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Dawn of the Monsters – Recensione

Dawn of the Monsters | Giochi scaricabili per Nintendo Switch | Giochi |  Nintendo

 

Publisher: WayForward

Sviluppatore: 13AM Games

Data d’uscita: 15 marzo 2022 (console & PC); primo marzo 2022 (Stadia)

Piattaforme : Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Stadia, PC

Modalità di gioco: giocatore singolo, multigiocatore

Prezzo: 26, 19 euro

 

I beat ’em up sono un genere che, nonostante le sue origini lontane, continua ancora oggi a far fortuna. Noi di Nextplayer abbiamo avuto modo di provarne alcuni tra i più recenti dal ritmo fresco, frenetico e mai noioso. Per fare un esempio, chi ci segue da un po’ si ricorderà di certo di Mayhem Brawler, un videogioco di produzione turca che abbiamo recensito e che per la sua grafica ricordava molto Street of Rage 4.

Oggi, invece, recensiremo qualcosa di più “mostruoso”. Nel corso della nostra attività per la pagina, ci siamo imbattuti nell’ ultimo prodotto degli sviluppatori del team 13AM Games, ossia gli stessi tizi di Toronto che hanno lavorato a Runbow e Double Cross.

A dir la verità, è passato molto tempo dalla sua uscita iniziale. La sua versione per Google Stadia è uscita in anticipo rispetto alle sue sorelle minori, ma almeno siamo felici che ora il pubblico di videogiocatori a cui i creatori si sono rivolti si sia ampliato.

Parliamo di Dawn of the Monsters. In pratica non sarebbe nient’ altro che un picchiaduro a scorrimento con delle gigantesche creature e possiamo dirvi che questo gioco è una favola (ovviamente non esente da alcuni problemi), ma parliamone un po’ nel dettaglio.

 

 

TRAMA
Dawn of the Monsters launch trailer

 

La storia è ambientata in un futuro apocalittico. Ci troviamo nell’ anno 2036 e l’umanità è condannata di fronte alla violenza dei Neflim, dei mostri giganti che hanno invaso la Terra. Per contrastarli, si forma la Dawn (Defence Alliance World Wide Network), una taskforce che riunisce tutto il mondo per contrastare la minaccia. Peccato che nessuno riesca a scacciare i nemici sin da subito.

Passa un po’ di tempo e solo dopo tre decenni finalmente si riesce a contrattaccare bene. L’unica speranza per tutti è ora rappresentata 4 impavidi guardiani. Il primo è Eiji Murasame, un ex studente di fisica presso l’Università di Tokyo, il cui DNA è stato fuso con l’energia Sheol, una misteriosa energia dagli scienziati. Pertanto ha assunto la capacità di trasformarsi in un gigantesco supereroe, di nome Aegis Prime, che, dopo essere entrato nella Dawn in qualità di primo membro, ha salvato un sacco di vite grazie ai suoi poteri e alle arti marziali.

Il secondo è in realtà un’ eroina. Infatti si tratta di Jamila Senai, una ragazza canadese che ha perso da piccola i genitori durante un incidente così come il suo braccio destro (sostituito da una protesi). Fa anch’essa parte della DAWN e pilota un mecha con un braccio cannone, con un cannone laser e con tanta energia Sheol, ossia Tempest Galahad.

Il terzo eroe, invece, è un Neflim, ma fortunatamente è stato controllato dalla DAWN per il Progetto Raven, un progetto pensato per controllare i Neflim e per schierarli contro altre bestie. si tratta di Megadon, un gigantesco rettile con le vene piene di magma e che può sputare fuoco o creare delle esplosioni vulcaniche.

Il suo destino è anche lo stesso del quarto personaggio utilizzabile nel roster, ossia Ganira, una spaventosa Neflim acquatica con delle caratteristiche simili ai crostacei e con delle mosse acquatiche catastrofiche.

Vi risparmiamo tutti gli altri dettagli sulla narrativa. C’è davvero tanta carne al fuoco per quanto riguarda la storia.

 

GAMEPLAY

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Forse il lato più interessante di questa produzione sta nella sua atipicità. I giocatori vengono ingigantiti e possono massacrare dei nemici distruggendo ogni cosa che si trova davanti a loro.

A dir la verità la formula della lotta contro le creature mostruosa non rappresenta una novità. Già all’ interno della serie King of the Monsters per Neo Geo c’era qualcosa di simile, ma bisogna stare attenti se si vuole paragonare questo gioco a quella saga.

Innanzitutto bisogna ricordare che il primo King of the Monsters era in realtà un picchiaduro a incontri con alcuni elementi di wrestling. Solo il secondo capitolo, King of the Monsters 2, assumeva le vesti di un vero e proprio beat ’em up.

Ma, a parte questo, sembra che l’ esperienza di gioco di Dawn of the Monsters si leghi di più a quella dei beat ’em up moderni. Si noterà sin da subito che gli sviluppatori hanno preso alcune cose da Street of Rage 4, ma comunque le caratteristiche del gameplay permettono al gioco di distinguersi rispetto agli altri titoli sul mercato.

 Come vi abbiamo già detto in precedenza, ogni personaggio ha delle sue tecniche di combattimento. Nella modalità principale del gioco, articolata per missioni con dei miniboss nel mezzo e con dei boss verso la fine, ognuno di loro può ricorrere a degli attacchi leggeri, pesanti e dash. Inoltre può anche prendere dei grattacieli e usarli come se fossero delle armi. Peccato solo che non possano saltare.

Ciònonostante la chance per aggiudicarsi la vittoria sta sempre nelle combo e nelle mosse speciali. Se imparate bene tutto il moveset dei vostri personaggi, saprete come combinarle per procurare più danni agli avversari e, quando questi sono storditi, potete premere un pulsante per dargli un colpo di grazia.

Ad aiutarvi ci sarà anche una barra della rabbia, un elemento che sa di già visto. Già c’era in Street of Rage 4 e, se veniva riempito, vi permetteva lì di eseguire un attacco potentissimo. Ed effettivamente la stessa cosa avviene anche qui. Se avete accumulato una serie di punti per riempire la barra durante i pestaggi, potete eseguire gli attacchi cataclismatici che hanno degli effetti molto distruttivi.

Comunque risulta chiaro che l’uso della barra consente di avere anche alcuni effetti sia offensivi che difensivi e ciò garantisce al gioco un’ anima strategica. In questo modo saprete quando converrà usare per davvero gli attacchi cataclismatici. E ciò anche perché il livello di sfida, sin dal terzo livello, diventerà sempre più alto. Comunque non ci limitiamo a credere che Dawn of the Monsters sia un clone spudorato del beat ’em up di DotEmu. Assolutamente no.

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Ogni combattimento non avviene direttamente con i nemici che compaiono a caso. I combattimenti avvengono con la schermata che si ferma e con i nemici che arrivano in gruppo. E, se il giocatore riesce a sconfiggerli, prosegue nella sua avventura.

Inoltre, se in Street of Rage 4 è più facile farsi picchiare, qui è stata inserita sia la possibilità di schivare gli attacchi che di pararli, ma bisogna stare attenti. Non sempre gli avversari saranno leali visto che alcuni possono colpirvi con un attacco potente (preannunciato in genere da una X rossa) che vi lascierà scoperti mentre vi state difendendo.

Ma non solo. Nel gioco c’è un simpatico scienziato, Viktor Ivakin, che sta a capo del Centro di Ricerca e Sviluppo della DAWN. È lui che gestisce l’ inventario e il laboratorio a cui è possibile accedere entrando nella modalità Ricerca e Sviluppo.

Qui è possibile modificare le statistiche dei nostri eroi. Se avremo i giusti accessori, potremo modificare una serie di cose a nostro piacimento. Per fare un esempio è possibile aumentare la barra della rabbia stessa, il livello di attacco, il livello di difesa, la velocità, le armi a disposizione, il sistema delle combo e così via. Questo sistema si ricollega al genere degli RPG e rende sempre più profonde le nostre partite. Tra l’altro, se guadagnate un bel po’ di soldi durante le campagne, potete spenderli per eventuali personalizzazioni relative alla Salute e al Furore.

Il gioco dura al massimo 4 ore (o poche in base alle vostre skill) e c’è un po’ roba che garantisce un livello di rigiocabilità molto buono. A parte la solita modalità in multiplayer (che qui supporta solo 2 giocatori), c’è anche un sistema di valutazione. Ogni volta che inizia una fase di combattimento dovete darci dentro. Più sarete aggressivi più S guadagnerete. Questi voti, poi, dopo il completamento di ogni missione, verranno considerati assieme al numero di danni dati o ricevuti. Così verranno dati dei voti generali alle missioni completate, grazie ai quali sarà possibile ricevere dei contenuti legati alla galleria del gioco accessibile dalla sua schermata iniziale.

Divertitevi a raccoglierli tutti. E lo stesso vale anche per i documenti degli Archivi del gioco che verranno sbloccati pian piano che andrete avanti e che vi faranno capire meglio la storia dei personaggi o i punti di forza dei Neflim.

Peccato solo che non ci sia una modalità online, con cui si sarebbe passato più tempo con il pad in mano. Ma, dopotutto, quel tempo lo si passa già nella modalità principale. Infatti lì sono presenti 35 missioni! Quindi non è roba da poco.

Tutto sommato il gameplay se la cava bene, ma la verità è che non è così perfetto come può sembrare. Intendiamoci: va bene che gli sviluppatori si siano voluti prendere un po’ di liberta nel decidere come articolare il sistema delle missioni, ma molti livelli risultano ripetitivi. Non per come sono rappresentati, ma per come li dovete giocare. Camminate, la schermata si ferma, iniziano i combattimenti, sconfiggete i nemici e poi proseguite per poi ripetere lo stesso schema per tante volte. Questo ritmo ci può anche stare, ma poi diventa martellante. Se solo ci fosse stato qualcosa in mezzo a queste fasi, tipo qualche minigioco, non ci sarebbe stata la noia che si ha dopo almeno una mezz’oretta.

COMPARTO TECNICO

 Dawn of the Monsters è un gioco 2.5D con uno stile grafico in cel shading molto fumettoso. In particolare sembra di guardare un anime giapponese sotto le vesti di un videogame e tutto questo è grazie agli artisti speciali che hanno preso parte al progetto.

Infatti tante star del mondo dell’ animazione, dei fumetti e del cinema si sono unite ai programmatori. Tra questi vanno menzionati Shinji Nishikawa, il designer dei kaiju della serie cinematografica di Godzilla, Matt Frank, il fumettista di IDW che ha lavorato alle storie a fumetti di quel bestione, DJ Crumrine, un animatore di Animaniacs, Zedd, un illustratore noto per la sua passione per l’arte kaiju e per Monster Hunter, gli artisti della Powerhouse Animation, lo studio che ha fatto la serie animata di Castlevania per Netflix, e così via.

Molti di loro hanno curato ogni singolo aspetto visivo e molto spesso capiterà anche di riconoscere alcune fonti d’ispirazione per il design. Megadon ricorda lo stesso Godzilla ed Aegis Prime sembra uscito direttamente da Ultraman. Tuttavia lo stile artistico in generale sembra ispirato anche alle opere del fumettista Mike Mignola, l’autore di Hellboy.

I personaggi sono ben differenziati tra loro e lo stesso si dice per i mostri che sono ben dettagliati e colorati. Per esempio c’è il Taurodon, un mostro con due lunghe corna che può sembrare un cucciolo innocuo, ma che vi caricherà senza sosta. Poi ci sono anche i Sumstro, dei veri e propri rompiscatole che vi lanceranno dei proiettili di energia Sheol etc etc. Anche i boss si differenziano tra chi usa degli attacchi acquatici, chi usa dei fulmini e così via dicendo.

Poi, per quanto riguarda le ambientazioni, alcune sono molto cupe e altre ancora sono caratterizzate da dei buoni effetti di luci ed ombre. Per lo più cercano di proporre una visione apocalittica del nostro mondo tant’ è vero che ci sono delle città reali come Tokyo o Toronto. E il paesaggio può cambiare qualche volta con l’aggiunta di un deserto o con delle rapide in movimento.

Il problema, però, sta nell’ azione di gioco che, nonostante la presenza delle statistiche sulla velocità, è troppo lenta e legnosa! Ok! Megadon, Tempest Galahad e Ganira sono troppo pesanti per poter accellerare i propri passi, ma almeno da Aegis Prime ci saremmo aspettati un po’ più di frenesia. Almeno sembra che il gioco giri bene. Lo abbiamo provato su Nintendo Switch e possiamo dire che anche in portatile fa la sua figura.

Per il resto, il comparto audio è gradevole. Le musiche sono tutte coinvolgenti in base alle varie situazioni e c’è un doppiaggio in lingua inglese abbastanza discreto.

 

 

CONCLUSIONI

 In conclusione, possiamo consigliarvi tranquillamente Dawn of the Monsters . C’è un bel po’ di roba da giocare e, se amate i beat ’em up che richiedono una certa strategia o i giochi con i Mecha e i mostri, 13AM Games ha il prodotto che fa per voi. Ciònonostante, se pretendete qualcosa di più veloce e che sia meno ripetitivo, allora puntate verso qualcos’ altro. Le lacune non si fanno mancare, ma almeno ci sentiamo soddisfatti dell’ ottima esperienza che abbiamo avuto e speriamo che in futuro possano arrivare degli interessanti update per l’aggiunta di nuovi contenuti o di alcune correzioni se è necessario.

 

 

TRAILER

 

 

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊