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Five Nights at Freddy’s Into the Pit – Recensione

Five Nights at Freddy’s Into the Pit – Recensione

Negli ultimi anni, grazie a mio figlio, ho avuto modo di giocare questi titoli ma soprattutto di poter apprezzare FNAF. Speravamo in un nuovo titolo e finalmente è arrivato, sviluppato da Mega Cat Studios con una pixel art retrò e una prospettiva in terza persona. Oltre ai giochi è stato trasmesso anche il film, è piaciuto ai più giovani ma non molto ai più grandi. Sono stati rilasciati anche degli Spin-off VR che erano delle raccolte di mini giochi.  Il gioco precedente, Security Breach, purtroppo si presentava con vari problemi e, cosa che mi è dispaciuta molto, non faceva paura.

Storia

Per chi non lo sapesse Five Nights at Freddy’s: Into the Pit si basa sul romanzo di Fazbear Frights, Five Nights at Freddy’s: Fazbear Frights Volume 1. Siamo nei panni di Oswald, che altro non è che un ragazzino che frequenta la famosa pizzeria di Freddy Fazbear, Jeff’s Pizza. Oswald sta aspettando il padre che lo viene a prendere e decide di passare il tempo nella piscina di palline,ci salta dentro e si ritrova catapultato negli anni ’80 (1985). Eh si avete capito benissimo, magari potessi saltarci anche io. Erano gli anni in cui gli animatronici erano in giro e c’era Ghostbusters in uscita al cinema.

A complicare tutto arriva un coniglio giallo (Spring Bonnie) che uccide un gruppo di bambini nella Party Room e insegue il nostro Oswald nella piscina di palline. Quando Oswald ritorna al presente abbraccia il padre e prima di riuscire a raccontargli cosa è accaduto Spring rapisce suo padre e lo trascina nel passato. Da qui cominciamo a viaggiare dagli anni ’80 e oggi per scoprire cosa è successo e dove si trova suo padre, inoltre dobbiamo salvare gli amici di Oswald nel passato e cercare di evitare di essere infilato in un animatronico.

Come sempre la trama è vaga e la narrazione è aperta. La storia di questo capitolo è più facile da seguire e più piacevole, secondo me. Questo è un gioco dark,spaventoso e più teso, riesce a tenerti in tensione e anche a disagio mostrando l’argomento dark scioccante, molti bambini morti e i sopravvissuti doloranti che vengono infilati in endoscheletri.

Questa volta il titolo sembra aver ricevuto una maggiore cura e un budget maggiore. La pixel art consente maggiori dettagli a differenza dei precedenti giochi.

La colonna sonora è abbastanza inquietante cosi come le risate continue che ti mantengono in tensione e ti fanno battere il cuore più di quanto potevo immaginare. Passiamo il tempo ad evitare animatronics e altre macchinazioni mortali, una sorta di gatto e topo che si rincorrono. Spesso per fuggire ho acceso le distrazioni che trovavo in giro per guadagnare tempo e per riuscire a nascondermi o per scappare sulle colline.

 

Il gioco è racchiuso in cinque notti e cinque giorni, ognuno con un obiettivo. Di giorno si va a scuola, esploriamo, investighiamo e pianifichiamo, di notte cerchiamo di fuggire per arrivare alla pizzeria. Esplorando troviamo anche delle tessere magnetiche, delle chiavi e delle prese d’aria utili per spostarci meglio nella pizzeria e scappare più facilmente. Da li dobbiamo tornare al passato e cercare indizi per trovare il papà di Oswald e anche per salvare i bambini intrappolati prima che arriva Spring Bonnie.

Man mano che i giorni scorrono Spring Bonnie blocca, sbarra e distrugge le vie di fuga che abbiamo gia usato per scappare e bisogna trovare altre vie di fuga. Inoltre nel passato incontriamo sempre più membri della band animatronica da affrontare con Freddy, Bonnie e Chica che si uniscono Spring contro di noi.

Per poter completare ogni notte dobbiamo esplorare a fondo, il quartiere è suddiviso in cinque sezioni: la casa di Oswald, la scuola, il mulino, la biblioteca e per finire la pizzeria. Due sono i luoghi più frequentati, pizzeria e casa ma ogni luogo ha un ruolo ben preciso. Ovunque possiamo trovare degli ogggetti chiave ed esistono più percorsi per completare i compiti richiesti e salvare le vittime. Ci sono anche degli oggetti opzionali da utilizzare, possiamo scambiarli con altri studenti o usarli per riparare i cabinati arcade.

I rumori possono aiutarci ad allontanare da noi Spring ma anche a farcici individuare. Se un nemico ci vede entrare in un nascondiglio vediamo un filmato interattivo con un minigioco da completare per evitare di essere scoperti. Gli effetti visivi sono eccezionali, unici e le prospettive in prima persona portano a dei jumpcare spaventosi e ad animazioni di pre-morte.

Il titolo ci presenta un desin audio immersivo molto realistico che riesce ad aggiungere una maggiore tensione. Urla, pianti di bambini riecheggiano insieme alla marcia degli animatronici nei corridoi. Porte che si aprono e porte che si chiudono fanno intuire a che distanza si trova Spring. I rumori ambientali sono molto efficaci e realistici, tanto realistici che fanno saltare dalla sedia.

Il gioco è stato pensato per esssere giocato con più partite, ci sono tanti obiettivi da completare per sbloccare ogni finale, scovare segreti e complerare il titolo. Quando completiamo la prima sessione di gioco vengono sbloccate altre difficoltà e gli Extra. In quest’ultima troviamo una notte personalizzata, possiamo accendere o spegnere la possibilità di entrare nei nascondigli, possiamo modificare l’aggresivitò dei nemici e molto altro.

Minigiochi

Inoltre nel gioco ci sono vari minigiochi, alcuni dobbiamo sbloccarli con degli oggetti opzionali e altri invece sono ben nascosti. Ci sono vari cabinati arcade rotti in giro che possiamo riparare con gli oggetti chee roviamo qua e la. Quando li ripariamo possiamo giocare e guadagnare biglietti, ogni 20 riceviamo un buono premio da riscattare. Ogni premio che otteniamo è utile per portare a termine i vari compiti da completare nel gioco. I minigiochi ci aiutano a sbloccare il finale migliore.

Beh inizialmente non è stato semplice gestire i controlli, bisogna anche imparare come superare animatronics ed è costantemete spaventoso e appagante.

Conclusione

Il gioco non molto longevo, in poche ore ho raggiunto la fine ma il giorno stesso l’ho ricominciato. Penso che con questo gioco il team sia riuscito a trovare la strada giusta. Into the Pt è una bella esperienza, dobbiamo muoveci nei vari ambienti affrontanto pericoli assidui, nascondendoci in oggetti e luoghi unici. Anche i rumori sono utili, a volte a favore altre volte no, eh si perche se siamo noi a farlo Spring può capire la nostra posizione. Tutto all’interno del gioco è animato, PNG parlanti, animatronici che vagano, risorse di sgondo e altro. Le illustrazioni sono splendide, i filmati sono efficaci, il gameplay e la narrazione ha un alto livello di dettaglio. Lo scrittore ha trasmesso molto in questo gioco e ha collaborato per renderlo quello che è. Grazie al gameplay serrato, alle scene terrificanti e all’audio magistrale è uno dei titoli migliorisella serie, il più oscuro.


Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.

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