccoci qui
Comincio col dirvi che lo stile artistico, la musica e le ambientazioni di questo titolo mi hanno colpita piacevolmente da subito. La storia è affascinante cosi come il mondo di gioco. Sembra al quanto casuale ma in realtà c’è un ordine rigoroso a cui bisogna attenersi che divide tutti in classi che vivono in diversi distretti in base ai numeri da 1 a 6.
Due sorelle, pari e dispari, il lancio del dado può cambiare completamente la traiettoria della tua vita, ed è quello che accade alla sorella di Odd, Even. Lo scopo di Even è salvare la sorella Odd, risalendo dalla città di “Oners” fino ai “Sixers” borghesi, che è dove viene portato Odd dopo aver lanciato il dado e aver “estratto” un sei. Tutto ciò lo vediamo nel filmato di apertura, niente male e ben impostato. La storia non è complessa ed è divertente da raccontare.
Vediamo carrozze steampunk girare per tutto il reame con movenze simili a quelle di un ragno per pattugliare, spietati assassini si aggirano nell’ombra, delatori e servitori della Regina sorvegliano e terrorizzano ogni angolo.
Dialoghi e Atmosfera
I dialoghi sono ben scritti e ben doppiati, il cast dei personaggi sono opportunatamente bizzarri. Durante tutto il gioco riescono a incuriosire il giocatore, non solo i personaggi ma anche il mondo di gioco meravigliosamente strano in cui abitano. Marciapiedi tortuosi, strutture contorte e personaggi assurdi e bizzarri. I vicoli lineari e le strade vittoriane si fondono, a volte troppo e mi è capitato di perdermi proprio perché alcune aree sono simili. Ma grazie al Layout lineare e a Dicey che segnala la giusta direzione son riuscita a uscirne. Lost
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Gameplay
Correre e parlare coi personaggi, combattere i servitori malvagi che si frappongono a Even. La storia di Lost in Random si sviluppa maggiormente nel gameplay in cui vengono scambiati elementi importanti e dove il gioco è più avvincente. Parlare coi vari personaggi che incontriamo ci consente di sbloccare delle piccole quest, non sono complesse ma sono ben tratteggiate e riescono ad ampliare l’immaginario di Lost in Random.
La qualità della recitazione vocale, del design dei personaggi e della scrittura è una delizia. La curiosità di scoprire cosa si nascondeva dietro l’angolo non mi è mai mancata. Il narratore ha una personalità che si fa notare sempre di più, soprattutto se non facciamo quello che dice (mi sono divertita nel farlo agitare), quando moriamo ci scusa dicendo che non è successo.
A seconda di ciò che diciamo possiamo riuscire a saltare intere missioni secondarie e raccogliere le ricompense in anticipo o perdere opportunità. Peccato per la sincronizzazione labiale in game assente e si nota un bel po’ visto che i personaggi sono molto espressivi.
Armi, Cristalli e Carte
Even ha a sua disposizione solo la fionda, non può danneggiare i nemici da sola ma può lentamente scalfirli e segnarti cristalli. Dicey raccoglie i Cristalli che riusciamo a ottenere e più e otteniamo più carte possiamo pescare. Ogni carta rappresenta un oggetto che possiamo riuscire a ottenere a seconda di come giostriamo Dicey. Tirare una mano piena di carte ci consente di avere migliori possibilità di ottenere più oggetti utili, ma possiamo tirare anche solo con una carta. Più è alto il numero che otteniamo più opzioni abbiamo per attivare le carte.
Le carte possono essere qualsiasi cosa, da armi a salute, scudi e “potenzialità” in battaglia come per esempio rallentare il tempo. Queste opzioni riescono ad aggiungere profondità al combattimento anche se purtroppo Dicey per le prime ore di gioco può tirare solo numeri bassi. Può essere un po’ fastidioso il fatto che offre delle opzioni familiari tra cui scegliere ogni volta, ma non è mai prevedibile grazie alla casualità intrinseca di ogni tiro. Abbiamo sempre delle buone possibilità di ottenere l’oggetto che vogliamo, soprattutto quando abbiamo personalizzato il nostro mazzo di carte, a volte però ci tocca improvvisare. Possiamo includere nel nostro mazzo 15 carte, la varietà di carte proposte ci consente di sfruttare sinergie e combinazioni. Possiamo conservare una carta fino al lancio successivo di Dicey segnandola con una puntina dorata.
Utilizzo degli oggetti
Purtroppo l’utilizzo degli oggetti che otteniamo con le carte a volte è un po’ goffo e frustrante, soprattutto usando la telecamera inquadra delle superfici irregolari e oggetti ambientali. Gli attacchi in mischia, le bombe e i proiettili ne risentono di più.
Il ciclo generale del combattimento, rompere i cristali, rotolare, usare uno o due oggetti ecc dura un po’ troppo e la novità tende a svanire prima che i combattimenti finiscono. I combattimenti più lunghi sono a volte un po’ noiosi, ma quando abbiamo accesso a più carte e oggetti la situazione migliora leggermente. Ma ovviamente non è un combat system tipico dei giochi di azione e deve essere affrontato con pazienza, anche se è un po’ lento e a volte ripetitivo. Even riempie man mano un indicatore, colpendo con la fionda i piccoli cristalli, una volta colmato può chiamare Dicey. Per fortuna abbiamo la possibilità di fermare il tempo mentre rotoliamo e d’inviare Dicey in aree fuori portata per raccogliere i cristalli, questo rende l’azione più liscia.
Grafica
Lost in Random, l’estetica visiva potrebbe indurre il giocatore a pensare di trovarsi in un esperienza ricca di azione come in MediEvil ma in realtà è un esperienza uniforme tra esplorazione lenta e assorbimento dell’estasi del mondo. È un sistema di combattimento volutamente unico che si appoggia molto sulle novità. Posso affermare per quanto mi riguarda che Zoink si è superato e ha superato con successo i suoi obiettivi, con un gioco affascinante che riesce a infondere un senso di meraviglia e di seduzione che rimante impresso anche dopo aver spento la console.
Sonoro
La colonna sonora riesce ad arricchire al meglio l’atmosfera cupa e inquietante, sottolineando i frangenti più rilassati e i momenti di tensione, così come le fughe più concitate.
Conclusione
Lost in Random mete in scena un’affascinate e suggestiva contrapposizione tra l’ordine e il caos. Scene che ricordano molto i film di Tim Burton che riescono sicuramente a conquistare i fan del genere. Il gioco riesce sia a intrattenere che a divertirà, oltre a inquietare leggermente. I bizzarri personaggi che popolano il mondo di gioco ci danno dei validi indizi e delle indicazioni, oltre a qualche aiuto diretto in cambio del nostro aiuto. Sbloccare passaggi inaccessibili, enigmi ambientali, esplorazione alla ricerca delle chiavi sono dei punti fondamentali del gioco. Il collezionare delle carte e fare le scelte giuste per il nostro mazzo rende il tutto ancora più interessante. Peccato per alcune ripetitività, alcuni scontro sono identici cosi come qualche boss.Lost in Random – Il Dado Oscuro – Recensione