NewsRecensioneSwitch

Bad North (Switch) – Recensione

Premesse

BAD NORTH

Sviluppato da Plausible Concept e distribuito dai ragazzi di  Raw Fury Tradotto dall’inglese-Bad North è un videogioco di strategia in tempo reale sviluppato da Plausible Concept e pubblicato da Raw Fury. Il gioco è stato rilasciato il 28 agosto 2018 per Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One. Una versione di Microsoft Windows è stata inoltre rilasciata il 16 novembre 2018

Corpus

Ammettetelo: chi di voi ha sognato di essere un re da bambino?

Un bellissimo desiderio, vero?

Essere circondati da soldi, truppe al proprio servizio e terre tutte per noi.

Immaginatelo!

Tuttavia, man mano, si capisce che il re non è solo questo.

Ha tantissimi nemici tutti per sé.

Nemici che vogliono rubare i suoi tesori, portare razzie e saccheggi tra la sua gente e, soprattutto, regnare illegittimamente sui suoi territori.

È proprio a questo punto che dovrà mostrare la dignità del suo ruolo agendo non per sé stesso, ma per la patria intera.

Questa è la lezione che ci insegna un piccolo, ma interessante titolo indie.

Si tratta di Bad North, di cui abbiamo avuto modo di provare la versione per Switch.

Il gioco, disponibile anche su PS4, Windows e Xbox One, si presenta, a detta degli sviluppatori, come un esperimento volto a unire il genere degli strategici in tempo reale con la struttura roguelike.

Tuttavia considerate che, in realtà, il gioco non rientra in quella categoria al cento per cento quanto piuttosto in quella del roguelite, un sottogenere che riprende solo alcune di quelle caratteristiche tipiche di un vero roguelike.

Mah…

Fatto sta che ci permette quanto meno di conoscere la sua azienda, una certa Plausible Concept con la sede a Malmö (contea di Scània, Svezia).

Se non avete sentito parlare fino a ora di quest’ azienda, è perché è da poco debuttata nella scena videoludica, guarda caso, proprio con questo gioco, rilasciato durante la metà del 2018.

La casa è stata fondata da Oskar Stalberg e Richard Meredith.

Il primo è stato almeno fino a ora un addetto grafico che lavorava per conto di Ubisoft.

Il secondo, invece, ha lavorato per anni nel campo del design contribuendo alla resa di titoli come Little Nightmares o il franchise di LittleBigPlanet.

Due personalità che, pertanto, hanno già un passato legato ai videogames e che cercano adesso di fare una prima prova come sviluppatori.

E com’ è andata questa prima prova?

Beh…Mettiamo in chiaro le cose.

Bad North non è un gioco pessimo, ma ciò non significa che sia eccezionalissimo.

Niente affatto!

Il tutto è dovuto anche al fatto che, sebbene sia un gioco promettente, è stato lavorato da sole tre persone.

Stiamo parlando di Oskar Stalberg e Richard Meredith stessi e poi di un’altra figura: Martin Kvale, tecnico del sonoro che ha lavorato a titoli come Hidden Folks o GoNNER.

Un personale abbastanza deludente, insomma, ma che almeno ce l’ha messa tutta per creare un gioco abbastanza discreto.

Una volta che avvieremo il gioco entreremo subito nell’ azione senza neanche una cutscene esplicativa.

Difatti nel gioco, come capirete, non c’è una trama.

La storia è soltanto un semplice pretesto che fa da sfondo alle azioni di gioco.

Una cosa che, per chi si aspetta una narrazione almeno da un’esperienza del genere, magari più complessa e con personaggi ben delineati e umanizzati, potrà essere avvertita come un sacrilegio, ma d’altronde che ce ne frega?

L’ importante, come in tutti i videogiochi, è il gameplay.

Il tutto per capire se davvero intrattengono lo spettatore.

Poi, per il resto, lo specifichiamo: la questione è solo soggettiva. Pertanto fatevene una ragione.

Ed è proprio del gameplay che andiamo adesso a parlare.

Lo scopo di Bad North è quello di difendere, nei panni di un re, il nostro isolotto da dei vichinghi, ognuno dei quali arriverà armato su delle proprie barchette.

Sin da subito abbiamo a disposizione solo due truppe, ma man mano che andremo avanti nel gioco ci saranno nuovi eserciti, almeno fino a 5, che si uniranno al nostro party.

Eserciti che abitano altri isolotti che, per tutto il gioco, si presenteranno come dei livelli sbloccabili di una mappa geografica e che dovremo difendere in quanto parte del nostro regno.

A questo punto, dato che abbiamo fatto riferimento alla natura del gioco, il giocatore medio si chiederà di certo come farà a sistemare i personaggi senza troppi fastidi.

Ciononostante state tranquilli.

Una delle peculiarità di Bad North è la semplicità del suo sistema di controlli.

Per spostare i soldati, almeno nella versione Switch che, ricordiamo, è quella che abbiamo giocato, bisognerà premere i tasti dorsali L e R o usare il touchscreen.

Una caratteristica che ci permetterà anche di rallentare il tempo e di agire con calma.

Ciò, però, non significa che il gioco sia alla portata di tutti.

Dopo i primi noiosissimi livelli, infatti, entreremo nel pieno spirito del gioco: la punizione.

Bad North è un titolo difficilissimo e ciò è giustificato dalla sua rapidità di azione.

Difatti negli isolotti successivi arriveranno sempre più vichinghi ed è lì che iniziano i problemi.I giocatori dovranno tenere conto del fatto che anche qui esiste il permadeath, tipico, d’altronde, di ogni gioco fondato sulla tattica.In pratica, se tutto un esercito viene sbaragliato e il suo generale muore, non potrete risuscitarlo in alcun modo.Inoltre, se tutti i generali decedono, beh… Dovrete ricominciare tutto il gioco da capo!

Tutto ciò giusto per farvi capire quanto sia importante non solo l’organizzazione delle truppe, ma anche lo sfruttamento del proprio territorio.Se lascerete un esercito a riva, la morte ad alcuni dei vostri soldati non gliela toglie nessuno e al tempo stesso, giusto per farvi capire quanto il gioco sia profondo, è importante farli riposare per fargli recuperare le energie.Una scelta rischiosa, ma necessaria affinché possano tornare in battaglia carichi.

 

Se invece la situazione è più difficile di quanto si possa immaginare, potranno abbandonare il campo via mare, ma questo sempre in base alle scelte che farete.

Inoltre non tutti i vichinghi sono gli stessi a livello di armamento.

Alcuni usano frecce, anche quando navigano verso di voi, altri usano scudi, altri ancora delle lance.

Di conseguenza è logico che dovrete armarvi anche voi, ma come fare?

Considerate che, durante la partita, ci saranno anche da salvare delle case che i vichinghi cercheranno di incendiare.In ognuna di esse ci sono dei tesori in denaro che riceverete alla fine di ogni livello, ma questo a condizione che non subisca troppi danni.Se ciò accade, infatti, perderete tutto il denaro contenuto al suo interno.Ancora peggio se tutte le case di una singola isola vengono distrutte.

La mancanza di attenzione da parte di chi gioca verrà in quel caso premiata direttamente con un Game Over obbligatorio!!

Una volta acquisite le monete, le potrete sperperare nella mappa per comprare armi frecce, scudi, lance etc. oltre ad acquisire nuove abilità collegate a esse.

Tutto ciò potrebbe comportare un vantaggio per il giocatore.

Tenete in considerazione, infatti, che, sebbene non ci sia un sistema di livellaggio, la cui presenza sarebbe stata un pro in più per il gioco, certe armi rendono i vostri soldati più forti rispetto a certi nemici, ma questo se usate con cura.Contro chi possiede gli scudi bisognerà usare le lance, per esempio, o contro chi ha le lance stesse hanno la meglio quelli armati di frecce.Tuttavia almeno in questo frangente c’è un difetto che vale la pena segnalare: la macchinosità dell’assegnazione di ogni arma.

In pratica non sarà possibile cambiare le armi in game tramite dei pulsanti.Le armi che selezionate per una certa truppa sono le uniche che userà per tutto il turno giocato.

Un vero peccato per un titolo, comunque, semplice nelle meccaniche.

 

E come se mancasse c’è anche un altro fattore che si aggiunge ai contro di quest’ opera: la poca varietà che offre rispetto a un titolo con una struttura roguelite.Non aspettatevi qualcosa di diverso nelle parti più avanzate del gioco.La routine è sempre la stessa: uccidi gli invasori e difendi l’isola e le case, il che non va bene perché gli dà un senso di ripetitività.Magari sarebbe stato interessante aggiungere delle parti secondarie o persino degli scontri con i boss.

E invece… niente!

Aggiungiamo poi il fatto che il gioco, pur essendo complesso, duri poco.Ora. Precisiamo che quella che abbiamo provato è la versione standard.Purtroppo non abbiamo avuto modo di mettere le mani sul DLC Bad North: Jotunn Edition.Pertanto non sappiamo se ci sono stati dei cambiamenti su questo fattore.Resta però il caso che il gioco sia brevissimo.Solo 4 ore sono necessarie per intrattenere il giocatore e, se consideriamo pure la ripetitività, non sappiamo se lo riprenderà subito.Fatto sta, però, che, a parte questi difetti, si difende bene.

Il tutto grazie anche alla grafica carina che lo caratterizza seppur non sia chissà quale capolavoro.

Gli sviluppatori hanno preferito dargli un look più minimalista caratterizzato da una semplicità di fondo.

Semplici sono le macchie di sangue che rendono le isole tutt’altro che tranquille, semplice è la resa delle ombre, appena accennate, e semplici sono anche i personaggi che sembrano più delle pedine in azione.

Pedine che, ok, anche qui, come in altri giochi che ho recensito, sono caratterizzati da delle somiglianze a livello visivo, ma ciò qui è dovuto al fatto che ogni soldato alleato forma un plutone distinto dagli altri eserciti con una bandiera di un diverso colore.

Quanto meno, però, i vichinghi si distinguono dalle nostre truppe.

E che dire delle isole?

Ognuna di esse, presentata dal gioco come un piccolo appezzamento di terreno, viene generata dal gioco proceduralmente ed è caratterizzata sia da differenze a livello climatico (alcune sono avvolte dalla notte, altre dalla pioggia che cade, altre ancora dalla neve) sia da differenze dovute ai piani.

In quest’ ultimo caso le scelte di Plausible Concept non si sono rivelate casuali dato che, per esempio, dai piani più alti i soldati di un plotone, se disposti per bene, colpiranno i vichinghi in arrivo con le frecce.

Tuttavia anche qua c’è qualcosa che non va.

Seppur differenti a livello di piani, ampiezza…, non si distinguono a livello visivo.

In effetti si assomigliano davvero tutte.

Quanto meno, però, la grafica è tutt’altro rispetto al sonoro, decisamente poco coinvolgente per entrare nella testa del giocatore.

VERDETTO

Nel complesso Bad North è un gioco discreto capace di attrarre i giocatori con una difficoltà tarata verso l’alto, un comparto visivo che va bene e, soprattutto, grazie al sistema di controlli semplice e alla portata di tutti. Peccato solo che pecchi un pochettino nell’ offerta risultando per certi versi ripetitivo e breve rispetto a quanto si possa immaginare, ma vabbè. Ciononostante ci siamo divertiti.

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊