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Asterix & Obelix XXL 3 – The Christal Menhir – Recensione

Asterix.

Nata dalle matite del fumettista Albert Uderzo e testata da René Gusciny , si è dimostrata una saga capace di conquistare le generazioni anche stravolgendo gli avvenimenti storici.

Come? Non lo sapevate che i territori della Gallia entrarono veramente in possesso di Giulio Cesare?

Quest’ultimo ha pure scritto un libro sulle sue vittorie, il De Bello Gallico, che rientra tra i testi più importanti della letteratura latina.

Forse immagino che vi siete lasciati un po’ troppo prendere dalla fantasia offerta da questi fumetti.

Fantasia che, sia chiaro, era necessaria non solo per intrattenervi, ma per sottolineare il senso di ribalta di un popolo antico che ha visto perdere la sua autonomia nella nostra realtà.

Un successo ottenuto special modo grazie alle personalità  dei protagonisti: Asterix, buffo gallo baffuto che ha a cuore la difesa del suo popolo, e Obelix, il suo compagno insaziabile.

Così dai fumetti si passò a cartoni e a lungometraggi, la cui produzione è continuata attualmente fino alla recente uscita di Asterix e il segreto della pozione magica (2018).

E naturalmente anche diversi videogiochi hanno visto la luce.

Fin dai tempi dell’Atari 2600 ci siamo ritrovati a indossare l’elmo alato del nostro eroe più volte .

Tuttavia, se c’è stato un caso particolare, è stato quello della serie Asterix & Obelix XXL .

Nata sulle console di sesta generazione e portata avanti dagli studi francesi Étranges Libellules e Osome Studios, era composta da due titoli action- adventure il cui scopo consisteva in quello di massacrare di botte senza pietà i romani ricorrendo a pugni e mosse speciali che sembravano provenienti dai picchiaduro a scorrimento.

Il tutto in un’ atmosfera aggressiva, ma pur sempre divertente.

Soprattutto con le parodie del secondo capitolo.

Chi si immaginava che nell’Antica Roma già esistevano dei cosplay travestiti da Mario, Pac Man, Sonic, Ray Man… ?

Tutto ciò lo potete notare ancora oggi dato che i due titoli sono disponibili da poco anche su Nintendo Switch.

Tuttavia, a parte i porting, era necessario che bisognasse in qualche modo rispolverare il franchise.

Intendiamoci. Sono passati ben 13 anni dalla pubblicazione di Asterix & Obelix XXL 2 ed è stata una fortuna l’annuncio di un nuovo titolo di recente.

Ripeto. È stata, perché effettivamente non ci immaginavamo che le cose, nello sviluppo, andassero a finire diversamente.

Presentato al Gamescom 2019, Asterix & Obelix XXL 3 – The Christal Menhir è stato distribuito lo scorso 21 novembre per Switch, PS4, Xbox One, Windows e MacOS.

Dietro le sue quinte c’è la stessa Osome Studios che si è occupata di prendere le redini della serie dopo la chiusura di Étranges Libellules.

Il tutto però con pochissimo budget a disposizione.

Difatti si può notare quanto sia stata difficile l’impresa di farci rivivere una parte della nostra infanzia.

Ma ciò che conta é: Questo titolo vale l’acquisto come i suoi predecessori?

Beh. No. Anzi si diversifica parecchio da essi finendo con l’offrire un’esperienza che non è la stessa che abbiamo vissuto.

Un titolo deludente insomma. E perché?

Beh… Posate le armi, sedetevi e ascoltate.

Nel frattempo ne approfitto per ringraziare Microids, lo storico publisher dietro alla serie che ci ha fornito il codice della versione Switch per questa recensione.

 

Innanzitutto partiamo come sempre dalla trama.

In una Gallia del 50 a.C. solo il villaggio di Asterix e Obelix riesce a resistere all’invasione, ma le cose peggiorano quando il druido Panoramix riceve una lettera.

A scriverla è stata la sacerdotessa della terra di Thule, Hella Finidrir, che dice di essere stata rapita  dai romani.

Questi ultimi, difatti, vogliono impossessarsi di una pietra mistica di cui è in possesso: il cristallo Menhir, tramite il quale è possibile controllare il magnetismo, il fuoco e il ghiaccio.

Pertanto ha nascosto in giro per l’Europa il cristallo e tutti i suoi pezzi e ora avverte il vecchio gallo che qualora i romani riuscissero a trovarli sarebbe l’inizio di una grossa minaccia.

Una minaccia che solo Asterix e Obelix  sono capaci di evitare.  Pertanto i due vengono mandati a risolvere la situazione.

Una storia che parte da un semplice pretesto, ma che motiva le nostre azioni durante l’avventura.

Una volta superata la schermata del titolo, ci verrà chiesto di selezionare il livello di difficoltà adatto alle nostre abilità.

La scelta su cui vi consigliamo di puntare è sulla modalità difficile e, se proprio non siete degli esperti, su quella normale anche se, come vi spiegherò più avanti, il gioco non sarà tutto una passeggiata.

Successivamente si noterà una novità che quanto meno riesce a rendere giustizia al gioco: la modalità multigiocatore.

Gli altri capitoli, difatti, non prevedevano la possibilità di giocare con un amico, il che avrebbe aumentato il divertimento che offrivano.

E ciò lo si nota sul terzo.

Il gameplay in multigiocatore risulta molto comodo e mai noioso come quella in singolo in cui è possibile scambiare un personaggio premendo un pulsante apposito.

Vi divertirete a prendere a pugni insieme i nostri cari soldatini oltre a sfruttare le vostre abilità.

Il giocatore avrà a disposizione degli HP a forma di cuore alla maniera zeldiana e potrà prendere a pugni gli avversari oltre a usufruire di altre meccaniche, tipo lo scatto, utile per passare velocemente da una piattaforma all’altra,  e soprattutto le mosse speciali.

Tenendo, difatti, premuto un pulsante dorsale ( L per la versione Switch), attiverete una lista di mosse che saranno utili in battaglia.

Nel caso di Asterix potrete lanciarvi contro il nemico cosparsi di fuoco, lanciarlo contro i suoi compagni, fare una piroetta e colpire i romani con un uppercut doloroso.

Invece con Obelix vi divertirete a lanciare gli avversari come Asterix o a caricarli e ancora di più quando dovrete trasportare sotto i suoi panni il cristallo Menhir, cosa che va a modificare il set di mosse iniziali così come quello di quelle speciali.

Non solo il grassone potrà tirare anche sassate, ma potrà roteare su sé stesso con il cristallo o addirittura sbatterlo a terra a fini distruttivi, congelare, bruciare o attrarre verso di sé i nemici  tramite il magnetismo, tecnica che vi risulterà utile anche per risolvere dei grattacapi altrimenti impossibili.

Tuttavia tenete conto una cosa: a differenza di XXL e XXL 2, qui c’è una barra  che solo se riempita a dovere con l’energia ottenuta dai nemici vi permetterà di usare le mosse speciali.

Quindi dovrete necessariamente prendere a pugni anche se ciò potrebbe rappresentare un problema nel caso in cui vi imbatterete in un ostacolo.

Difatti, nonostante la difficoltà scelta, ci imbatteremo man mano che andremo avanti in una moltitudine di nemici che ci darà parecchio filo da torcere.

Special modo negli accampamenti. Se perdete una sola volta, dovrete ricominciarli tutti da zero senza alcun checkpoint.

Ecco perché certe volte sarà necessario, se non ce la facciamo, renderci invincibili bevendo la pozione magica seppur limitatamente, cosa che farà solo Asterix.

Difatti, stando alle tradizioni tipiche del fumetto, Panoramix non ha dato e non darà mai la pozione a Obelix per via di quel che gli successe da bambino.

Perciò come rimediare?

Semplice. Ricorrendo a Idefix, il cane del suo amico che gli risulterà utile in battaglia anche se non è qualcosa di straordinario.

In ogni caso, nonostante ciò, noterete facilmente una cosa: la ripetitività nel gioco.

E volete sapere cosa riguarda?  I romani.

Ora. In qualche modo hanno cercato di renderli diversi facendogli impugnare più armi (una lancia, un arco…) o dandogli elementi tipo una tunica diversa, ma c’è un problema.

Sono troppo ripetitivi nel gioco. La maggior parte degli scontri sarà solo con loro e non con i boss. Esatto. Sarei così stupido nel dirvi che nel gioco va sconfitto un solo boss che è Cesare, ossia quello finale?

Una scelta pessima che aumenterà il senso di noia da parte del giocatore, così come le questioni secondarie.

Nel gioco, difatti, ci sarà gente del villaggio che vi chiederà aiuto affinché la loro pelle sia in salvo dalla minaccia romana.

Salvarla non comporta assolutamente nulla. Non riceverete qualcosa di speciale o ciò che avete fatto non inciderà sulla storia, perché tali missioni sono pensate piuttosto per ampliare il gameplay inutilmente.

Quanto meno ci divertiremo trovando e raccogliendo i collezionabili che il gioco ci offre, sebbene mi sembra che abbiano solo una natura  a scopo collezionistico.

Il tutto in un mondo che, sinceramente, ricordavamo molto diverso.

Ora. Sia chiaro: la grafica, quando si tratta di videogiochi, non è mai il fattore centrale.

Tuttavia sembra che non sia molto piaciuta l’idea di cambiare lo stile artistico.

Nei primi due capitoli, difatti, i personaggi risultavano pur sempre fedeli alle loro controparti originali, ma erano molto più aggressivi e dettagliati nel design.

Qui, invece, si è preferito piuttosto puntare alla grafica che caratterizza gli ultimi film, il che conferisce al gioco un’atmosfera più dolce per i veterani della serie.

Almeno però è stata lavorata discretamente se non per qualche aspetto che risulta parecchio difettoso compromettendo l’aspetto tecnico del titolo.

Stavolta si è deciso di puntare a una visuale dall’alto piuttosto che a quella in terza persona dei primi titoli e le ambientazioni, con i loro colori ed effetti di luce, si diversificano rispetto al villaggio iniziale.

Avremo a che fare con centri abitati dove sarà possibile parlare con qualcuno o comprare potenziamenti passando agli accampamenti dei romani, ai porti, a zone cosparse dalla neve, sale enigmatiche e piene di pericoli…

Il tutto sempre in linea con l’obiettivo dei due: quello di viaggiare attorno all’Europa per recuperare le parti del cristallo.

Deludenti, però, a parte glitch e bug che si notano raramente, sono il frame rate e la telecamera.

Si noteranno molto spesso dei cali durante il gameplay, il che renderà le animazioni meno fluide.

Tuttavia ciò che dà più fastidio è la telecamera.

Sempre fissa e mai controllabile, il che non ci permette di scoprire il livello di profondità delle aree in modo da sapere dove andiamo.

Capiterà anche a voi di ritrovarvi intrappolati da qualche parte con i romani che vi picchieranno e non potrete fare nulla, perché davanti a noi ci sarà qualche texture.

E come non parlare delle tracce musicali?

Di certo non raggiungono i livelli di XXL e XXL 2, ma almeno la componente sonora è salvata da un doppiaggio che, nella versione italiana, è abbastanza buono così come gli effetti sonori cartooneschi.

Non ci sono problemi se non per i dialoghi esageratamente lunghi.

VERDETTO

Per quanto possa sembrare carino e accogliente a una prima vista, Asterix & Obelix XXL 3 fallisce nell’intento di surclassare i suoi predecessori.

Una vera e propria delusione per i fan (e per me che finora ho provato titoli mediocri che erano meglio) seppur non tra le peggiori.

Qualche pro il titolo ce l’ha come abbiamo visto insieme.

Special modo il multiplayer potrebbe fare al caso vostro. Così quanto meno avrete qualcosa con cui passare insieme il tempo a Natale.

Tuttavia è evidente quanto il titolo, tralasciando elementi come gli effetti di luce e il doppiaggio, sia ben al di sotto delle aspettative risultando un’ esperienza sofferente sul lato tecnico e, soprattutto, ripetitiva e mai particolarmente rigiocabile.

Volete un titolo diverso? Provate i primi titoli che a mio avviso valgono sufficientemente l’oro che vi è stato speso appresso.

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊