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Dead Dragons – Recensione

 

Dead Dragons – Recensione

Dead Dragons è un RPG a turni pubblicato su Android (tramite il Google Play) nel 2014. Dopo 10 anni, il gioco è disponibile su Nintendo Switch dal 13 febbraio 2025 e su Steam, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S dal 14 febbraio. Il titolo è stato realizzato da due studi.

Da una parte abbiamo il publisher KEMCO, azienda giapponese attiva dal 1984 e che ha prodotto qualche gioco come, ad esempio, i capitoli della serie di Top Gear. Dall’altro lato, invece, c’è lo studio di sviluppo Magitec.

Quest’ ultimo è la società madre di Chrome Wolf. Purtroppo la sua reputazione tra la critica e il pubblico non è sempre stata positiva in passato. La prova di ciò è l’uscita dello sfortunatissimo Shelterra The Skyworld.

Ciònonostante qui su Nextplayer.it intendiamo esaltare pregi e difetti senza essere deliteri per il gusto di esserlo. Abbiamo provato in anteprima per voi il gioco su Nintendo Switch. Continuate la lettura di questa recensione per conoscere le nostre impressioni.

 

TRAMA

La storia del gioco è incentrata su un ragazzo di nome Will, che viene maledetto da un drago all’inizio del gioco. Per liberarsi dalla maledizione, Will deve trovare la creatura e ucciderla prima che sia troppo tardi.

Da qui parte la premessa per un viaggio lungo e intenso in cui il nostro eroe incontrerà personaggi disposti ad aiutarlo o a ostacolarlo. La storia è un racconto intricato fatto di tradimenti, ambiguità e punti di svolta.

Purtroppo lo stile della narrazione potrebbe non essere adatto a tutti per via della sua prolissità. Tuttavia, nel complesso, la trama fa il suo dovere nel mantenere il giocatore incollato al titolo per qualche oretta.

In particolare, ci sarà da riflettere sulla scelta di uccidere subito il drago, in modo da salvare la pelle al protagonista, o su quella di lasciarlo in vita trovando un’ altra soluzione.

 

GAMEPLAY

Dal punto di vista ludico, Dead Dragons è un gioco solido. Lo scopo del giocatore è quello di guidare Will e i suoi compagni in ambienti a volo d’uccello potenziandoli gradualmente per ottenere dei vantaggi.

Il gioco non porta alcuna ventata fresca per il genere degli RPG, ma le battaglie sono strutturate in modo interessante. I personaggi del team vengono posizionati all’interno di un sistema a caselle diagonale.

Questo sistema permette di avere libertà nell’organizzazione dei turni. Gli attacchi possono essere eseguiti solo in base a un ordine impartito. Ciò significa che non potrete usare i personaggi uno alla volta.

Inoltre, potete anche roteare i personaggi tra le caselle cambiando, così, l’ordine delle mosse. Durante le battaglie, è possibile fare attacchi normali o utilizzare Punti Abilità per curarsi e per usare skill.

Ogni attacco basico, se ci dovessero essere più nemici, in un incontro, può essere orientato in una direzione diversa. L’importante è tener conto del personaggio che finirà sulla prima casella. Quest’ultimo, infatti, potrebbe ricevere più danni durante gli attacchi dei nemici.

In Dead Dragons bisogna anche tener conto dei punti deboli dei nemici. Esiste una possibilità su 100 di colpirli. Questo vi permetterà di fare dei colpi critici. Ogni personaggio possiede le stesse statistiche.

Bisogna aumentare la sua vita, la sua potenza, la sua difesa, la sua velocità e molto altro. Tutto questo avviene facilmente con il sistema Nupture. È anche possibile mescolare gli attributi e ottenere anche nuove skill livellando continuamente.

Altri vantaggi possono essere ottenuti tramite il sistema Battle Cells, pensato per cambiare una casella per il giocatore in modo da fargli ottenere più vantaggi. Sebbene sia presente un sistema di statistiche, quest’ultimo non è così prioritario da apprendere.

Serve al massimo per rendere il protagonista e gli assistenti più forti. Tuttavia il gioco è molto permissivo nei confronti dei giocatori. I boss e i nemici non sono così tanto ostici e affrontarli diventa più semplice se si considera la presenza di oggetti curativi prima delle battaglie più importanti.

Tali oggetti sono presenti in maniera eccessiva nel gioco. Infatti parliamo di un gioco rivolto principalmente ai nuovi giocatori. È possibile anche comprare dei potenziamenti con del denaro dal menù. Inoltre c’è anche un negozio in cui comprare incantesimi.

Infine, qualche leggero accenno va fatto per la Ruin Mode, con cui è possibile usare delle abilità speciali per degli attacchi devastanti. Per il resto, non c’è altro da dire. La rigiocabilità non è molto alta, ma va bene per un gioco mobile.

 

COMPARTO TECNICO

Lo stile artistico del gioco segnala la sua lavorazione a basso costo nel bene o nel male. La qualità delle texture è un elemento molto curato con gli elementi curati con precisione. I temi dei biomi sono distinguibili.

Ciononostante avremmo gradito un lavoro migliore almeno negli standard di un gioco mobile. Le tonalità dei colori sono semplicistiche e le ambientazioni, nel complesso, sono un po’ vuote e blande (compresi i dungeon purtroppo).

Per il resto, i personaggi sono disegnati abbastanza bene sia in game che nei loro ritratti. Le animazioni sono fluide, ma anche scattose in alcuni punti. Il problema più grosso arriva però con il sonoro.

Dead Dragons presenta solo 4 OST assai martellanti e, purtroppo, non così memorabili. Almeno gli effetti sonori sono buoni, per quanto siano rari. Dead Dragons non è tradotto in italiano. Quindi abituatevi a masticare un po’ di inglese.

 

CONCLUSIONI

In conclusione, consigliamo Dead Dragons a chi si vuole affacciare al genere degli RPG per la prima volta. Al di là dell’assenza di molte innovazioni, il sistema delle caselle, pur ricordando un RPG strategico, è interessante da vedere in un RPG a turni qualsiasi.

Peccato solo per il level design. Sicuramente su alcuni aspetti si poteva lavorare meglio anche per un gioco del 2014. Trovate Dead Dragons sul Nintendo eShop a 14, 99 euro. Fino al 19 febbraio è sotto sconto del 10 %, cosa che lo porta a costare 13,49 euro.

 

Lorenzo

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊

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