Dragon Age The Veilguard – Recensione
Dragon Age: The Veilguard – Recensione
Dragon Age: The Veilguard è il seguito della serie di BioWare che esce, finalmente quasi dieci anni dopo Inquisition. Parliamoci chiaro, questo titolo arriva dopo tanti anni e le aspettative non sono altissime visti i precedenti, tipo il fiasco avuto con Anthem. Ancora prima uscirono Dragon Age: Inquisition e Mass Effect: Andromeda e anche loro non sono stati dei grandissimi successi. La curiosità di vedere cosa ha tirato fuori dal cilindro BioWare c’è e devo dire che probabilmente vi stupirete anche voi.
Storia
Questo nuovo capitolo riprende dall’ultimo DLC narrativo di Inquisition dove Solas, ex membro del gruppo, e l’antico Dio elfico delle bugie e della ribellione, “Dread Wolf” (Lupo del Terrore), sono pronti a distruggere il mondo abbattendo “il Velo”, la barriera mistica che separa il regno materlale dal Fade, la dimensione eterea e di magia.
Il gioco non comincia da dove lo avevamo lasciato nel vero senso della parola, cioè da quando l’inquisitore giura di inseguire Solas nel Thedas Settentrionale, nelle coste di Rivain fin alle terre selvagge e deturpate degli Anderfel. Infatti sembra come se questo capitolo voglia ricordarci un’epoca diversa, ma nel frattempo, sono accadute tante cose anche nella realtà, fuori dal gioco, in un decennio. Potete ricreare il vostro Inquisitore da Dragon Age: Inquisition, che è stato un personaggio abbastanza importante.
Il gioco inizia circa nove anni dopola rivelazione di Cliffhanger, con Varric e Rook, il protagonista creato dai giocatori. Quando è stato interrotto il rituale di Solas sono state liberate delle divinità elfiche, una coppia, entrambi sono peggiori di Dread Wolf. Rook è costretto a mettere in piedi una squadra per debellare queste nuove minacce.Dragon Age: The Veilguard – Recensione
Trailer di gioco
Abbiamo gia visto questo “prologo” nel trailer di gioco, dove vediamo la capitale del Tevinter, Minrathous, di notte e con la pioggia, una discesa mozzafiato in città coi demoni che si lanciano dal cielo e arriva il caos.Dragon Age: The Veilguard – Recensione
Grafica
Il gioco riesce a stupirti in ogni ambiente, in ogni missione grazie al nuovo stile grafico divisivo, stilizzato e che enfatizza le caratteristiche e levigando le texture arrivando quasi a sembrare un film d’animazione nell’aspetto. Questa è stata la prima cosa che mi ha colpito, con questa tecnica il team è riuscito a migliorare le animazioni facciali.
Il design ambientale è eccezionale, le vette desolate di Kal-Sharok, le rovine elfiche galleggianti, la foresta di Ariathan e tutte le altre aree sono sbalorditive.
Tra le varie ambientazioni abbiamo la foresta elfica di Arlathan che irradia oro e verde mentre Dock Town e Minrathous è grigio e piovoso, colmo di pozzanghere.
In ogni luogo dove c’è “la Piaga” la sua presenza è palapabile e si mostra nera e marcia con spore rosse pulsante. Visivamente bello e “disgustoso” quanto basta (nel senso buono),tutto ciò anche grazie all’illuminazione, ogni scena ha la sua luce, è tutto dettagliato, niente è stato trascurato.
Il design dei personaggi non è da meno, le armature e gli abiti sono eccezionali e non deludono affatto, io personalmente sono rimasto soddisfatto del personaggio che ho crato, persino i capelli sono realistici.Dragon Age: The Veilguard – Recensione
Sonoro
La colonna sonora è qualcosa di eccezionale ed efficace, riesce ad elevare ancora di più il talento cinematografico del team.
Combattimento
Il combattimento è stato perfezionato rispetto a Inquisition, è molto incentrato sull’azione ed è abbastanza buono. Il team si è impegnato molto per rendere ancora più raffinato lo stile frenetico. Inoltre ora possiamo mettere in pausa per impartire degli ordini agli altri membri del gruppo. Per chi ama usare tattiche offre delle opportunità per guardarsi intorno e pensare alla prossima mossa. I combattimenti con i boss sono strepitosi e riescono ad offrire un ottima sfida.
Il mondo è molto vasto da esplorare e per completare il gioco al 100%, cosa che io non ho fatto ancora, ci vogliono più di 100 ore.
Mondo aperto e aree
Il mondo è aperto e vasto, man mano che andiamo avanti si uniscono a noi altri compagni tra cui un mercate, ci sono tante persone con cui parlare, grandi e piccole missioni ed enigmi ambientali. Troviamo anche una splendida necropoli, c’è Treviso e ci sono varie aree devastate dalla guerra e non, tutte distinte e varie. Le varie zone ospitano missioni di recupero e incidentali. Nessun compito nel gioco è superfluo, ogni cosa ha un valore intrinseco ed è interconnessa con tutte le altre cose. Ogni area è collegata a una fazione e ogni azione aumenta il nostro punteggio con la stessa, la fazione aumenta la forza aiutandoci e il punteggio è importante.
Punteggio
Il punteggio di forza ci aiuta a sbloccare gli equipaggiamenti dal mercante, ogni missione aumenta il punteggio di Bond con il compagno, che controlla i punti abilità e la lealtà nei suoi confronti. inoltre nelle missioni e negi enigmi ambientali che risolviamo riceviamo dei forzieri e delle ricompense o punti abilità extra.
Missioni
Le missioni sono spesso raggruppate in aree cosi da facilitare la vita al giocatore nel trovare cose da fare in quelle aree senza andare avanti e indietro. Sono stati inseriti tanti punti per il viaggio rapido e possiamo usarli quando vogliamo, e inoltre raddoppiano come punti di respawn.
Le missioni secondarie sono state sostituite, in un certo senso,con archi eroici completi per ogni compagno di avventura e con colpi di scena e sviluppi importanti del personaggio. Diciamo che ogni missione secondatia si collega a una di questa.
Personaggi
C’è un buon numero di compagni da “collezionare” man mano, inizialmente sembra calma la situazione ma man mano che arriviamo a trovare compagni come Trash e Emmrich la dinamica dell’intero gruppo migliora. La squadra è composta da personggi vari con personalità complesse, simpatiche, memorabili e distinte.
Il gioco racconta e affronta degli argomenti complessi proprio tramite i compagni, si tratta di neurodiversità, identità di genere, traumi, genitorialità e altro. Ogni argomento che viene trattato è stato trattato con delicatezza e discrezione, ma soprattutto con maturità. C’è tanto romaticismo e sentimento, si flirta molto e poi ci si impegna, ma ci si deve impegnare per ottenere.
Ogni personaggio ha la sua casa nelle vicinanze della base, Lighthouse, e sono tutte il riflesso del personaggio stesso. Quando riusciamo a pianificare qualcosa di grande ecc siamo tutti insieme a parlarne e ciò riesce a dare un bel senso di unione. Alcuni personaggi escono altri no, quest’ultimi ovviamente non salgono molto di livello. Durante alcune missioni viene imposta la scelta di un compagn quindi incoraggiato l’uso del compagno per esplorare le aree di residenza e alcuni punti cosi anche da far aumentare il punteggio Bond di tutti.
Non possiamo controllare in modo diretto i nostri compagni durante i combattimenti, possiamo modificare limitatamente l’equipaggiamento e le abilità. Ottenendo punti abilità possiamo spenderli per migliorare le loro abilità e usarle in combattimento.
Classi
Abbiamo tre classi, ognuna ha un attacco leggero, uno pesante e un attacco a distanza, una schivata e un blocco più alcune varianti. Il gioco ci scaglia tanti nemici contro e non ci danno mai pace. I nemici ci caricano , ci attaccano da lontano, si teletrasportano accanto a noi, attaccano di continuo in ogni modo. I boss sono molto aggressivi e rendono il combattimento energico e immediato.
Considerando tutto l’insieme dopo un tot di tempo capirete e anche voi, come me, penserete che è un sollievo non dover gestire nei minimi dettagli il combattimento dei compagni. Anche se i nemici sono un pò ripetitivi.
Più sono le abilità speciali che sbocchiamo pià diventa gestibile il gioco. Il sistema è eccellente e meravigliosamente libero. Ci sono anche tre specializzazioni per ogni classe e distribuite su un albero di abilità.
Abilità
Abbiamo abilità speciali, abilità di pressione dei pulsanti e abilità passive. Possiamo assegnarle quando vogliamo e tutte le volte vogliamo. I bonus rarità degli oggetti si combinano bene con alcune build rispetto ad altre. Abbiamo a disposizione anche dei buff temporanei da attivare durante le battaglie per fare dei potenziamenti. Quando cominciamo a trovare oggetti unici che definiscono la build in seguito si avvicina ad essere un’esperienza ancora migliore stile Diablo.
Ad esempio, troveremo un arco che scocca tre frecce contemporaneamente ma che infligge mettà danno, un’anello che trasforma i danni delle abilità in danni da fuoco. Queste due si abbinano perfettamente alle abilità di Taash,che innescano effetti di detonazione, rallentano il tempo e causano un bel pò di danni ai nemici.
Ci sono decisioni difficili da fare e che si ripercuotono nell’area in cui ci troviamo, attraverso il compagno ad essa collegato, non solo meccanicamente ma anche narrativamente.
Ci sono coppie e trio affascinanti per le loro combo, anche fra i nemici. Ad esempio Ghilan’nain ed Elgar’nan, Ghilan’nain ha una sorta di minaccia tipo calamaro che si contorce e Elgar’nan è una sorta di cattivo da pantomima. Attraverso tutti loro possiamo finalmente scoprire dove ha inizio tutto e vi assicuro che sarete anche voi entusiasti come me delle cose che vengono svelate.
Il finale cinematografico è impressionante, unisce in modo eccezionae l’intera esperienza come gioco di ruolo. Viene visto e onorato tutto quello che è accaduto e dona un senso di soddisfazione e appagamento davvero bello.
Conclusione
BioWare in questo capitolo ci sta mostrando cosa può ottenere il nuovo approccio basato sulle missioni della serie. Missioni con script e percorsi progettati che riescono a conferire una maggiore enfasi. Alcune missioni principali sono sbalorditive. i boss sono enormi e ogni attimo è pieno di sorprese e drammi. Il finale del gioco è un classico che riesce a lasciarti a bocca aperta. BioWare è riuscita in modo eccezionale a realizzare un gioco raffinato sia nei sistemi che nella narrazione, un gioco accogliente e divertente, epico. Non potete assolutamente non giocare questo titolo.