Dragon’s lair trilogy – Recensione
Dragon’s lair trilogy – Recensione
Creato nel lontano 1983 per Laserdisc videogame, Dragon’s Lair è un gioco arcade nato dai fantastici disegni animati di Don Bluth, animatore americano famoso per numerosi film Disney e non, del calibro de “La Spada nella Roccia”. Uscito in molteplici edizioni grazie alla capacità di trascinare i giocatori direttamente in un cartone animato interattivo di alta qualità. La semplicità del sistema di gioco ha permesso al titolo di venir convertito per qualsiasi piattaforma esistente, anche un semplice lettore dvd infatti lo può far girare, ed è quindi con grande sorpresa che abbiamo accolto la versione per Xbox 360 compatibile con la periferica di movimento Kinect. La domanda che ci è sorta spontanea è se ci sia davvero qualcuno che non abbia giocato a questo titolo, disponibile ormai anche per gli smartphone di ultima generazione, e se era proprio necessario proporre un’altra volta il gioco al prezzo di ben 800 Microsoft Points. Andiamo a vedere però cosa ha da offrirci la versione realizzata dai ragazzi di Digital Leisure.
Un cavaliere che salva una bella donzella dal drago cattivo…affascinante!
Il protagonista del videogioco è il cavaliere Dirk the Daring, che un bel giorno decide di rischiare la propria vita per compiere un atto nobile e di grande coraggio: salvare la principessa Daphne dal crudele Drago Singe affrontando i mille pericoli nascosti nel castello incantato di quest’ultimo. La ricompensa a dire il vero è decisamente ghiotta e possiamo capire la volontà del buon Dirk di lanciarsi nell’impresa nonostante i pericolosi percorsi pieni di trabocchetti da superare e gli enigmi da risolvere che lo attendono, senza dimenticare ovviamente la nutrita schiera di nemici pronta ad aggredirlo.
Dragon’s Lair ha un sistema di gioco decisamente semplice; ponendo il giocatore di fronte a scene predefinite verrà chiesto di premere il pulsante esatto al momento giusto, un portabandiera dei Qick Time Event a tutti gli effetti insomma, con la sola differenza che ogni scena ha una sequenza di tasti ben precisa e che, una volta imparata a memoria, porterà alla conclusione del titolo in pochissimi minuti. In questa versione Xbox Live Arcade avremo la possibilità di scegliere due livelli di difficoltà, influenti unicamente sul numero di vite a nostra disposizione.
Il Kinect è fondamentalmente sostitutivo del controller, visto che potremo giocare al titolo anche con i comandi tradizionali, e ci permetterà di sostituire la classica croce direzionale del pad con i movimenti del nostro corpo, fatta eccezione per la pressione del pulsante che dovremo invece simulare con il movimento della mano, sia per dare colpi di spada sia per aggrapparci a liane o altre sporgenze. Purtroppo il tempismo richiesto dal gioco in sé e la non perfetta risposta causeranno molto spesso la nostra involontaria, quanto inevitabile, morte. Il punto a sfavore di tutto il sistema di controllo resta però il poco divertimento scaturito da un’interazione di questo tipo, facendoci preferire per forza di cose il sistema di controllo tradizionale.
A dispetto di ciò che si potrebbe pensare non sono state aggiunte modalità di gioco che potessero variare il prodotto, anche la co-op inserita è inutile, mostrandosi più come una sorta di doppia vita visto che il secondo giocatore dovrà semplicemente entrare in gioco quando moriremo noi, con le sue vite rimanenti ed il so punteggio. Digital Leisure ha cosi puntato tutto sulle classifiche e sulle scoreboard per dare una sensazione di sfida al giocatore, il quale potrà non solo confrontare il proprio punteggio personale con quello dei propri amici ma anche con il resto del mondo.
I tre giochi di Dragon’s Lair Trilogy sono organizzati in ordine alfabetico, non nell’ordine in cui sono stati rilasciati, quindi se non sei all’altezza della storia di questi tre giochi questo non è un buon modo per capire come sono stati gestiti nel contesto . L’ordine effettivo – Dragon’s Lair, Space Ace, Dragon’s Lair II – mostra la progressione del design del gioco e i livelli di comfort dei progettisti e la tecnologia del tempo. Dragon’s Lair era molto semplice: solo una scelta giusta e nessun ramo nella progressione al di là di una decisione giusta o sbagliata. Space Ace – un’epica spaziale brillante e divertente in stile retrò – ha introdotto scelte alternative nell’azione: puoi decidere di potenziare temporaneamente il tuo personaggio da bambino avido a eroe muscoloso, ma quella era una scelta puramente facoltativa.
Dragon’s Lair II, il più tecnicamente avanzato ma criticamente criticato, è stato una sfortunata vittima dell’incidente del videogioco: il sequel diretto di Dragon’s Lair – completo di tonnellate di scherzi al classico – è stato completato a metà degli anni ’80 ma seduto su una mensola per quasi mezzo decennio a causa del basso interesse per la scena arcade. Alla fine ha visto un rilascio nei primi anni ’90, e ha mostrato il suo ritmo molto più frenetico con molte più azioni del controller e scelte opzionali rispetto a Space Ace.
Conclusione
Senza nulla sottrarre alla qualità intrinseca di un gioco come Dragon’s Lair, una vera perla considerato il suo creatore, l’anno in cui è stato sviluppato, e la bellezza delle animazioni presenti, la versione DSiWare non è decisamente la migliore presente sulla scena portatile.