RecensioneSwitch

Aggelos: la recensione

Parola d’ordine: nostalgia
Il mercato degli indie è davvero strano, sono tanti i titoli che cercano di ritagliarsi una fetta esigua di mercato scegliendo la strada dell’innovazione (che seppur funzionale su carta, spesso la realizzazione si rivela pessima) mentre altri puntano tutto sul fattore nostalgia. È il caso di questo Aggelos: titolo pubblicato dagli studi PQube per Nintendo Switch, PlayStation4, e Xbox; nonché vero e proprio tributo alla storica serie di Wonderboy. Come sarà andata quest’opera di nostalgia? Scopriamolo insieme…


Trama
Come vuole la tradizione, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una trama semplice e minimale (ma anche funzionale stavolta). Sostanzialmente il nostro Aggelos (tradotto dal greco, è letteralmente: Angelo) mentre scorrazza allegramente per le foreste, si troverà a soccorrere la principessa del regno di Lumen, alla ricerca di aiuto, in una disperata fuga da un poco raccomandabile uomo lucertola. Il nobile eroe senza pensarci due volte affronta l’aggressivo rettile salvando la ragazza per poi dirigersi al castello. Da qui in poi partiranno le solite vicende stereotipate a mo di “sono l’unico a poter salvare il regno dal male” tanto care a questo tipo di genere di giochi.

Gameplay
Come già accennato in fase introduttiva, Aggelos è un palese omaggio alla serie di Wonderboy: dunque riadattato, reinterpretato e arricchito con elementi tipici del genere Metroidvania. Troveremo tutti quei elementi che ne caratterizzano il genere a cominciare dalla mappa: liberamente esplorabile, ma con zone da sbloccare mediante apposite abilità e potenziamenti; dunque il backtracking giocherà un ruolo fondamentale per tutta la durata dell’avventura.
Situazione non dissimile anche per quanto concerne l’inventario che si suddivide in 4 parti: oggetti consumabili, anelli, pergamene, ed elementi.
Per oggetti consumabili si includono tutti gli oggetti che possono essere consumati nel corso del gioco, dalle pozioni ai cibi, dalle chiavi per l’apertura dei forzieri ai libri.
Acquisendo gli anelli si avrà accesso a tutte quelle abilità utili a superare determinare zone della mappa inizialmente inaccessibili; situazione analogamente simile anche per quanto riguarda le pergamene: acquisibili presso forzieri o determinati personaggi (npc), di cui apprenderemo abilità con la spada utili anche al combattimento.
Gli elementi infine, include la selezione di tutti e quattro gli elementi che è possibile padroneggiare nel corso dell’avventura.
Il sistema di combattimento è semplicistico quanto basilare: abbattere i nemici significherà ottenere punti esperienza utiliti a salire di livello, ciò andrà a beneficio delle statiche del personaggio che man mano andrà a diventare sempre più forte, aiutato anche dall’equipaggiamento che si potrà acquistare anche durante il corso dell’avventura.


Grafica
Graficamente ci troviamo davanti ad un piccolo gioiello in pixel art, un concentrato di nostalgia che omaggia l’epoca dei 16 ed 8bit proponendo lo stile tipico dei Wonderboy usciti all’epoca del Sega Master System. Dimenticatevi il graficone con ultra risoluzione a 4k, non è a quel tipo di utenza che Agellos fa riferimento. La versione da noi provata su Nintendo Switch gira perfettamente sia in modalità portatile che in dock, anche se vedere quei pixelloni spalmati su un 40 pollici non è che sia proprio il massimo della vita; dunque a nostro avviso il gioco va fruito meglio in modalità portatile.


Longevità
La longevità si assesta su buoni livelli soprattutto per quei giocatori meticolosi, ansiosi di sviscerare ogni segreto. Complessivamente, il solo tentare di raccogliere tutti i portacuori disseminati per tutta Lumen aggiungerà ore extra alla longevità.


Considerazioni finali
Aggelos è una piccola perla, tanto bella quanto rara da scovare in questo sempre più affollato mercato degli indie. Consideratelo come una lettera d’amore dal sapore nostalgico, indirizzata soprattutto verso coloro che sono cresciuti a pane, rpg e Sega Master System.


Avvertenze! Sebbene il gioco sia localizzato in italiano, l’impostazione iniziale di default è settata in lingua giapponese, vi avverto giusto per scongiurare eventuali infarti/imprecazioni varie.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.