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Damsel – recensione

C’è un noto film australiano di sfruttamento chiamato Sete . Rilasciato nel lontano 1979, vede Henry Silva come il capo di una grande società che ha fatto grandi affari con il vampirismo, rapendo innocenti e bevendo le loro cose rosse in bevande per mantenere sazi i vampiri del mondo. Trasforma letteralmente il vampirismo in capitalismo, oltre a scavare in modo ovvio nei “succhiasangue” delle grandi imprese.

Ho la sensazione che Screwtape Studios, un emergente gruppo indie – anche di Down Under – possa anche essere fan di detto schlock, dato che il loro nuovo sparatutto arcade, Damsel , si aggira attorno a questi stessi identici temi (e ha persino un simile logo). Va bene però, perché mi danno un calcio dai vecchi film di sfruttamento, proprio come faccio un calcio da Damsel.

Le meccaniche non hanno ricevuto nessun cambiamento a livello di miglioramenti o aggiunte che vadano a cambiare in qualche modo l’esperienza di gioco, gli elementi aggiunti comprendono il supplemento di 25 nuovi livelli, ognuno con una diversa mappatura, nuovi trovi andra ad incidere sul gioco.

L’elemento speedrun è marcato ancora di più grazie a questo aggiornamento, non dando, però, un vero valore aggiunto al progetto che rimane incentrato sui fattori sfida a tempo e rapidità di esecuzione con trappole, mostri differenti fra loro e un alto tasso di sfida con una formula ripetitiva e invariata per tutto il tempo di gioco.

Trattandosi di un platform 2D con elementi shooting e Arcade è sicuramente adatto – come già detto nella precedente recensione – a quella nicchia di videogiocatori a cui piace scalare le classifiche e dare il meglio di sé in sfide sempre più avvincenti, tralasciando elementi quali storia o ambientazioni troppo sofisticate.

Damsel premia sicuramente la precisione e la rapidità nel premere i tasti da parte di chi decide di affrontare le sfide che il team di sviluppo ha progettato all’interno del titolo, ma non premia sicuramente la voglia di scoperta, i colpi di scena o la semplice voglia di godersi una bella storia poiché tutto questo è completamente assente.
Un progetto sviluppato in maniera interessante quanto curiosa dato che sempre più videogiocatori sono alla ricerca di elementi originali.

Damsel è un titolo intenso, a volte frustrante, per coloro che hanno reazioni rapide, un occhio per la pianificazione e una pazienza per la morte ripetitiva. Coloro a cui piacciono i loro giochi stimolanti, spigolosi e esigenti del miglioramento del giocatore dovrebbero prendere in considerazione l’idea di unirsi a Damsel nella sua corsa sfrenata nella notte. Ma chi si aspetta una storia, un’avventura o persino una misericordia probabilmente si troverà assetato di qualcosa in più.

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.