Recensione

Astronite, un metroidvania spaziale – Recensione

Astronite, un metroidvania spaziale – Recensione

 

Astronite Review (Switch) | Nintendo Life

 

  • Titolo: Astronite
  • Piattaforme: PS4, PS5, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, PC (Steam)   
  • Data d’ uscita:  30/11/ 2022
  • Sviluppatore: Dume Games Studio
  • Editore:  JanduSoft
  • Prezzo:  14,98 € (Steam), 14, 99 € (Switch, Ps4, PS5, Xbox Series X/S, Xbox One)

 

Chi non conosce i metroidvania? Ormai non hanno bisogno di presentazioni. Nelle recensioni scritte in passato sul sito Nextplayer sono state evidenziate le caratteristiche di questo genere tramite la disamina dei giochi più importanti e dei giochi indipendenti pubblicati negli ultimi mesi o anni.

Eppure ci siamo ritrovati di nuovo a riscontrarci con questo genere. C’è un piccolo gioco indie che, ultimamente, sta passando un po’ in sordina, ma che analizzeremo oggi.

Qui il giocatore impara a riconoscere le perfidie della realtà; una realtà che lo schiaccia e lo opprime. E poco conta qualsiasi tipo di aiuto. Non solo non avrà i mezzi necessari per avere sempre la meglio, ma, al tempo stesso, ciò che lo metterà davvero alla prova è la solitudine. Non c’è nessun’ altro nel gioco, a parte lui e i nemici. Il mondo in cui si trova è vuoto, privo di vita e, al tempo stesso, pieno di segreti.

Il gioco si chiama Astronite ed è l’ultima opera di Dume Games Studioun piccolo studio di sviluppo catalano fondato nel 2020 a Manresa (Barcellona). Il suo debutto sul mercato videoludico è avvenuto proprio in quell’anno con l’uscita del platform Elliot.

Astronite - Announcement Trailer - YouTube

Così come è accaduto per quest’ ultimo gioco, anche stavolta il ruolo di publisher va riconosciuto a JanduSoft, uno studio situato a Moianes, sempre dalle parti di Barcellona, che ha pubblicato una vasta gamma di giochi indie .

Chi non si ricorda delle belle donnine nude dello sparatutto Waifu Impact? Lo stesso discorso lo si può fare per il recente Kawaii Slime ARENA, per Superface Rush e per molte altre gemme poco conosciute.

Se  volete dare uno sguardo dello sviluppo del gioco, vi consigliamo di visitare il canale YouTube del team di sviluppo, dove è possibile trovare dei video che mostrano le versioni beta realizzate. Ma com’è davvero Astronite? Cerchiamo di scoprirlo insieme con questa recensione, ma prima vi raccomandiamo di indossare la giusta attrezzatura.

Nello spazio non si respira e, poi, la gravità sa giocare dei brutti scherzi. Fatto? Allora andiamo a scoprire se questo gioco vale il prezzo di quasi una quindicina di euro.

 

TRAMA

Come nella maggior parte dei metroidvania, la trama di Astronite non è nulla di che. Il protagonista è un soldato spaziale inviato sul pianeta di Neplea, abitato un tempo dalla sua comunità. Qui si è stabilita una pericolosa creatura aliena che ha scacciato tutti gli abitanti e che uccide chiunque venga mandato lì per sconfiggere lei e i suoi scagnozzi.

Un’ organizzazione conta sull’ aiuto del giocatore, ma le sorprese non tardano ad arrivare al suo arrivo. Gli alleati del mostro rubano tutti gli elementi dell’ equipaggiamento del nostro eroe sparpagliandoli in giro.

Perciò bisognerà riprenderseli e salvare il pianeta dall’ occupazione.  Tutto qui! Non aspettatevi dei momenti esaltanti o una profondità estrema dei personaggi, anche se i loro dialoghi strappano spesso qualche risata.

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GAMEPLAY

Se conoscete i metroidvania, allora, con Astronite, siete a casa vostra. Nel gioco quel che dovete fare è semplicemente godervi il pianeta di Neplea.  Ci sono tanti segreti da svelare, tante vie da percorrere e tanti boss da affrontare.

Il protagonista può saltare e usare il suo jetpack per raggiungere dei punti dalle quote elevate. Oltretutto è armato, porta con sé un fucile e può sfruttare varie abilità come lo scatto.

Nelle fasi iniziali, però, deve abituarsi alla perdita di tutti i suoi strumenti e dei suoi punti di forza. Perciò, è debole di fronte alle insidie che deve affrontare.

Astronite – JanduSoft

La difficoltà è alta come nei giochi classici. Se si perde, si ritorna all’ ultimo checkpoint, ma, in alcune occasioni, ci sono degli ostacoli insormontabili. Nessun problema però!

Basta esplorare le altre ambientazioni per ritrovare alcuni degli strumenti persi all’inizio che possono esserci d’aiuto. Eppure quella che bisogna compiere non è una banale caccia al tesoro.

Dopo un po’, si capirà che alcuni degli strumenti recuperati hanno perso la loro portata. Questo è quel che succede con il fucile del protagonista. Fidatevi: quando lo recupererete, usarlo sarà un inferno.

Non si potranno più sparare i proiettili a lungo raggio, ma bisogna avvicinarsi al nemico, sparargli finché non muore ed evitare che faccia dei danni. È vero: è una situazione che riflette i limiti del personaggio controllato, ma da’ troppo fastidio. Fortuna vuole che gli strumenti non resteranno nelle condizioni del  loro ritrovamento per tutta la durata del gioco.

Astronite Review (Switch) | Nintendo Life

È qui che entra in gioco il sistema del grinding. Nel gioco c’è un commerciante che vende dei potenziamenti nel suo negozio. Ottenendoli, sarà possibile acquistare più proiettili, ottenere più punti per la nostra barra della vita, vedere quella dei nemici, ottenere delle abilità aggiuntive, aumentare la portata del jet pack etc. etc.

Ma non fate i furbi! Per riceverli, bisognerà sudare parecchio! La valuta locale è quella degli Shpirtis, che si può raccogliere uccidendo i nemici o aprendo dei forzieri nascosti. Queste monete possono essere utilizzate anche per i telefoni, dei punti di teletrasporto che ci catapultano in alcuni punti della mappa.

Eppure non pensate che Astronite sia un gioco clemente. La verità è che le morti comportano degli effetti negativi per l’andamento del gioco. Per dirla in breve, le sue punizioni sono simili a quelle dei souls-like.

Astronite on Steam

Perciò, una sola morte comporta la perdita di tutti gli Shpirtis accumulati e, per recuperarli, si dovrà tornare per forza nel punto in cui è avvenuta la nostra morte. Questo è quel che accade normalmente nel gioco, a meno che siate riusciti a comprare lo Shpirti Insurance, una funzione che vi tratterrà solo il 25% delle vostre valute.

I controlli rispondono bene agli input e forniscono una buona curva di apprendimento grazie all’uso dello scatto e del jetpack da parte del giocatore. I combattimenti contro i nemici normali non sono qualcosa di entusiasmante.  Sono solo delle parti ripetitive in cui l’ IA si limita a fare pochissimo ripetendo le stesse azioni ininterrottamente.

Questo non succede, invece, con le battaglie contro i boss. Sono quello il vero piatto forte del gioco. Ogni colosso combatte in un modo unico e il suo pattern deve essere imparato a menadito per uscire vittorosi dal suo scontro.

Astronite Review (Switch) | Nintendo Life

Il gioco dura in tutto solo 3 ore ed è pensato per essere giocato solo in modalità singola. Peccato, però, per l’esplorazione. Possiede il suo fascino, ma la presenza costante dei telefoni glielo mina completamente.

Basta avere solo 20 Shpirtis da usare nelle cabine a gettoni per spostarsi da una zona all’ altra senza alcuna fatica. Perché?  Va bene! Ok! Se si desiderava inserire qualcosa che potesse agevolare gli spostamenti, i telefoni potevano andare bene. Ma dai! Non è possibile che questa feature sia presente dappertutto!

A nostro avviso, sarebbe stato meglio lasciarla dopo le lotte dei boss senza i requisiti degli Shpirti, perché rende la componente del viaggio macchinosa e meno affascinante.

 

COMPARTO TECNICO

Stilisticamente il gioco può rappresentare un punto di discussione accesa. La campagna di marketing lo descrive come un gioco a 1 bit, ma la verità è che ricorda, invece, un gioco dello ZX Spectrum, una console a 8 bit.

Anche perché intendiamoci…. davvero si può parlare di videogiochi realizzati con un solo bit? Ma che assurdità!

In ogni caso, il desiderio dei programmatori è stato di ispirarsi ai primi pezzi della storia dei videogiochi.La nostalgia è di casa in questa produzione e, se siete degli amanti delle visuali antiche, immaginiamo che resterete innamorati per questo ritorno al passato.

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Non aspettatevi, di certo, una grafica pomposa, ma è chiaro che si è voluto dimostrare che anche pochi sprite bastano e avanzano per un intero gioco.

Le ambientazioni sono eccessivamente semplicistiche e gli sfondi o sono assenti o presentano alcuni dettagli. Per esempio, il negozio del gioco è caratterizzato da uno sfondo con una serie di scaffali ricchi di elementi e di dettagli. È vero che la grafica non è nulla di che, ma, almeno lì, i dettagli si fanno notare. Sfortunatamente, però, ci sono anche delle aree con gli elementi dello sfondo che si confondono con quelli del piano principale.

Ogni location presenta delle caratteristiche. Alcune sono a piedi, altre presentano dei ghiacci, altre ancora degli spuntoni e, poi, ahimé, ci sono anche le zone acquatiche.

revisione dell'astronite 1

Dite quel che volete, ma le ambientazioni sott’acqua sono insopportabili. Non tanto per la classica barra dell’ ossigeno che fa perdere i punti vita, ma perché queste zone costringono il giocatore a muoversi in modo goffo.

I personaggi sono delle macchiette, è vero, ma, almeno, riescono a distinguersi, risultando ben ispirati e unici. I colori sono solo due, ossia il bianco e il nero, che rendono al gioco molto carattere in pieno stile Game Boy classico. Le animazioni risultano molto fluide.

Tuttavia qualche problema di frame rate si fa notare spesso con alcuni elementi ambientali che, invece di avere una normale animazione, vanno a scatti. Fortunatamente, però, questo difetto ha una frequenza molto rara. Inoltre, non è stato individuato alcun bug grave per le prestazioni.

Astronite Game - PC, PS4, Switch and Xbox One - Parents Guide - Family Gaming Database

Però qualcosa bisogna dirla sui filtri CRT e sulle scanline retro che si possono attivare dal menù. Sono qualcosa di orribile! Le scanline, in particolare, oscurano alcuni elementi della visuale, come il numero degli Shpirtis raccolti e la barra della vita.

Gli effetti sonori, poi, si rifanno ai giochi del passato. Sono corposi e diretti, fatta eccezione per alcuni che possono sembrare un po’ martellanti. Diciamola tutta: non è un piacere sentire l’effetto sonoro stridente della pistola.

Le musiche non esistono. Le sentiamo solo in rare occasioni, come all’inizio del gioco o durante gli scontri con i boss. Anche questa mancanza può rappresentare un punto di discussione accesa, ma è probabile che sia giustificata dalla necessità di restituire al giocatore quel senso d’angoscia che il protagonista prova durante le sue missioni. Non sembra il frutto di una distrazione, ma, bensì, qualcosa di voluto.

Astronite - Demo

Non dimentichiamo che anche l’uso di una colonna sonora può restituire delle emozioni. Ciononostante riconosciamo il fatto che il pubblico si dividerà parecchio su questo piccolo aspetto.

D’altronde, chi ha il coraggio di giocare a un gioco completamente muto? Almeno quelle poche musiche che ci sono sembrano buone.

Il gioco è tutto in inglese.  Dell’ italiano non c’è alcuna traccia. In ogni caso, non pensate che i dialoghi siano perfetti anche senza un adattamento. Alcune frasi presentano alcuni errori grammaticali e sintattici, ma, per fortuna, rappresentano dei casi isolati in tutto il gioco.

CONCLUSIONI

L’obiettivo di Astronite è riconoscibile. Il gioco mira a proporre a chi è cresciuto a pane e videogiochi le stesse sensazioni dei titoli classici. In parte lo fa bene. Il grinding richiede una certa pazienza, ma rende il gioco più rigiocabile, perché i prezzi dei potenziamenti nel negozio sono molto alti. Maledetto commerciante da strapazzo!

I combattimenti contro i boss sono divertenti e la durata del titolo può andare bene per i suoi standard. Ci dispiace, però, che siano state aggiunte delle semplificazioni al sistema d’esplorazione. Le uniche parti difficili del gioco sono i combattimenti, ma tutto il resto viene lasciato da parte. Non ci sono neanche dei puzzle per la progressione.

E sia chiaro: quella che noi proponiamo non è una critica elitista. Se un gioco vuole essere difficile, ci può stare ed è questo quello che Astronite mira ad essere. Il problema è che, alla fine, lo è solo di parte con delle scelte che non considerano la sua natura di metroidvania.

La grafica del gioco  può andare bene se avete gli occhi da giocatori nostalgici. Tuttavia le scan lines sono qualcosa di inguardabile. Infine, il sonoro può rappresentare un punto giustificato, ma discutibile per alcuni giocatori.

 


Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊