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Dust An Elysian Tail – Recensione

Dust An Elysian Tail – recensione

Inizio col dire che sono pochi i titoli, soprattutto indie, che riescono ad incollarmi allo schermo fino a farmi perdere letteralmente la concezione del tempo. Dust: An Elysian Tail è stato uno di questi, mi ha stregato fino a notte fonda pur di andare avanti, rendondomi difficile spegnere la console.

Nato dalla straordinaria mente di Dean Dodril, questo titolo esce nel 2012 su Xbox e Pc, per approdare qualche anno dopo su Ps4 e adesso anche su Nintendo Switch. Dean Dodrill, conosciuto anche come Noggy, durante la creazione di questo piccolo capolavoro ha sfruttato al massimo le sue conoscenze come animatore di cortometraggi ed il risultato è stato un qualcosa di spettacolare: interamente disegnato a mano, Dust ci offre un mondo colorato e coinvolgente, nonostante le tinte cupe e mature della storia che però si armonizzano in maniera strepitosa alla caratterizzazione dei personaggi che ricordano tanto i disegni Disney. Nonostante un budget limitato, Dust: An Elysian Tail offre al giocatore tantissimo, sia a livello grafico che narrativo e soprattutto di gameplay, cosa che ci dimostra che alla fine non sono necessarie cifre hollywoodiane per creare un titolo di tutto rispetto che resti impresso nel cuore e nella mente di chi gioca.

La storia di Dust: An Elysian Tail inizia dopo una piccola introduzione che racconta la caduta di un feroce guerriero solitario durante una grande guerra che aveva portato il mondo alla devastazione a alla rovina… Dust, il nostro protagonista, è una simil-volpe antropomorfa che si risveglia in una rigogliosa e coloratissima foresta, ignaro di chi egli sia, confuso e con la memoria totalmente cancellata da ogni evento.

Al suo fianco viene evocata la magica spada parlante Ahrah che sembra però conoscerlo molto bene e che lo guiderà per tutto il tempo. Subito dopo farà la sua entrata in scena Fidget, uno dei guardiani secolari di questa sacra spada. Ecco, Fidget è uno dei personaggi che se lo conosci non riuscirai più a farne a meno: piccolo esserino a metà strada tra uno scoiattolo e un pipistrello, ci svolazzerà intorno per tutto il tempo animando il nostro percorso con il suo carattere peperino, spesso e volentieri cinico ma soprattutto dotata di un grado di fifa che pochi esseri nel mondo videoludico riescono ad avere.

Uno dei personaggi più adorabili che mi è capitato di conoscere. Fidget inoltre non sarà soltanto la compagna chiaccherona di viaggio di Dust, ma avrà un ruolo fondamentale durante il gameplay in quanto riesce a sferrare degli attacchi elementali non indifferenti che diventeranno un’arma assolutamente devastante se associate al vortice della spada di Dust.

La storia inizia così, la missione di Dust sarà capire cosa sta succedendo nella rigogliosa terra di Falana che ormai sta decadendo per mano di questo fantomatico Generale Gaius che mira allo sterminio di un’intera razza, mentre allo stesso tempo deve scoprire chi è egli stesso, lo scopo della sua esistenza, in un crescendo continuo di scelte tra bene e male, tra giusto e sbagliato, tra vita e morte. Infatti, nonostante lo stile grafico colorato e vivace, la trama di Dust è tutt’altro che scontata, molto cupa, matura e coinvolgente, carica di colpi scena e con un finale a sorpresa che, non lo nego, mi ha veramente commossa.

Dust: An Elysian Tail unisce il genere platform bidimensionale a scorrimento a componenti di gioco di ruolo e ciò che ne è venuto fuori è veramente un cocktail esplosivo, totalmente bilanciato. Il nostro personaggio, insieme all’inseparabile Fidget, si troverà ad affrontare orde di nemici inferociti, risolvere rompicapo e può aumentare di livello grazie ai punti ottenuti uccidendo gli avversari, facendo esperienza e completando le missioni secondarie che sono spesso parte integrante della trama. Alcune subquest ci porteranno a dover ritornare più volte in luoghi precedentemente visitati in quanto per accedere ad alcune sezioni avremo bisogno di determinate abilità come il doppio salto o la scivolata, che apprenderemo successivamente.

Lo spostamento da un luogo all’altro ci sarà possibile grazie ai punti di teletrasporto oppure attraverso i numerosi luoghi di salvataggio (al prezzo di una gemma rara) mentre la mappa offre circa 12 location diverse, alcune veramente immense e ricche di segreti, che ci faranno spaziare tra vivaci e rigogliose foreste, lande cupe e desolate, vulcani in eruzione, caverne buie e scenari innevati ed ognuna di queste mappe è un vero spettacolo per gli occhi di chi gioca.

Ogni zona è ricca di forzieri, alcuni accessibili sin da subito, altri raggiungibili solo in seguito e quindi anche qui la componente backtracking è abbastanza presente, anche se non fondamentale per la godibilità del gioco. Ma sicuramente la maggior parte di voi, come me, alla fine vorrà scoprire ogni segreto nascosto nelle terre di Falana e puntare al 100% relativo ad ogni luogo indicato sulla mappa, perchè è veramente difficile separarsene senza sapere di aver scrutato ogni piccolo angolo e senza aver finito ogni quest secondaria.

Un piccolo appunto voglio farlo proprio riguardo le main quest: curate nei dettagli, sono piccoli squarci nella trama principale che aprono una finestra nel mondo di ogni piccolo abitante in cerca di aiuto e pur sembrando “secondarie” alla fine scopriremo come anch’esse in realtà siano fortemente legate alla scopo finale della trama principale… peccato/redenzione. Anche ogni NPC è definito e curato nei minimi dettagli, con la sua storia e la sua personalità… e non fatevi assolutamente sfuggire di risolvere la quest della scatola perduta… sarà una vera sorpresa.

Riguardo al gameplay, oltre a camminata e salto, Dust ha a diposizione gli attacchi semplici con la spada, eseguibili con il tasto Y del joycon destro, la schivata a dx e a sx rispettivamente con ZR e ZL e il vortice della spada che si attiva con il tasto X; al tasto A invece è affidato uno degli attacchi elementali di Fidget che associato al vortice di Dust da vita a delle combo strabilianti, sia come effetto grafico che come danni ai nemici. Ecco, i nemici. Per essere un titolo indie devo dire che la quantità, nonchè la tipologia di esseri ostili che ci viene proposta è veramente esponenziale: cani (o qualcosa di simile) geneticamente modificati nelle oscure caverne, zombie nelle lande desolate, esseri elettrici e altre creature antropomorfe e non che arricchiscono un sacco il bestiario disponibile. E poi ci sono anche i Golem, con cui l’approccio usuale non funziona… ma questo lo scoprirete da soli.

Anche i boss hanno un loro perchè, contrariamente alla maggior parte dei titoli, avremo davanti nemici con una storia personale ben definita, un loro carattere e una loro personale motivazione per esser diventati ciò che sono… Come già detto qualche riga più su, il potenziamento del personaggio avviene tramite i PE accumulati durante battaglie e risolvendo quest, ma ci sarà possibile anche acquistare armature e oggetti per potenziarci anche nei numerosi negozi che troveremo in giro, oltre a poter provvedere da soli a forgiarci la nostra armatura o potenziamento grazie ad alcuni oggetti che lasceranno cadere i nemici uccisi o che troveremo in qualche forziere. In base alle nostre preferenze, potremo scegliere quale parametro potenziare di più tra Attacco, Difesa e Fidget, tutto dipenderà dal nostro approccio e dallo stile di gioco personale.

Il titolo mette a disposizione 3 diverse modalità di gioco: Facile, Normale, Difficile ed Elite. Scegliendo le prime due, andremo avanti spazzando come foglie secche le orde di nemici che ci si pareranno davanti e ci godremo appieno la narrazione; con le altre due modalità invece, soprattutto l’Elite, ogni combattimento dovrà essere studiato e mirato rispetto al nemico che ci troveremo davanti e questa scelta farà sicuramente apprezzare di più le meccaniche del gameplay.

Graficamente il titolo offre scenari meravigliosamente curati, lo stile disegnato a mano e i colori favolosamente armonizzati tra di loro ci portano davanti ciò che più si avvicina ad un cartone animato, una vera danza di colori che si apre al nostro passaggio, scenario dopo scenario, mai scontata ed in perfetta armonia con ogni luogo. Così come il comparto audio, curato da HyperDuck SoundWorks, è un sottofondo mai invadente ricco di magiche e nostalgiche note fatti di intrecci di chitarra elettrica, percussioni e sintetizzatori, mentre il doppiaggio in inglese (sottotitolato italiano) è straordinariamente curato e nei momenti più salienti riesce ad esprimere al massimo la drammaticità o l’uorismo che vuole trasmettere… gran bel lavoro, capace di dare emozioni.

Il gioco ci porta ad arrivare ai titoli di coda in circa 10 ore, in modalità normale, che ovviamente si raddoppiano se si risolvono tutte le quest secondarie, si mira al 100% o se si sceglie la più ostica modalità Elite. A a parer nostro, Dust: An Elysia Tail è uno dei migliori indie attualmente in circolazione, in quando mescola elementi come una trama molto matura e mai scontata, grafica e level design eccellenti ad un gameplay assolutamente innovativo e mai noioso, inoltre il rapporto qualità/prezzo fa di questo titolo un vero gioiello che non dovrebbe mancare per arricchire la vostra libreia Switch e, perchè no, anche il vostro animo.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.