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Il CEO di Take Two è entusiasta della IA ma serve il genio umano per creare videogiochi

Il CEO di Take Two è entusiasta della IA ma serve il genio umano per creare videogiochi. Strauss Zelnick durante un intervista a parlato dello sviluppo dell’IA nella crezione dei videogiochi. Affermando appunto di essere entusiasta delle IA. Allo stesso modo però non è molto convito nell’ impiego nel creare videogiochi, affermando che serve il genio umano per crearli.

Questo è quanto ha dichiarato Strauss Zelnick:
“Come sapete, di solito sono scettico quando gli altri fanno delle iperboli, ma nel caso dell’IA sono piuttosto entusiasta. La nostra opinione è che l’IA ci consentirà di fare un lavoro migliore e di
fare di più lavoro efficiente, stai parlando di strumenti e sono semplicemente strumenti migliori e più efficaci.”

“I più recenti sviluppi dell’IA sono sorprendenti ed entusiasmanti per molti, ma per noi non sono affatto sorprendenti. Il nostro punto di vista è che l’IA ci permetterà di fare un lavoro migliore e più efficiente. Stiamo parlando di strumenti, e sono semplicemente strumenti migliori e più efficaci”.

“Vorrei poter dire che i progressi dell’IA renderanno più facile creare successi, ovviamente non sarà così. I successi sono creati dal genio. E insiemi di dati sommati alla capacità computazionale e ai modelli linguistici di grandi dimensioni non equivalgono al genio. Il genio è appannaggio degli esseri umani e credo che rimarrà tale”.

Fonte: PCGamer

kattund

Sono cresciuto col Nintendo 64 in una mano e Mario 64 nell'altra per poi passare per un breve periodo alla PS1. Adoravo fifa e tomb raider ma poi ho ritrovato mario e amici con la wii. No Lara non l'ho mai abbandonata. Dalla wii un crescendo di emozioni e collezionismo che mi ha portato all' invasione degli amiibo.