Aero the Acro-Bat e Aero the Acro-Bat 2, due classici riemersi dal passato – Recensione
Aero the Acro-Bat e Aero the Acro-Bat 2, due classici riemersi dal passato – Recensione
Gli anni ’90 sono stati, a tutti gli effetti, il periodo delle mascotte videoludiche. La nascita di Sonic ha dato tanto filo da torcere a Super Mario, ma, al tempo stesso, ha avuto un fascino tale che in molti hanno provato ad emulare.
Da qui, nel bene o nel male, sono spuntati tanti personaggi che hanno cercato di attrarre nuovi giocatori. Tra questi troviamo Aero, un pipistrello apparso in due giochi usciti per SNES e Mega Drive tra il 1993 e il 1994.
I giochi, Aero the Acro-Bat e Aero the Acro-Bat 2, sono stati sviluppati dalla defunta Iguana Entertainment, lo stesso studio dietro a Turok e a NBA Jam, e pubblicati da SUNSOFT.Di recente, i giochi sono stati recuperati da Ratalaika Games.
Il primo gioco è uscito per Switch, PS4, PS5, Xbox Series X/S e Xbox One il 2 agosto 2024, mentre il secondo uscirà per Switch il 6 settembre 2024 e per le altre console citate in un momento successivo non ancora svelato. Oggi li recensiremo. Ringraziamo il publisher per averci fornito i i codici delle versioni Switch.
AERO THE ACRO-BAT
TRAMA
Come vuole la prassi dei platform, la storia di Aero the Acro-Bat è ridotta all’ osso. L’eccentrico magnate ed ex clown Edgar Ektor ha giurato vendetta contro il mondo dell’ intrattenimento, dopo essere stato bandito da un circo per un incidente.
Adesso egli ha invaso il circo locale con la sua coppia di clown malvagi. Insieme i cattivi di turno rapiscono gli amici del pipistrello acrobata Aero, nonché la sua fidanzata Ariel. Pertanto, spetta al nostro eroe il compito di salvare tutti, in modo che si possa tornare a riprendere lo show.
GAMEPLAY
Aero the Acro-Bat si presenta come un qualsiasi platform in 2D, ma con delle differenze che lo rendono unico rispetto ad altri giochi. Infatti la maggior parte dei platform dell’ epoca fondavano il loro gameplay principalmente sullo scorrimento orizzontale.
Ovviamente bisognava anche saltare sulle piattaforme per raggiungere percorsi alternativi o andare avanti. Tuttavia l’obiettivo principale del giocatore era sempre quello di finire il livello ed andare in quello successivo.
Aero the Acro-Bat, invece, fonda il suo gameplay sulla verticalità. Tramite i salti, le scale, le salite o i cannoni, Aero deve raggiungere i piani elevati dei livelli per risolvere degli enigmi che gli permetteranno di sbloccare il traguardo e continuare la partita fino ad incontrare i boss.
Di conseguenza, si potrebbe immaginare un gioco fondato sull’ esplorazione. Tuttavia, a dir la verità, ogni livello ha le sue regole. Nel gioco sono state implementate diverse idee di gameplay per cambiare sempre l’esperienza di gioco.
In alcuni livelli il giocatore deve raccogliere delle stelline, mentre in altri deve cercare una chiave o azionare delle leve. In altri ancora deve saltare all’interno dei suoi cerchi da circo, salire sulle montagne russe o buttarsi da un trampolino.
La varietà dei livelli è una caratteristica positiva per il gioco, se non fosse per il fatto che, talvolta, la ripetitività si faccia sentire. Inoltre il level design è spesso confusionario. Per tale ragione, non è sempre chiaro capire bene dove andare.
Il giocatore, oltre a far saltare Aero, può farlo svolazzare in aria o farlo scattare in diagonale contro i nemici. Nonostante ciò, i controlli possono apparire un po’ goffi e invecchiati al giorno d’oggi.
Un esempio riguarda proprio lo scatto in diagonale, che non sempre viene gestita in modo preciso. Aero the Acrobat, come tutti i giochi di una volta, è un titolo molto difficile. Il giocatore ha a disposizione solo 5 vite, che può perdere ricevendo un singolo colpo dai nemici.
Una volta esaurite tutte le vite, il giocatore riceverà il game over. In seguito, potrà continuare la partità, ma solo per un numero limitato di volte. I nemici sono molto duri da abbattere, ma anche gli elementi ambientali, come gli spuntoni, i cerchi infuocati o altre minacce sono pronti a polverizzarvi.
Inoltre, considerando che le piattaforme del gioco sono molto piccole, ciò significa che bisogna fare molta attenzione ai propri movimenti. Lo stesso discorso vale per il timer della durata dei livelli. In tutto nel gioco ci sono 4 mondi, dotati tutti di 5 livelli.
COMPARTO TECNICO
Pur essendo uscito nel 1993, Aero the Acro-Bat è invecchiato bene sul lato tecnico. La versione utilizzata per questo porting è quella per il Super Nintendo. Quindi, il nostro giudizio si baserà solo sulla presentazione di quella specifica versione del titolo.
Al di là della questione del level design, le ambientazioni sono colorate in maniera discreta con una palet accesa o tetra in base alle situazioni mostrate a schermo. Tuttavia sono un po’ semplici nei dettagli e non reggono il confronto con quelle del sequel del gioco. I loro temi variano in base ai livelli.
Si inizia dal circo del protagonista, per poi raggiungere zone innevate, montagne, giungle ed altre zone. I movimenti sono fluidi e il protagonista con il suo look cartoon strizza l’occhio ai personaggi degni di un film Disney.Anche i nemici e i boss sono ottimi, al punto da sembrare dolci oltre che pericolosi.
Le musiche non sono mai ripetitive. Sfruttano ancora bene il chip dello SNES con un mix tra l’ironico, l’avventuresco e il gotico. Le prestazioni, infine, sono buone su Nintendo Switch sia in modalità dock che in modalità portatile. Non abbiamo trovato glitch o problemi con il frame rate.
AERO THE ACRO-BAT 2
TRAMA
Dopo gli eventi del primo gioco, Aero decide di indagare su un museo degli orrori. Qui egli trova una strana cassa da mago fluttuante e decide di esaminarla. Tuttavia, una volta entratoci dentro, finisce catapultato in un mondo misterioso.
Infatti, a sua insaputa, il museo è un’ opera di Edgar Ektor, sopravvissuto dopo la sua sconfitta grazie allo sgherro Zerro. Di conseguenza, Aero deve cercare un modo per scappare dalla sua prigione incantata e per salvare di nuovo il suo circo.
GAMEPLAY
Rispetto al primo gioco, Aero the Acro-Bat 2 non presenta molti cambiamenti da un punto di vista strutturale. Anch’ esso è un platform incentrato sulla verticalità e sugli enigmi. Eppure vanno segnalati dei miglioramenti importanti introdotti da questo gioco.
Innanzitutto va menzionata l’aggiunta di una nuova mossa per il protagonista. Adesso Aero può fare lo scatto in giù oltre a quello in diagonale. In questo modo, sbarazzarsi dei nemici diventa più facile e il gameplay risulta più frenetico.
Inoltre, non c’è più nulla da preoccuparsi sulla qualità dei controlli, dato che sono stati resi più reattivi di quelli del capitolo precedente. Inoltre i livelli sono stati maggiormente diversificati con l’aggiunta di tanti ostacoli difficili, tanti percorsi segreti e, persino, alcuni oggetti collezionabili.
Questi aspetti garantiscono un livello di rigiocabilità molto alto. In alcuni livelli si può usare anche un treno per viaggiare nelle location o, persino, uno snowboard. Inoltre, esiste anche un minigioco, a cui è possibile accedere raccogliendo 4 lettere nascoste nei livelli.
COMPARTO TECNICO
Dal punto di vista artistico, Aero the Acro-Bat 2 resta in linea con la grafica del suo predecessore, seppur con qualche piccolo cambiamento. A differenza del primo gioco, questo sequel si presenta con più dettagli sia per il protagonista che per le location.
I colori restano qualitativamente sempre gli stessi. Tuttavia la fluidità delle animazioni è stata migliorata. Alcuni temi per le ambientazioni possono ricordare quelli del primo gioco, ma molti altri sono inediti. Anche qui, inoltre, le musiche sono orecchiabili e mai martellanti.
NUOVE FEATURES
In entrambi i porting dei due giochi, trovate dei filtri per la visuale e la ratio. Queste aggiunte permettono di modificare le dimensioni dello schermo e i colori dei giochi a seconda delle preferenze dei giocatori.
Inoltre, Ratalaika Games ha inserito in entrambi i giochi anche un jukebox per le musiche, delle opzioni per la qualità della vita, una galleria di immagini, un manuale digitale e, persino, dei cheat per i giocatori meno esperti.
Si consiglia ai veterani di non ricorrere a queste opzioni se vogliono godersi il gioco alla vecchia maniera. Tuttavia, se avete difficoltà, fatene ricorso. E non dimenticate l’esistenza degli state per il salvataggi e l’ opzione per il riavvolgimento.
CONCLUSIONI
In conclusione, consigliamo vivamente di riscoprire questi classici del passato. Il primo Aero The Acro-Bat non è sicuramente un titolo perfetto, vista la presenza di alcuni problemi con i livelli e con i controlli. Tuttavia ha avuto il coraggio di proporre qualcosa di diverso rispetto ai soliti platform.
Nel complesso, resta un gioco accattivante con tante idee e con un buon comparto tecnico. Peccato che venga superato da Aero The Acro-Bat sia per le sue aggiunte che per le sue correzioni. Tutti e due i giochi sono disponibili sull’ eShop a 5, 99 euro.