Akimbot – Recensione
Akimbot – Recensione
Akimbot è il frutto dello studio fraancese Evil Raptor, è stato pensato per seguire le orme dei platform per PS2 Jak & Dexter e Ratchet & Clak.
I due protagoniti sono alquanto pittoreschi, il robot mercenario EXE e il loquace drone 5. Si incontrano quando sono imprigionati in una nave da trasporto e collaborano per fuggire. EXE però non vuole avere niente a che fare col suo compagno di fuga, Shipset fa ben poco oltre a qualche battuta occasionale. Invece EXE si adatta meglio come un improbabile eroe, le sue animazioni sono molto espressive anche se il suo volto da robot è statico. I due vengono coinvolti nel piano malvagio di una sorta di calamaro, Evilware, che vuole controllare l’universo con l’Artefatto che altera il tempo.
La storia è davvero semplice e per completara impiegherete circa 15 ore, i livelli sono lineari e sono 15, dobbiamo cercare di trovare l’artefatto e tenerlo lontano dai cattivi. mentre vi fate strada tra eserciti di robot, controllate astronavi e create il vostro percorso in una missione per salvare l’universo da un destino imminente! Ambientato in un mondo fantascientifico in cui esistono solo robot, viaggia nella galassia e sperimenta un’azione esplosiva e un caos robotico senza sosta!
Gunplay e miniigiochi
Il gunplay è intervallato da un mix di minigiochi e platform.
EXE può attaccare con il corpo a corpo e con un attacco rotante in picchiata, e delle armi da fuoco molto potenti tanto da decimare i nemici, abbiamo a disposizione un fucile di assalto nei primi livelli, un fucile di precisione , un lanciarazzi e una minigun con munizioni infinite.Ah, dimenticavo il rampino, l’ho usato raramente. L’unica pecca delle armi è che si surriscaldano. Cambiare arma è semplice e veloce, basta premere il D-Pad. L’rma più potente è il fucile di precisione, contro i boss e atri nemici l’arma migliore è la pistola speciale estratta al momento giusto. Quest’ultima non ha munizioni infinite.
Possiamo fare dei alti e dei doppi salti su delle piattaforme e risolvere dei semplici rompicapo logici. Attenzione a non cadere in acqua l’acqua ferisce il robot e gli toglie salute, spesso più di quanta ne toglie un nemico, a volte ti uccide. In caso di morte veniamo rimandati all’ultimo checkpoint.
All’inizio del gioco guadagniamo quattro armi base, l’unica cosa che possiamo potenziare è l’arma speciale da acquistare al negoio.
L’arma speciale ha quattro opzioni, possiamo portarne una sola alla volta. C’è solo un negozio dove possiamo fare i nostri acquisti. La moneta di gioco sono i Botcoin, vengono rilasciati distruggendo le casse. Non possiamo imparare nuove mosse, ne con EXE ne con Shipset. Ogni livello ha dei percorsi alternativi dove trovare dati persi, frammenti di testo che danno un pizzico di sapore in più.
Checkpoint e minigiochi
Il sistema dei checkpoint ricorda molto il passato, e a ricordarcelo sono proprio i picchi irregolari di difficoltà che sono presenti durante il gioco. Alcuni livelli richiedono la perfezione, soprattutto dopo la metà del gioco, alcuni mini giochi non possiamo saltarli e sono un pò frustranti. In uno ad esempio EXE deve attraversare più di 40 anelli, sfondo scuro e nebbioso. Se vengono commessi degli errori bisogna cominciare il mini gioco dall’inizio, non basta un solo tentativo per completare questi mini giochi, armatevi di pazienza.
Tra i più difficili c’è stato quelli in cui EXE deve evitare gli ostacoli in un tunnel psichedelico, con in sottofondo una canzone sdolcinata. La cosa più fastidiosa è stata proprio la canzone dopo un tot di tentativi non la sopportavo più, non riuscivo a concentrarmi.
Conclusione
Akimbot prende spunto da classici platform per PS2, il suo gunplay, il platforming e i minigiochi sono adeguati e creativi. Peccato per la mancanza di progressione del personaggio e i picchi di difficoltà. Gli originali da cui prendono spunto hanno un level design più forte e delle idee più interessanti.