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A Plague Tale: Requiem – Un’avventura epica e maestosa – Recensione

A Plague Tale: Requiem – un’avventura epica e maestosa – Recensione

Requiem è il sequel di A Plague Tale: Innocence di Asobo Studio, il team francese ha realizzato un’altra vera e propria perla. Il gioco è rimasto fedele alla formula del suo predecessore ma ha le giuste aggiunte e i giusti miglioramenti che gli hanno fatto raggiungere una costruzione più matura, sia del ritmo che della trama.

Un po’ di storia

I personaggi principali sono Amicia e Hugo De Rune, il quale vivono un’infanzia e un’adolescenza spensierata nella loro casa e nei boschi che la circondano, tra battute di caccia e giochi. Fino a quando un gruppo di soldati irrompe nella tenuta di famiglia e uccidono il padre, mettendo sotto sopra l’intera tenuta per cercare il piccolo Hugo. La sorella Amicia riesce a metterlo in salvo, anche se lo conosce poco perché piccolo viveva sotto le ali protettive della madre al riparo dal mondo esterno perché di fragile costituzione. Infatti il piccolo ha una malattia che risulta apparentemente incurabile. Da qui comincia la fuga, dove vanno a trovare rifugio dal medico di Hugo, Laurentius. La madre viene uccisa dai soldati e Amicia in seguito scopre che i soldati cercano suo fratello proprio per la sua malattia, che in realtà è una maledizione che trasforma il fratellino in un “portatore” di peste.

Intorno a loro si sta vivendo la guerra dei cent’anni, che sta decimando gli eserciti francesi e inglesi. Il Grande Inquisitore vuole il Potere di Hugo per sé, allora Amicia e Hugo si mettono in viaggio alla ricerca di una cura per la Macula e viene aiutata da Lucas, l’assistente del medico, che in realtà è un alchimista. I giovani trovano riparo in un castello abbandonato, scoprono anche che la Macula esiste dai tempi dell’antica Roma e che la madre in realtà è viva ed è stata catturata. Amicia e Hugo riescono a sconfiggere Il Grande Inquisitore e vanno alla ricerca degli alchimisti che potrebbero curare Hugo.

A Plague Tale: Requiem

La storia di questo nuovo capitolo inizia nel punto esatto in cui era finita quella del capitolo precedente, con uno scarto di qualche settimana. I nostri personaggi Amicia e Hugo, insieme alla madre e a Lucas, l’alchimista, sono in viaggio verso il sud della Francia alla ricerca di un luminare. Sperano che quest’ultimo possa aiutarli a combattere la Macula, la maledizione che è in Hugo, la causa della peste in Guienna.

Durante una sosta cercano di far svagare il piccolo che ha ancora gli strascichi degli orrori che ha dovuto vivere. Purtroppo però la Macula si manifesta di nuovo rendendo il viaggio pericoloso, quindi devono sbrigarsi a raggiungere l’alchimista. Nel frattempo la peste ha raggiunto anche la regione in cui si trovano e si ritrovano al centro di alcuni eventi che li porteranno nel sud della Francia per cercare l’origine della Macula e gli strumenti per combatterla.

Meccaniche del gioco

Nella prima parte i giocatori possono capire e imparare le meccaniche del gioco e nel frattempo possono ripassare un po’ la storia. Questi primi capitoli avviano la trama. Il gameplay introduce alcune novità interessanti e riesce a raggiungere un risultato solido. Il punto focale è la sopravvivenza. I nostri baldi giovani devono sopravvivere ai soldati e ai briganti, ma non solo, anche all’ambiente ostile e ai ratti famelici che stanno divorando ogni forma di vita che incontrano.

Armi

Combattimento, enigmi ambientali e puzzle, questo è A Plague Tale: Requiem. Amicia può abbattere i nemici con la sua fionda, accendere fuochi e anche sbloccare dei meccanismi. Questa fionda può lanciare un numero infinito di sassi senza doverli raccogliere. Inoltre Amicia può utilizzare dei pugnali, la pirite, i vasi e la balestra che possono essere arricchiti con dei preparati alchemici.

Preparati Alchemici

Tra i preparati alchemici troviamo l’Ignifer con cui possiamo accendere il fuoco, il Fumogeno Extiguis con cui invece possiamo spegnere le fiamme e Episangus, una sorta di esca per topi, che ho trovato molto utile per farli andare dove volevo. Poi c’è anche la Pece che insieme ai vasi può generare delle pozze infiammabili che ci danno luce e può essere anche utilizzata per incendiare un nemico. Se la usiamo lanciandola con la fionda o con altro, in altre fiamme essa ne amplifica l’effetto e genera ancora più luce respingendo cosi una maggiore quantità di ratti.

Per creare le munizioni possiamo usare zolfo, redina, Epiangus e alcol che troviamo nei bauli sparsi fra i resti dei nemici e in delle casse. Se ad esempio prepariamo due Ignifer possiamo usarli scegliendo l’arma che preferiamo, decidendo al momento.

Progressione

Amicia può crescere in termini di gameplay grazie ai miglioramenti e ai talenti.

I miglioramenti rappresentano un upgrade degli strumenti e possiamo ottenerli raccogliendo i rottami utili a migliorare l’equipaggiamento tra cui una maggiore capienza delle tasche per gli ingredienti alchemici e una faretra più grande per contenere più frecce.

I talenti sono progressivi passivi, essi sbloccano alcune soluzioni di gameplay. Ci sono a disposizione delle barre di progressione, forza, silenziosità e alchimia. Queste barre si riempiono man mano che sfruttiamo questi approcci e man mano che le barre si riempiono vengono sbloccati i talenti. La silenziosità ci consente di muoverci accovacciate in modo silenzioso, l’alchimia man mano che cresce ci consente di risparmiare ingredienti e di ottenere più munizioni dai preparati ma anche di generare rottami da utilizzare.

Combattimenti

In questo capitolo le aree dove affrontiamo i nemici sono molto più grandi e ben strutturate e le possibilità di approccio sono varie. Sta a noi scegliere l’approccio da seguire e cercare di non incappare in vicoli ciechi, ma se dovesse capitare possiamo tornare sui nostri passi e/o prepararci e spendere un po’ di risorse per uscirne.

I nemici

I nemici sono vari e l’intelligenza artificiale ha luci e ombre. Infatti pattugliano in modo credibile la zona e rispondono ai vari stimoli, volontari e non. Tentano anche di fare i furbi, possiamo cercare di distrarli rompendo un vaso o lanciando sassi per fare rumore, ma non sempre funziona. Nel momento in cui l’IA si rende conto che è un tranello i nemici cominciano a cercarci.

Alleati

Durante la nostra avventura incontriamo dei nuovi alleati che si uniscono all’azione con le proprie abilità e caratteristiche, ognuno di loro è un ottima risorsa da sfruttare.
Lucas ad esempio è in grado di lanciare nelle fiamme o sui soldati un preparato alchemico che riesce ad accecare i nemici e a disorientarli.
Hugo però ha l’abilità più sorprendente e impressionante, infatti può controllare i ratti e lanciarli sui suoi nemici. Attenzione però, perché la sua abilità ha un limite, quando lo stress di Hugo aumenta. Meglio evitare di raggiungere il massimo livello di stress.

L’introduzione dei personaggi comprimari è utile sia per il gameplay che per approfondire gli aspetti psicologici e di trama.

Sezioni adrenaliniche

Di tanto in tanto ci sono delle sezioni adrenaliniche limitate nel tempo e nello spazio. Sono poche si, ma riescono ad alzare il livello di difficoltà nei riflessi e nella coordinazione. Queste sessioni non saranno un problema per chi approccia in modo aggressivo.

Conclusione

A Plague Tale: Requiem è doppiato in inglese e sottotitolato in italiano, i menu sono in italiano. E’ stato bello vedere ancora una volta la bravura degli sceneggiatori e degli interpreti ma soprattutto l’innocenza infantile di Hugo, vederlo imparare e capire passo dopo passo, rialzandosi e continuando a far sorridere il giocatore con la sua ingenuità. Ma non solo, a me è piaciuto molto anche vedere la crescita di Amicia, il suo percorso di maturazione, lotta e sofferenza. Il gameplay è eccellente, la trama è interessante e gli enigmi sono semplici ma mai noiosi. Gli scenari sono dettagliati anche sulla distanza, ci sono degli scorci ambientali bellissimi e dei modelli convincenti anche se con qualche pecca nelle animazioni. La direzione artistica è davvero notevole e la colonna sonora è molto evocativa. Il ritmo è in costante aumento ed è davvero soddisfacente, arrivare ai titoli di coda è una soddisfazione. Asobo studio ha davvero fatto un ottimo lavoro, non si può non consigliare l’acquisto di questo gioco, non può mancare.

 

Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.