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Earthnight: recensione

In questi giorni abbiamo potuto avere delle piccole anteprime sul palinsesto videoludico, dalla fine di questo anno corrente fino al molto atteso 2020 che vedrà delle uscite parecchio interessanti (Xenoblade Chronicles, Phoenix Point, etc.)

Tuttavia, oggi non possiamo non soffermarci su una proposta particolarmente ‘kitsch’ che, fortunatamente, non rientrerà in questa wish list.
Stiamo parlando di “Earthnight”, un running game, sviluppato dalla Cleaversoft, il cui lancio è previsto per il 3 dicembre.

Il trailer di presentazione ben si presta ad entusiasmare con grafiche speciali (soprattutto l’opening animata), fino al momento in cui ci troviamo nel cuore del gioco per accorgerci della considerevole differenza tra aspettative e realtà.
Più o meno tutti avremo giocato almeno una volta al famigerato Temple Run, altro running game per smartphone, nel quale tutto l’impegno richiesto è l’utilizzo di un singolo comando, ovvero il salto (doppio salto in Earthnight).
Ma partiamo dal principio.

Trama

La terra è stata soggiogata dai draghi e la popolazione portata nello spazio.
I due protagonisti, Stanley e Sydney, sono i paladini della situazione.
Va specificato che il gioco è in lingua inglese, pertanto, diciamo che oltre questo non ci sono dettagli particolarmente intriganti nella trama che cambino l’esperienza di gioco.

Grafica e sonoro

Come brevemente accennato, il trailer ci presenta una parte animata con dei disegni inizialmente piuttosto gradevoli.
Anche qui aspettative contro realtà. Un esempio concreto?
Il character design di Sydney nel trailer contro la faccia imbronciata della schermata di game over e qualche altro cammeo che ci fa pensare se ci sia dietro la stessa matita o il lavoro di più mani che, ad ogni modo, mette particolarmente in evidenza questa diversità di stile grafico.

Per non parlare della combinazione di grafica 2d con grafica poligonale (quella adottata per la creazione dei draghi e alcuni nemici, unico punto a favore per questo ambito) che può risultare una scelta discutibile.
Non è esattamente la stessa combinazione tra film e cartone animato che vediamo in alcuni film e che invece hanno un loro perché.
Qui ci troviamo un poco di fronte a un patchwork dimensionale.Andiamo al sonoro.

Un sound che rievoca istintivamente vecchi giochi dei cabinati e antichi cimeli come Commodore 64 (senza nulla togliere al fascino vintage di questi, ricordiamoci che stiamo analizzando un gioco proposto per Nintendo Switch).
Musichette dai toni distorti, lugubri e psichedelici.
Al confronto il growl dell’heavy metal è opera lirica.

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Caratteristiche e Gameplay

Abbiamo già detto che si tratta di un running game,ovvero un gioco nel quale il personaggio principale corre di base in automatico.
In Earthnight in realtà abbiamo un comando in più: la levetta del joystick che dà il turbo alla corsa.
Per il resto si procede di tasto B a oltranza, nonostante la guida iniziale (che ritroviamo puntualmente tutte le volte che, persa la partita, ricominciamo il gioco) ci presenti qualche mossa in più.
Il risultato non cambia.
Che si salti a testa in giù o si faccia una doppia capriola per aria, tutto quello che c’è da fare è premere il tasto B.

Longevità

In buona sostanza, il gioco lascia il tempo che trova.
Sicuramente una motivazione fondamentale per continuare a giocarlo è la volontà di andare avanti, accumulando sempre più punti, oltre la curiosità di vedere cambiare un po’ gli scenari e i nemici.
Tuttavia non acquisiamo abilità speciali né potenziamenti e non vi sono neppure classifiche di record.
Tutt’al più possiamo accumulare vite uccidendo più nemici possibili.

Question time

La domanda sorge spontanea: per la modesta cifra di 14,99 euro possiamo considerare un gioco fin troppo simile a quelli scaricabili su smartphone per pochi centesimi, (con la sola variante di una grafica speciale), un prodotto da avere assolutamente su consolle quali PS4 e Switch/Switch Lite?
Spendendo qualcosina in più, onestamente, possiamo ambire a giochi decisamente migliori.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.