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Bite the Bullet (Switch) – Recensione

Come sarebbe il mondo in futuro? Special modo quando è… l’ora di pranzo?

Chi lo sa, ma sembra che Bite the Bullet abbia una risposta pronta per voi.

Il gioco, sviluppato da Mega Cat Studios e pubblicato da Graffiti Games, è uscito il 13 agosto 2020 dopo un anno dal primo annuncio.

Potete trovarlo per PC, Xbox One e Switch.

Tuttavia per questa recensione abbiamo preferito provare la versione per la console ibrida di Nintendo che si trova nell’ eShop a 14, 99 euro sebbene al momento ci sia uno sconto che durerà fino al 20 agosto.

Ma bando alle ciance. Questo gioco vale l’acquisto? È degno di comparire nel parco titoli di un giocatore?

Scopriamolo insieme! Pertanto caricate le vostre armi, mettetevi la bandana e, soprattutto,… non dimenticatevi le posate e il bavaglino! Il pranzo è servito! Buon appetito!

 

TRAMA

La storia del gioco è ambientata in un futuro apocalittico in cui, a seguito di una crisi economica, il cibo ha iniziato pian piano a mancare.

Pertanto, per risolvere questo dilemma, gli uomini hanno iniziato a usare i bionodi, dei nodi impiantabili che gli hanno permesso di divorare qualsiasi cosa sulla faccia della Terra.

What? Sì! Esatto! Anche le sostanze inorganiche. Il problema, però, è che molti di questi aggeggi hanno originato il ghoulification, un processo che ha trasformato alcuni umani nei cosiddetti Ghoul, degli esseri aggressivi che hanno iniziato a minacciare il resto della popolazione che si è trasferito nello spazio dove ha colonizzato altri pianeti.

Passano, poi, alcuni decenni e la DarwinCorp, una società biologica che raccoglie del materiale genetico in tutta la galassia, si ritrova ad avere a che fare con queste bestie di cui deve raccoglierne il DNA. Pertanto decide di mandare in missione Cheewe e Cheewella, due mercenari che dovranno procurarsi le informazioni genetiche delle creature… mangiandosele.

Insomma. Una storia bizzarra, ma al tempo stesso densa di fantascienza nonostante le premesse semplici.

GAMEPLAY

A una prima occhiata il gioco potrebbe sembrare un classico run and gun come Contra, ma, se pensate che si limita a questo, vi sbagliate di grosso.

Infatti ciò che si nota subito è il tentativo di proporre ai giocatori qualcosa di innovativo al punto che il gioco si è assunto l’etichetta di Run And Gun And Eat.

Inanzitutto c’è da precisare che oguno dei 60 livelli di tutto il gioco è articolato in tre fasi, l’ultima delle quali si concluderà con un boss da sconfiggere.

Nelle altre, invece, dovremo arrivare a un punto in cui ci sono delle bilancie su cui dovremo vomitare tutto quello che abbiamo mangiato.

Che cosa? Si mangia in questo gioco? Certo perché è qui che l’ innovazione mostra il bello di sé.

Sia chiaro: già il fatto di dover mangiare i nemici è una cosa che ricorda molto Kirby, ma in questo caso non assumiamo le loro abilità.

Bensì le loro informazioni genetiche che si trovano in tutto quello che verrà poi vomitato sulle bilance.

Tramite un’ arma a disposizione, scelta bene, il giocatore dovrà stordirli per poi avvicinarsi a loro, premere A e… riempirsi il pancino.

Tuttavia dovrà anche considerare quello che mangia. Ogni nemico, infatti, contiene delle proteine o dei grassi che verranno convertiti in calorie.

Se Cheewe e Cheewella si nutriranno di più proteine, diventeranno più forti e veloci seppur con poca difesa, ma, se assumeranno più grassi, è qui che si complicano le cose.

Infatti ingrasseranno e più saranno obesi più si riveleranno lenti anche se si difenderanno bene dagli attacchi. Una cosa che fa ricordare, persino, una caratteristica di Metal Slug X anche se lì era il cibo comune che rendeva i personaggi obesi.

E se mangeranno del cibo marcio? In quel caso il gioco entrerà  in standby e sarà possibile modificare le armi a disposizione con le proteine, le calorie e i grassi raccolti.

Oltretutto un’ altra cosa interessante è il fatto che in questo gioco sono presenti delle meccaniche RPG.

D’altro canto il gioco è stato descritto come uno sparatutto RPG Roguelike, ma in che cosa consistono queste meccaniche?

Beh…. Il sistema di livellamento e l’albero delle abilità. Tutto qua!

Almeno, però, fa piacere far livellare i personaggi dandogli tanto pane tra i denti (persino oggetti) e, se questo è già abbastanza, considerate la barra d’ esperienza che c’è sotto quella della vita.

Quando si riempie, sarà possibile trasformarsi in uno Zombro, un essere mutante e invincibile che prenderà gli sgherri a pugni e mazzate consumando, però, i punti EXP.

Interessante è anche l’albero delle abilità che potremo sbloccare tra una fase e l’altra di un livello e che ci consentiranno un vantaggio in battaglia.

Per esempio sarà possibile congelare i nemici o lanciargli delle schegge pur ricevendo qualche danno.

Ciònonostante starà a voi considerare quale tra queste andrà bene in battaglia rispetto a quale si rivela completamente inutile.

Altra cosa da sottolineare è la presenza nel gioco di alcuni bonus stage.

Infatti una cosa che noterete da subito è il fatto che ci sono delle piattaforme di teletrasporto nei livelli.

Alcune vi permettono di accedere alle loro parti restanti, mentre altre fanno da accesso a delle stanze nascoste con dei potenziamenti o, persino, come già detto a delle aree bonus.

In queste ultime il giocatore o dovrà guidare un criceto macabro verso un traguardo o dovrà mangiare un nemico per specie assieme a un….

Sì. Su quest’aspetto non ci soffermiamo e, se continuate a leggere, capirete tra poco il perché.

In generale la difficoltà del gioco è crescente e le armi che si possono raccogliere hanno tutte delle proprie caratteristiche.

I controlli, poi, rispondono bene anche se può storcere il naso il fatto che si usi B e non A per confermare o saltare, ma vabbé.

Infine, se volete divertirvi in 2, già vi diciamo che è presente anche una modalità in multiplayer. Contenti?

COMPARTO VIDEO E AUDIO

Se dovessimo considerare il comparto tecnico, come si presenta il gioco? Beh.. Abbastanza carino.

In particolare, se siete tra quelli che hanno visto il gameplay dello Showcase PAX 2019,… non preoccupatevi.

Quella telecamera gestita male faceva parte di una beta e ora è stata sistemata. D’altro canto Mega Cat Studios si è rivelato molto gentile nel rispondere ai feedback. di chi segnalava tale problema.

Tuttavia, a parte questo, c’è da considerare che i programmatori hanno cercato di fare del loro meglio per creare un’ atmosfera tetra e apocalittica.

Per carità. Ciò non significa che mancano delle pecche. Alcuni scenari, in particolare, ci sono apparsi poveri di colori e ci sono anche casi in cui il frame rate cala. Special modo quando nello schermo appaiono troppi nemici. Almeno, però, gli effetti di luce e ombra cercano di fare la loro parte.

Anche i personaggi sembrano particolari. Alcuni sono, inoltre, ben ispirati. In particolare Cheewe e Cheewella sembrano essere usciti da un gioco di Metal Slug.

Persino i boss, ognuno diverso e con un proprio set d’azione, vi ricorderanno qualcosa.

Si pensi a BC3K , che, per la maschera, vi ricorderà il Big Daddy di Bioshock, a Eyeful che è lo Spider Mastemind con più occhi o, persino, al Comandante dei Ghoul che veste degli abiti  simili a quelli di M. Bison di Street Fighter.

Tanti ricordi vi verranno in testa. E per quanto riguarda i semplici nemici? Ci sono, sì, alcuni Ghoul che sembrano basarsi sullo stesso modello, ma non lamentatevi.

Infatti gli sviluppatori li hanno resi diversi e comunque ci sono anche altri mostri con delle proprie peculiarietà (es. robot, zombie…) anche se alcuni tra loro potevano essere animati meglio.

Parlando, poi, del sonoro c’è da precisare che la musica ricorda molto quella di DOOM.

Quindi sì. C’è rock sfrenato a più non posso e, grazie a Dio, le OST non si rivelano ripetitive.

Se v’interessa, poi, il gioco non è solo disponibile in inglese. Infatti sono stati inclusi anche degli adattamenti in altre otto lingue.

Tra questi figura anche quello in italiano e diciamola tutta: non vi consigliamo di giocare il gioco con questa lingua!

Sia chiaro: la traduzione  di un gioco resta una scelta degli sviluppatori, ma ciò che conta è la qualità che, a quanto pare, non è soddisfaciente in questo caso.

Se all’ inizio risulterà tutto in regola, nonostante i tanti riferimenti al cibo che divampano nel gioco, sin da quando giocherete il primo livello, capirete che cosa intendo.

Certe volte risulterà chiaro che il traduttore non si sia degnato di tradurre alcuni testi dall’inglese all’ italiano, ma a parte questo ci sono anche vari errori.

Questo perché ci saranno anche degli  spazi vuoti (per esempio manca la scritta Continua nella schermata di Game Over), a volte certe cose che vengono dette dai personaggi non hanno senso (“Ecco il mio 12:00?!!”) o, addirittura, ci sono casi  in cui c’è roba tipo ….. <nome sprite = “inputButtons_Start”>?!

Per carità. Ok che volevano mostrare una rappresentazione grafica dei pulsanti, …. ma, se il risultato era questo, potevano pure scriverlo direttamente START!!!

Insomma. Qualcosa che non vale la pena di leggere e che vi ritrovete frequentemente durante la partita. Special modo nel bonus stage su cui ci siamo fermati prima.

Lì ci veniva detto “Mangia uno e un nemico per ogni specie”. Roba da matti!

A parte questo, comunque, un altro problema, che in realtà ha a che vedere più con il gioco, riguarda il fatto che alcuni testi  abbiano dei caratteri troppo piccoli per essere percepiti da un occhio umano. Si pensi al caso delle informazioni sulle calorie, i grassi e le proteine dei nemici.

 

CONCLUSIONI

In generale Bite the Bullet si presenta come un esperimento volto a offrire  una nuova esperienza ai giocatori. Il fatto di mangiare i nemici è un qualcosa che lo rende unico e, in aggiunta a questo, il gioco potrebbe sembrare divertente se giocato in co-op. Interessanti sono anche le meccaniche da RPG come il livellamento del personaggio o l’albero delle abilità, ma a parte quello non è che c’è altro.

Pertanto si porta a casa un voto sufficiente. Per carità. Comunque consigliamo agli sviluppatori di rivedere l’adattamento italiano e di risolvere i problemi grafici elencati magari con una patch, ma, a parte queste leggere imperfezioni, il titolo offre una sana dose di divertimento.

 

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊