Croc: Legend of the Gobbos – Il ritorno di una leggenda – Recensione
Croc: Legend of the Gobbos – Il ritorno di una leggenda – Recensione
Anno 1997. Super Mario 64, già uscito un anno prima in Giappone e Nord America, sta per arrivare in Europa, Sonic X-Treme non si fa più e Crash sta per ottenere il sequel della sua prima avventura, ossia Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back.
In uno scenario dominato dalle mascotte dei platform in 3D spuntavano quasi sempre personaggi mai visti prima. Tra questi troviamo Croc, l’ alligatore protagonista del gioco Croc: Legend of the Gobbos.

Sviluppato dalla defunta Argonaut Software, azienda passata alla storia per Star Fox e il chip Super FX, e pubblicato da Fox Interactive, Croc è uscito su PS1, Sega Saturn, PC e Game Boy Color. Il suo successo ha portato anche alla realizzazione di un secondo capitolo.
Quel che analizzeremo oggi, tuttavia, è una versione rimasterizzata del primo gioco. Quest’ ultima, intitolata come il gioco originale, è stata pubblicata da Argonaut Games, la nuova Argonaut, su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Gog.com e Switch.

GAMEPLAY
La trama è semplice. Croc deve salvare i Gibbos, le creature pelose che lo hanno fatto crescere e che vengono rapite per invidia dal Barone Dante e dai suoi sgherri, i Dantini. Nulla di più e nulla di meno.
La struttura di gioco è quella tipica di un platform in 2D, ma con elementi in 3D e una visuale in terza persona. Tutti i livelli dei mondi di gioco vengono raccolti all’ interno di una gigantesca mappa e possono essere riaffrontati anche dopo il loro superamento.
In queste sessioni di gioco Croc deve raggiungere un traguardo, segnato da un dong con il disegno di un gufo, per passare al livello successivo. Ad ostacolarlo durante la sua missione intervengono sempre i Dantini.

Croc può sconfiggerli saltandoci sopra, colpendoli con il sedere a mezz’aria o roteando la sua coda. Oltre a fare ciò, Croc può saltare da una piattaforma all’ altra, nuotare, aggrapparsi alle arrampicate o correre.
La libertà nei movimenti ricorda molto quella di Super Mario 64, per quanto quest’ultimo vantasse di un numero di azioni superiore per Mario. La remaster di Croc,ì presenta dei controlli pensati per le nuove generazioni.
Se nella versione originale del gioco i controlli erano un po’ legnosi ed erano impostati solo sul D-Pad, quelli della nuova versione sono fluidi, possono essere gestiti anche con l’analogico sinistro e rispondono abbastanza bene agli input impartiti.

I livelli si svolgono sia all’interno di aree aperte che in dungeon tenebrosi e pieni di pericoli, a cui si può accedere tramite delle porte o dei pozzi tappati. Tra le ambientazioni principali troviamo un bosco, una zona innevata, l’Antico Egitto, zone vulcaniche e molto altro ancora.
L’ esplorazione di queste aree non è sempre lineare. Spesso Croc deve darsi da fare per cercare delle chiavi per accedere a zone specifiche o per raccogliere gli oggetti collezionabili del gioco. Oltretutto spesso ci sono degli enigmi.
Non sono assolutamente ostici, ma possono ricompensare i giocatori bravi con qualche collezionabile. Per tutto il gioco Croc raccoglie dei diamanti. Questi strumenti funzionano un po’ come gli anelli di Sonic.

Se il protagonista subisce un colpo, perde tutti i diamanti raccolti e da lì basta ricevere un secondo colpo per perdere una vita. Per questa ragione si consiglia la massima cautela. I diamanti possono essere trovati in giro o all’interno di enormi casse di legno da spaccare.
Oltre a questi oggetti, i giocatori, se vogliono completare il gioco al 100%, possono trovare, salvare e “raccogliere” i Gibblos rapiti da Dante. A questi si aggiungono anche delle gemme speciali colorate.
Quando vengono raccolte tutte, possono far accedere il giocatore ad una zona segreta con un bonus nascosto. Il gioco dura circa un’oretta, ma pensare che Argonaut Games si sia limitata a poco con questo gioco sarebbe un grosso errore.

Tra le opzioni del menù, ne è disponibile anche una che vi permette di accede alla Crocipedia, una ricca raccolta di materiali inerenti allo sviluppo del gioco originale, alla sua promozione e al suo staff.
Troverete materiali scartati, artwork disegnati prima della versione finale, interviste con gli sviluppatori, scansioni di articoli di riviste, pubblicità, informazioni sul merchandise del gioco e su una serie TV cancellata e molto altro ancora.
Non è proprio il massimo per chi si aspettava qualcosa di nuovo da testare con il pad alla mano. Eppure questo museo digitale, che è il frutto di una ricerca durata un anno circa, è una minera d’oro per tutti i fan di Croc.

COMPARTO TECNICO
La remaster di Croc presenta un nuovo stile grafico identico a quello del gioco per PS1, ma che smossa le texture degli elementi grafici riducendone l’aspetto spigoloso e che è in full HD.
È possibile switchare tra i due stili tramite il tasto Select. Il gioco presenta anche delle opzioni che permettono di modificare i dettagli, la grana o luci. Inoltre sono presenti anche dei filtri nostalgici che richiamano quelli delle TV degli anni ’90.
Quest’ultimi sono utili soprattutto per chi è in cerca di un look vintage. Visto oggi, nonostante le migliore introdotte con il nuovo stile, Croc: Legend of the Gobbos è un gioco superato sul fronte artistico. Eppure, per essere un gioco del 1997, presenta ottime ambientazioni.

Ogni mondo ha dei temi propri con delle differenze tanto nel level design che nella loro presentazione effettiva. I colori sono molto vivaci e accesi e gli elementi animati sono realizzati molto bene.
Croc, i Gibbos e i cattivi hanno un design cartoonesco e carismatico, per quanto ci saremmo aspettati un po’ di varietà in più per quanto riguarda i nemici. Non abbiamo riscontrato molti momenti negativi per le prestazioni.
Come nella versione originale talvolta c’è qualche calo di frame, anche se è raro. Peccato solo che la telecamera, per quanto sia stata leggermente migliorata, risente ancora degli stessi difetti delle telecamere dei primi platform in 3D.

Impostare il suo obiettivo verso una direzione specifica non vi permette di avere un’ angolazione completa. Questo problema rende una cosa semplice come un salto un grosso calvario in termini di precisione, nonché la causa di molte imprecazioni.
Almeno ci sono due comandi che possono essere usati per spostare la telecamera senza toccare troppo lo stick analogico destro. Le musiche inserite nella remaster di Croc: Legend Of The Gobbos sono sia quelle originali che dei loro remix moderni.
Entrambe le OST hanno il loro fascino, anche se ascoltare quelle originali può rivelarsi la scelta giusta per chi vuole godersi un’ esperienza old school.

CONCLUSIONI
In conclusione, la remaster di Croc: Legend of the Gobbos vale l’acquisto sia per le nuove leve che per i giocatori veterani. Da un lato si è cercato di correggere quanto c’era di rivedibile nelle versioni di quinta generazione senza stravolgere nulla.
Infatti i cambiamenti si limitano solo all’ aggiunta di un nuovo stile artistico, di varie opzioni grafiche e di un nuovo sistema di controllo. Nonostante ciò, in questo gioco si riconosce tanto cuore e tanta voglia di valorizzare.
Anche se il gioco è breve, ci sono molti contenuti speciali con cui intrattenersi e che vi permetteranno di conoscere una mascotte ormai dimenticata. Croc: Legend of the Gobbos è disponibile sull’ eShop a 29,99 euro, un prezzo molto onesto per una gemma come questa.