Recensione

Dragonkin: The Banished – Recensione

Dragonkin: The Banished – Recensione. Dragonkin: The Banished è un gioco d’azione RPG hack and slash sviluppato da Eko Software e pubblicato da Nacon. Il gioco è già è disponibile in accesso anticipato su Steam dal 6 marzo 2025. La versione completa è prevista anche per PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Al momento però è presente solo l’esperienza single player, la modalità multiplayer online verrà implementata più avanti.

Dragonkin: The Banished è ambientato in un mondo devastato dalla corruzione del sangue dei draghi. Gli umani sono sull’orlo dell’estinzione dopo che i Signori dei Draghi hanno seminato il caos, trasformando la terra in un ambiente ostile e pieno di mostri.

All’inizio della nostra avventura saremo già in battaglia. Qui impareremo i vari comandi base e le abilità di ogni classe. Se all’inizio potremmo trovarci spiazzato con i comandi solo del mouse, possiamo già cambiarli nelle impostazioni.

Una volta finita e conclusa la storia iniziale saremo in grado di scegliere la classe di appartenenza, tra le quattro disponibili. Il barbaro, col potere del ghiaccio e un martello come arma. L’Oracolo col potere elettrico, il Cavaliere con una lancia infuocata e infine, il cacciatore, (che al momento non è disponibile ancora), con frecce e dardi avvelenati.

Il gameplay si basa su combattimenti strategici con schivate e uso delle abilità anche combinate. Il sistema di progressione è su due livelli, gli attributi e i punti abilità. I punti attributi si sbloccano man mano che avanziamo di livello e si suddiviso in quattro categorie, agilità, coraggio, intelletto e resilienza.

L’altro sistema di progressione è la Griglia Ancestrale, un sistema di abilità innovativo. Sulla griglia si possono posizionare i frammenti, che troviamo sconfiggendo i nemici. Posizionando le abilità accanto a determinati nodi della griglia si attivano le sinergie.

Inoltre, come si intuisce, scegliendo e combinando i vari frammenti, o abilità, si possono creare build uniche e strategie infinite. Ogni classe avrà abilità uniche e specifiche, che possono essere posizionare nella Griglia Ancestrale.

Nelle fasi iniziali, in cui saremo nel villaggio, dirigendoci nelle prigioni, acquisiremo anche un dragetto che possiamo scegliere e che ci aiuterà nelle missioni. Il draghetto ha anche lui un sistema di abilità, la prima che è combinata con la nostra Griglia Ancestrale. Mentre la seconda è sempre basta suggli attributi, ma staccata dalla nostra.

Mi ha aiutato tantissimo riconfigurare gli attributi e la griglia durante la prima battaglia in arena con il drago. Ero partito da una base di abilità e attributi in maniera un po’ sperimentale, e sono arrivato fino alla distruzione dei nidi.

Fino a lì tutto a posto, ma entrando nell’arena mi sono accorto che facevo poco o nulla come danni. Alla fine sono morto tante volte, e mi ha respawnato al villaggio. Quindi, mi sono deciso a riconfigurare i nodi e gli attributi e sono ripartito per la palude. Inutile dire che, schivando, continuando a ricaricare la salute e usando la nuova strategia, tutto ha funzionato perfettamente.

Ma non è solo la strategia delle abilità l’arma principale, bensì anche l’equipaggiamento e le armature, puo risultare strategico. In giro o sconfiggendo i nemici, si possono trovare pezzi di armatura, oro e nodi di frammenti per la griglia. Ogni armatura che troviamo o raccogliamo può essere o più potente di quella che abbiamo o inferiore. Allo stesso modo però con la forgiatura possiamo creare nuove armi con i materiali trovati.

Gli slot delle armature e delle armi non sono illimitati ma con la giusta accortezza e ampliamento, possiamo trasportare quello che ci serve. La roba che non utilizziamo possiamo rivenderla al Mercante Oscuro, o più semplicemente abbandonarla in strada o metterla anche nelle chest in città.

La città funge da hub principale e possiamo migliorarla, espandendo ogni edificio principale. Attenzione però a equilibrare come sempre le risorse. Ad esempio possiamo trovarci magari ad aver bisogno delle pozioni, ma non possiamo sbloccarle, perché magri abbiamo dato priorità a un altro edificio.

Lo sblocco di un nuovo tipo di edificio comporta in alcuni casi anche allo sblocco di determinate parti, della città, prima chiuse, e quindi a un miglioramento e un’espansione diretta della città. Inoltre, ogni edificio porta con sé anche vantaggi al nostro personaggio.

Il mondo di gioco è molto ampio, con quattro macro aree ognuna con caratteristiche uniche, ma comunque sempre corrotte dai draghi. In ogni area sono presenti nemici in ogni angolo, casse, portali per facilitare il teletrasporto, e punti d’osservazione per i draghi per sbloccare in maniera più veloce le varie aree.

Nelle varie mappe che compongono le missioni oltre ai punti di osservazione, troviamo anche reliquie nascoste che funzionano da collezionabile. Sono presenti anche dei dungeon, generati proceduralmente, dove lo scopo principale è ripulirlo dai nemici e procedere con la chiusura della Breccia Draconica.

In conclusione, Dragonkin: The Banished, offre una varietà di cose da fare. Purtroppo però essendo ancora in Early Access, non è tutto sbloccato, come ad esempio il multiplayer online. La grafica è ispirata a un RPG d’azione isometrica, come ad esempio Diablo o Torchlight. L’impatto ambientale è molto dettagliato con la corruzione dei draghi ovunque e non mancano anche i dettagli sul clima.

Durante le missioni o anche nell’esplorazione ci si può perdere, nelle vaste aree visitabili, che però non sono open-world. Le missioni e i contratti sono ben sviluppati, e per progredire serve tanta strategia. Ci si può perdere in senso positivo anche nello sviluppo degli aggiornamenti della città.

 


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kattund

Sono cresciuto col Nintendo 64 in una mano e Mario 64 nell'altra per poi passare per un breve periodo alla PS1. Adoravo fifa e tomb raider ma poi ho ritrovato mario e amici con la wii. No Lara non l'ho mai abbandonata. Dalla wii un crescendo di emozioni e collezionismo che mi ha portato all' invasione degli amiibo.

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