A Quiet Place: The Road Ahead – Recensione
A Quiet Place: The Road Ahead – Recensione
A Quiet Place: The Road Ahead è un videogioco survival horror, sviluppato da Stormind Games e pubblicato da Saber Interactive per Microsoft Windows, PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Il gioco è basato sulla serie di film A Quiet Place e racconta una storia totalmente originale. A Quiet Place: The Road Ahead fù annunciato nell’ottobre del 2021 intitolato “A Quiet Place – The Game“. Lo sviluppo fù affidato a iLLOGIKA ed EP1T0ME Studios Inc., in collaborazione con Paramount Pictures. Il progetto, pubblicato da Saber Interactive, è stato poi annullato e, nel giugno 2024, fu annunciato un nuovo progetto, con un nuovo trailer e con il titolo di A Quiet Place: The Road Ahead e con Stormind Games come sviluppatore.
A Quiet Place: The Road Ahead:
- Una storia originale
- Sound design immersivo
- Meccaniche di sopravvivenza e furtività tese
- Un mondo post-apocalittico pieno di tradizioni e dettagli
- Esperienza per giocatore singolo incentrata sull’esplorazione
- Stanze sicure
- Oggetti da collezione che forniscono crediti
Storia
La storia è originale ed ispirata al film, omonimo, mostra la vita durante l’invasione aliena. Semplice ma alcuni momenti sono riusciti a toccarmi dentro. La trama è semplice e la narrazione vuole evocare una forte risposta emotiva senza riuscirci a pieno. Il mondo in cui la mette sul piatto riesce ad aprire le strade per un sequel lasciando spazio a storie future. Il team ha inserito un espediente intelligente, la cronologia avanti e indietro che riesce aggiungere un pò di mistero.
Il paesaggio è post-apocalttico oscilla tra il presente e il passato, con dei flashback che ci riportano all’inizio dell’invasione e il presente giorno 100+.
Questo gioco è ambientato in un mondo invaso da creature aliene che cacciano usando il suono, infatti ci ritroviamo in un inquietante silenzio. Siamo nei panni di Alex, una studentessa universitaria fragile e asmatica che ha subito una perdita personale. Ogni azione ed evento del passato ha modellato il presente. Alex Taylor e il suo ragazzo, Martin, si trovano in campagna quando all’improvviso accade qualcosa e i due si separano, un flashback che funge anche da tutorial per le funzionalità di base del gameplay. Grazie ai flashback vediamo cosa è successo e chi era Alex prima che tutto iniziasse. Questo espediente è riuscito a incuriosirmi, mi sono ritrovata a chiedermi come si era arrivati a quel punto e altro, solo giocando sono riuscta a rispondere alle mie domande, un flashback dopo l’altro i pezzi andavano al loro posto.
Nelle scene successive vediamo Alex e Martin che vagano nella pioggia e si trovano a dover esplorare un insediamento cercando di non farsi individuare dalle creature. Nonostante sia ambientato in un’apocalisse, non c’è nulla da saccheggiare, a parte le risorse base.
Gameplay
Il gameplay è ben congeniato e ha delle meccaniche di sopravvivenza ben progettate. Il gioco introduce le meccaniche man mano che andiamo avanti. Ogni nuovo strumento o meccanica è un risultato raggiunto. Gli strumenti e le strategie vengono introdotti gradualmente ed è davvero gratificante, come ad esempio quando troviamo il cacciavite e in seguito usiamo un multi-utensile per disinnescare trappole.
Questo rispecchia la crescita di Alex, una costante evoluzione per sopravvivere. Durante il gioco abbiamo che fare varie cose che riguardano Alex come la sua asma. Incontriamo trappole e molto altro tra cui oggetti utili come il fenometro per misurare il livello di rumore o la sabbia per attutire il rumore dei nostri passi.
Il gioco ci guida un pò troppo, se premiamo un pulsante, gli obiettivi vengono rivelati, se ne teniamo premuto un altro, le creature che ci danno la caccia vengono illuminate, se possiamo interagire con qualche oggetto, viene evidenziato di giallo, se qualcosa può essere rovesciato per fare rumore, viene dipinto di rosso.
Avrei preferito che alcune cose, tipo le stanze sicure o i crediti per acquistare i collezionabili, venissero utilizzate di più. Offrono una breve tregua ma niente di più, utili a prendere fiato.
Grafica e sonoro
Il design ambientale riesce a catturare e a mettere in evidenza la desolazione di un mondo invaso dagli alieni, grazie anche ai tanti dettagli. Purtroppo non posso dire lo stesso per i modelli dei personaggi e le animazioni facciali. Alex non trasmette le sue emozioni con le espressioni facciali, cambiano raramente. La grafica è encomiabile e gli ambienti fanno un ottimo lavoro grazie anche all’illuminazione e ai dettagli, edifici abbandonati, strade e luci tremolanti.
Al contrario invece l’audio è eccezionale, è parte integrante del gameplay, ogni scricchiolio, ogni fruscio e ogni respito aumenta la tensione. Anche i momenti di silenzio hanno il loro impatto. Duraante un attacco d’ansia di Alex siamo con lei, la sua vulnerabilità ci collega a lei, sopravviviamo come lei. Grazie all’audio l’atmosfera diventa ancora più intensa, il doppiaggio non raggiunge sempre la vetta ma l’audio è stato utilizzato in modo sapiente.
Il team ha inserito una funzionalità particolare, ogni rumore che viene dalla realtà, un colpo di tosse, uno starnuto , una sedia che si sposta e altro si sente nel gioco e arrivano i mostri. Possiamo scegliere di modificare le soglie per renderlo meno sensibile.
Dettagli
Ci sono tanti dettagli negli ambienti, man mano che andiamo in profondità ne scopriamo sempre di più, giornali, diari, oggetti da collezione sparsi in giro per farci ammirare degli scorci del mondo e delle vite di chi non cel’ha fatta. Il mondo è un mondo vissuto e consumato. Peccato che gli oggetti che troviamo servono solo al concept art e non possono essere utilizzati per altro, tipo sbloccare un’abilità o un passaggio o altro. Le creature sono ben progettate e autentiche.A Quiet Place: The Road Ahead – Recensione
Conclusione
La grafica e gli ambienti fanno il loro lavoro alla perfezione cosi come il sound design. Gli effetti sonori creano tensione e ansia. In vicinanza dei mostri ogni rumore sembra amplificato. Gli attacchi di asma di Alex aggiungono una maggiore tensione mista a terrore e al panico nel correre ad utilizzare un inalatore. Il ritmo lento e il design sono perfetti per chi ama la tensione. Per i fan non può assolutamente mancare, fedele al film e ci prepara ad un probabile sequel. Per tutto questo, per la durata di circa dieci ore e per il suo costo è un gioco che riesce a immergerti nella sua inquietante ambientazione e nella tensione.
A Quiet Place: The Road Ahead – Recensione