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Graveyard keeper – Recensione

Graveyard keeper è un gioco che mi ha stupito molto sia per la tipologia di gioco affatto affine alle mie corde sia sopratutto per la struttura. Non mi sono mai piaciuti i giochi gestionali o manageriali, non ho mai avuto passione ad esempio per giochi come stardew Valley. E a prima vista è proprio quello che sembra, poi però a mio avviso c’è qualcosa in più o comunque di diverso che lo caratterizza e lo diversifica. La meccanica di gioco e sì quella di coltivare frutta e verdura, procacciarsi risorse, procurarsi le materie prime e piano piano trovare non solo la propria fonte di sostentamento ma cominciare a costruire di tutto e di più. L’obiettivo principale come dice il nome del gioco è quello di gestire il cimitero, il personaggio che utilizziamo è infatti il becchino del paese e già dall’inizio si capisce che c’è qualcosa che non va e che c’è un certo giro strano.

La cosa bella di graveyard keeper è proprio questa, cioè il fatto che tutta la parte diciamo così gestionale non è fine a se stessa ma è comunque indirizzata allo sviluppo della storia e ad andare incontro alle diverse richieste di tutti i personaggi e di tutti gli npc che incontriamo nel gioco. Richieste che poi ci consentiranno di andare avanti con l’avventura e di trovare tutto ciò che ci serve per tornare finalmente a casa. Io ho trovato questo gioco semplicemente geniale, mi si è appiccicato addosso come una maglietta bagnata, non sono riuscito a staccarmi da graveyard keeper fino a quando non sono arrivato alla fine. C’ho giocato per tre settimane ininterrottamente tutti i giorni, appena avevo un secondo libero ero lì che coltivavo zucche, sotterravo gente o andavo a tagliare alberi, pescare o trovare pepite d’oro e di argento.

Le similitudini come dicevo con stardew Valley ci sono tutte, qui però il ritmo di gioco è molto meno incalzante, si ha la totale libertà di affrontare le varie Quest con i propri tempi e secondo le proprie necessità, esattamente quando e come vogliamo. C’è però una cosa da dire, se il ritmo di gioco non è propriamente serrato Nel senso che non ci sono delle scadenze o delle prove a tempo, tuttavia inizialmente il gioco può sembrare molto ostico perché graveyard keeper è un gioco che non ti spiega niente: se da un lato questo può in un certo senso spaventare qualcuno credo che in realtà sia una delle sue qualità migliori perché il bello è proprio scoprire piano piano e da soli le varie meccaniche di gioco e riuscire a capire come e dove fare una determinata cosa.

Per quanto riguarda la versione switch devo dire che come al solito questa non è esente da difetti, non è esattamente una conversione ottimale: ad esempio durante i combattimenti ci sono diversi rallentamenti, ma soprattutto ci sono dei bug assurdi per cui da un certo punto in poi il personaggio entra nelle varie texture dell’ambiente circostante; ci sono poi dei momenti in cui l’inventario tende un pochino a incastrarsi, niente che vada a inficiare l’esperienza di gioco ma si tratta comunque di bug abbastanza fastidiosi, un gioco di questo genere non dovrebbe avere assolutamente nessun tipo di problema nel girare su questa console. Soprattutto dispiace vedere quanto la versione per Switch di molti di questi giochi tenda ad essere parecchio trascurata dagli sviluppatori. Il che fa girare non poco le balle visto che si fanno sempre pagare a prezzo pieno. Ma a parte questo graveyard keeper è un gioco che ho amato alla follia, è stata una vera e propria sorpresa perché tendenzialmente non amo questo tipo di giochi, è stata una vera e propria droga tanto che adesso che l’ho finito c’è proprio un senso di vuoto.

Graveyard Keeper è la simulazione di gestione di un cimitero medievale più folle dell’anno. Costruisci e gestisci il tuo cimitero personale trovando delle scorciatoie per tagliare i costi, espandendoti nel mondo dell’intrattenimento con eventi come il festival del rogo delle streghe e scoraggiando gli abitanti dei villaggi vicini a frequentare la chiesa. Questo è un gioco che parla di capitalismo e di come si debba fare tutto il possibile in nome del business.

Preparati ad affrontare dilemmi etici: davvero vuoi spendere soldi per la carne degli hot dog per il festival quando hai tutte quelle risorse a portata di mano?

Raccogli risorse preziose e crea nuovi oggetti. Espandi il tuo cimitero per trasformarlo in un business fiorente, esplora le aree circostanti e scopri tutto quello che la terra ha da offrire.

Stabilisci alleanze commerciali. I cadaveri non hanno bisogno di tutto quel sangue, giusto? Allora perché non venderlo a qualcuno che può farne buon uso? Lo stesso vale per le parti del corpo. Ehi, quando si ricicla bisogna essere efficienti!

Esplora misteriosi dungeon. Nessun gioco medievale può definirsi tale senza. Viaggia verso l’ignoto alla ricerca di nuovi utili ingredienti che potrebbero o non potrebbero avvelenare gli abitanti vicini. È il capitalismo!

PREZZO 19.98

Recensione a cura di Latini Marco.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.